Tra le varie informazioni che devono essere specificate in un curriculum ci sono anche quelle relative agli obiettivi professionali. Essi servono a indicare, in buona sostanza, gli obiettivi di carriera che ci si propone di conseguire.
È molto importante sceglierli e raccontarli con cura, in quanto possono persuadere i datori di lavoro a scegliere un candidato invece di un altro, sempre che tali obiettivi siano rafforzati da abilità e competenze adeguate. Per più di mezzo secolo il paragrafo relativo agli obiettivi professionali veniva collocato nella prima parte del curriculum; ma più che un paragrafo spesso era una singola frase.
Come raccontare gli obiettivi sul curriculum
Fino a qualche tempo fa gli obiettivi sul cv venivano descritti in maniera banale, con termini vaghi: insomma, frasi fatte che potevano voler dire tutto e niente e che di certo non contribuivano a spostare in positivo le decisioni dei recruiter. Al di là della mansione per la quale si ha in programma di candidarsi, oggi, è importante avere l’obiettivo di assecondare i bisogni professionali di quello che si spera possa diventare il datore di lavoro. È per questo motivo che occorre destare il suo interesse e suscitare la sua curiosità, in modo che desideri interloquire e avere a che fare con il candidato.
Che cosa scrivere nella sezione dedicata agli obiettivi
Quando si decide di scrivere un curriculum ineccepibile, un suggerimento da cui non si può prescindere è quello che prevede e richiede di personalizzare gli obiettivi professionali, variandoli anche in funzione della posizione lavorativa per cui ci si sta proponendo. Ovviamente la fretta non è mai una buona consigliera: il che vuol dire che vale la pena di prendersi un bel po’ di tempo per compiere delle ricerche e cercare di capire non solo quali saranno le responsabilità correlate alla mansione per la quale ci si vuol candidare, ma anche che tipo di cultura aziendale verrà proposta dal datore di lavoro. L’annuncio di lavoro deve essere esaminato con attenzione, ma ciò non è sufficiente: sarà importante scandagliare anche le pagine aziendali sui social network e, ovviamente, il sito web del datore di lavoro. A questo punto si potrà capire che cosa scrivere, tenendo presente che gli obiettivi professionali non devono essere focalizzati su quello che si desidera avere dal lavoro; al contrario, occorre specificare in che modo si sarà in grado di assecondare le necessità aziendali mettendo a disposizione le proprie capacità.
Un lavoro di riflessione
Dopo che la fase di ricerca si è conclusa, arriva il momento di meditare su come le esperienze vissute in passato, le capacità accumulate e in generale le proprie caratteristiche personali si possano adattare a quel che serve all’azienda. Tutto ciò deve essere descritto nel curriculum in maniera concisa, per far capire al selezionatore che si è adatti al lavoro offerto. Una buona tattica è quella di inserire le parole chiave, anche per accrescere le probabilità che gli ATS aziendali, cioè i sistemi di monitoraggio automatici, rilevino il curriculum. È importante anche mettere in evidenza in che modo le proprie capacità siano in linea con il ruolo professionale disponibile.
Quali obiettivi inserire
Non è superfluo sottolineare che devono essere indicati unicamente gli obiettivi che possono essere realisticamente conseguiti nel contesto aziendale a cui ci si sta offrendo. È bene focalizzarsi sulla strada da percorrere per crescere, a livello umano e professionale. Per fare in modo che gli obiettivi professionali risultino più credibili può essere utile anche fare riferimento a esempi concreti.
Il momento del colloquio
Scrivere un curriculum in maniera convincente, però, è solo il primo step; se questa fase iniziale viene superata, è probabile che anche in fase di colloquio si venga chiamati a spiegare i propri obiettivi professionali. I responsabili delle risorse umane, al giorno d’oggi, si attendono di avere a che fare con candidati forti di una visione precisa e chiare dei propri obiettivi in ambito professionale, non solo sul breve termine ma anche sul lungo periodo. Qualora un candidato si presenti a un colloquio non avendo chiari questi aspetti, è alto il rischio di lasciarsi sfuggire opportunità di lavoro preziose.
Come definire gli obiettivi di carriera
Occorre, allora, identificare i propri obiettivi di carriera, sia nel breve che con un orizzonte più ampio: così sarà più semplice programmare in maniera ottimale il percorso professionale da cui si è attesi. Per prima cosa si deve procedere con una valutazione personale dei risultati conseguiti; dopodiché è necessario definire gli obiettivi che si pensa possano essere raggiunti. A questo punto arriva il momento di un brainstorming che servirà a cancellare gli obiettivi troppo poco realistici. Così, ci si ritrova tra le mani una lista definitiva, che però non è ancora pronta: gli obiettivi, infatti, devono essere messi in ordine in base alla priorità, a cominciare da quello più importante. Ecco, infine, che si può concludere separando gli obiettivi del breve periodo e quelli del lungo periodo.
Le caratteristiche degli obiettivi professionali
Per poter catturare l’attenzione di un recruiter, un obiettivo deve essere SMART. Questo acronimo sta per Specific Measurable Achievable Relevant Time related. In sostanza, è importante che un obiettivo sia specific, cioè specifico: vietato essere vaghi, perché bisogna dimostrare di avere le idee chiare. Inoltre, deve essere measurable, cioè misurabile: anche in questo caso, per evitare la vaghezza. Achievable vuol dire che l’obiettivo deve poter essere realizzato: quindi è bene già sapere quali azioni possono essere compiute a questo scopo. Un obiettivo relevant, cioè rilevante, deve essere pertinente per il ruolo per il quale ci si propone. Infine, gli obiettivi devono essere time related, cioè con una scadenza entro la quale devono essere portati a termine.