Come avviene per i lavoratori dipendenti, a dicembre è in arrivo anche la tredicesima colf e badanti per il 2024. Questa si intende come un’ulteriore quota di retribuzione, che si somma alle dodici percepite durante l’anno, portando appunto il totale a tredici.
L’importo della tredicesima mensilità è pari alla retribuzione mensile riconosciuta ai lavoratori domestici, con la particolarità che dev’essere erogata entro il mese di dicembre. Di conseguenza, nella generalità dei casi l’interessato la percepirà nei primi giorni del mese di dicembre o in occasione del Natale o comunque entro la fine di dicembre.
A stabilire i tempi di erogazione è il contratto collettivo “Lavoro domestico” che si preoccupa anche di fissare i criteri per il calcolo. Vediamo nel dettaglio quando e come dev’essere riconosciuta la tredicesima a colf, badanti e baby sitter. Ricordiamo che i lavoratori domestici hanno diritto anche loro al Bonus Natale, ma non arriverà con la tredicesima ma solo in seguito. Se invece sei un lavoratore dipendente privato o pubblico, o un pensionato, leggi le nostre guide specifiche Tredicesima 2024 e tredicesima pensionati 2024 e Tredicesima NoiPA.
Tredicesima colf e badanti 2024: quanto spetta
L’importo della tredicesima mensilità è stabilito dall’articolo 38 del CCNL Lavoro domestico; rientrano in questa categoria colf, badanti e baby sitter regolarmente assunti. Questa è pari alla normale retribuzione mensile del lavoratore (cosiddetta retribuzione globale di fatto) calcolata in base al livello in cui lo stesso è inquadrato (quello per intenderci riportato nella lettera di assunzione).
Consideriamo a titolo d’esempio il caso di una lavoratrice assunta con la mansione di baby sitter convivente, inquadrata nel livello AS del CCNL Lavoro domestico. La retribuzione mensile (quella che la collaboratrice domestica percepirà ogni mese da gennaio a dicembre) sarà pari a euro 743,55 lordi (paga base).
Ratei tredicesima collaboratori domestici
La tredicesima per sua definizione rientra nella cosiddetta retribuzione differita. Questo significa che per ogni mese di lavoro il lavoratore matura un pezzo di tredicesima (cosiddetto rateo) che sommato a quello dei mesi successivi viene erogato a fine anno, a titolo di tredicesima appunto. Torniamo all’esempio della baby sitter.
A gennaio alla lavoratrice è spettata una retribuzione lorda di euro 743,55 oltre a 30 euro a titolo di indennità sostitutiva di vitto e alloggio, la parte di tredicesima maturata a gennaio sarà quindi pari a 773,55 euro / 12 = 64,46 euro. Questo importo non verrà erogato con la retribuzione di gennaio ma si sommerà a quelli dei mesi successivi fino a dicembre per essere poi erogato in occasione del Natale a titolo di tredicesima.
Calcolo ratei
Ai lavoratori che cessano durante l’anno verranno erogate tante quote di tredicesima quante sono quelle maturate nei mesi di lavoro. Ad esempio, per chi ha lavorato da gennaio a marzo spetterà:
- una quota di tredicesima maturata nel mese di gennaio (se fosse sempre la baby sitter di cui sopra euro 773,55 / 12 = 64,46 euro);
- una quota di tredicesima maturata nel mese di febbraio (ad esempio 743,55 / 12 = 61,96 ipotizzando che la lavoratrice in questo mese abbia maturato solo la paga base);
- quota di tredicesima maturata nel mese di marzo (ad esempio 743,55 + 50 euro a titolo di indennità di vitto e alloggio = 803,55 che diviso 12 fornisce un rateo di tredicesima pari ad euro 66,96).
La quota di tredicesima erogata con lo stipendio del mese di cessazione sarà pari a 64,46 (rateo di gennaio) + 61,96 (rateo di febbraio) + 66,96 (rateo di marzo) = 193,38 euro lordi.
Se, ad esempio, il mese di marzo non è stato interamente lavorato (perché l’ultimo giorno di lavoro era il 20) si calcola comunque un mese intero ai fini della tredicesima. Questo perché le frazioni di mese pari o superiori a 15 giorni si considerano come mese intero.
