La visita fiscale è un accertamento medico obbligatorio disposto dall’INPS per verificare lo stato di salute di un lavoratore in malattia. Questo controllo può essere richiesto sia d’ufficio dall’INPS sia dal datore di lavoro, nel caso di lavoratori del settore privato, o dall’amministrazione di appartenenza per i dipendenti pubblici. La visita è svolta da un medico fiscale incaricato dall’INPS, che si reca presso il domicilio del lavoratore nelle fasce orarie di reperibilità stabilite dalla legge.
Le fasce orarie in cui il lavoratore deve rendersi disponibile per la visita sono attualmente fissate dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00, sia per i dipendenti pubblici che per quelli privati. Se il lavoratore non è reperibile al momento del controllo, può incorrere in sanzioni, tra cui la riduzione o la sospensione dell’indennità di malattia. Tuttavia, vi sono alcune esenzioni che consentono al lavoratore di non rispettare l’obbligo di reperibilità, come nei casi di ricovero ospedaliero o di malattie gravi certificate.
Al termine della visita, il medico fiscale redige un verbale in cui attesta la conferma o meno della prognosi e l’eventuale idoneità del lavoratore a riprendere il servizio prima del termine della malattia. Se il lavoratore non è d’accordo con l’esito della visita, può presentare un’istanza di revisione o ricorrere presso il giudice del lavoro. L’obiettivo della visita fiscale è garantire il corretto utilizzo dei permessi per malattia e contrastare eventuali abusi del sistema previdenziale.