Calcolo Tredicesima colf e badanti in caso di assenze
Nei mesi in cui il lavoratore non presta attività perché assente per malattia, infortunio sul lavoro, malattia professionale e maternità matura comunque il rateo di tredicesima mensilità.
Riprendendo l’esempio precedente della baby sitter se nel mese di marzo è stata assente in malattia, il rateo di tredicesima (ipotizzando l’assenza di indennità di vitto e alloggio) sarà comunque pari a 743,55 /12 = 61,96 euro anche se non ha totalizzato nemmeno un’ora di lavoro.
Tredicesima colf e badanti: altri importi da considerare
Ulteriori importi da considerare nel calcolo della tredicesima dei collaboratori domestici sono le somme che il datore può riconoscere al lavoratore in aggiunta a paga base e indennità di vitto e alloggio. Si parla dei cosiddetti “superminimi”, il cui importo lordo è indicato nella lettera di assunzione. Se riconoscerli e con quale importo è a discrezione del datore di lavoro.
Al contrario, un’altra somma da considerare nel calcolo della tredicesima è lo scatto di anzianità. E’ un elemento di paga previsto dal contratto collettivo che matura in relazione agli anni di permanenza del lavoratore presso lo stesso datore. Lo scatto (di importo pari al 4% della paga base) matura ogni 2 anni di servizio, fino a un massimo di 7. Al maturare dello scatto, questo va ad aggiungersi a paga base, indennità di vitto e alloggio ed eventuale superminimo ai fini del calcolo della tredicesima.
Tornando all’esempio della baby sitter ipotizziamo per il mese di gennaio:
- Paga base euro 743,55;
- Scatti di anzianità (ipotizziamo ne abbia maturato solo uno pari al 4% della paga base) pari ad euro 29,74;
- Superminimo euro 100,00;
- Indennità vitto e alloggio euro 50,00.
Totale euro 923,29 che diviso 12 fornisce un rateo di tredicesima pari ad euro 76,94.
Quando arriva la tredicesima per i lavoratori domestici?
La tredicesima mensilità viene corrisposta nel mese di dicembre, in prossimità delle festività natalizie. La data precisa può variare a seconda delle consuetudini dei datori di lavoro privato. Nella maggior parte dei casi, i lavoratori trovano la tredicesima accreditata insieme alla mensilità di dicembre o poco prima di Natale, per consentire loro di affrontare le spese legate alle festività con maggiore serenità.
Per i lavoratori domestici che cessano il rapporto di lavoro durante l’anno, la tredicesima viene calcolata e liquidata proporzionalmente al periodo lavorato. In altre parole, il datore di lavoro deve corrispondere una quota di tredicesima pari ai mesi di servizio effettivamente svolti. Questa somma viene generalmente inclusa nell’ultima busta paga ovvero è liquidata con l’ultimo stipendio. Ad esempio, un lavoratore che interrompe il rapporto a giugno riceverà una tredicesima calcolata su sei mesi, da gennaio a giugno.
Bonus Natale colf e badanti
Il Bonus Natale da 100 euro è una misura pensata per offrire un aiuto economico ai lavoratori dipendenti, compresi i collaboratori domestici come colf, badanti e baby sitter. La Circolare n. 19/E dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito che anche i lavoratori domestici, pur privi di un sostituto d’imposta, possono accedere al bonus. Tuttavia, devono rispettare requisiti specifici, tra cui un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro e almeno un figlio fiscalmente a carico. Il bonus, pari a 100 euro netti, è proporzionato ai giorni di lavoro effettuati nel 2024 e non concorre alla formazione del reddito. Per i lavoratori con più contratti, i giorni lavorativi vengono conteggiati una sola volta.
Per i collaboratori domestici, il bonus non verrà erogato con la tredicesima ma sarà recuperabile solo attraverso la dichiarazione dei redditi del 2025. Questo avviene perché i datori di lavoro domestici non possono anticipare il bonus in busta paga, essendo privi del ruolo di sostituto d’imposta. Pertanto, i lavoratori domestici dovranno verificare con il proprio CAF o professionista abilitato i requisiti di spettanza e richiederlo al momento della dichiarazione. Diversamente, gli altri lavoratori dipendenti riceveranno il bonus direttamente in busta paga a dicembre, previa richiesta al proprio datore di lavoro.
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