Il demansionamento è una situazione lavorativa in cui il dipendente viene assegnato a mansioni inferiori rispetto a quelle stabilite dal suo contratto di lavoro o precedentemente svolte. Si tratta di una modifica peggiorativa della posizione lavorativa, che può comportare un depotenziamento delle responsabilità o delle competenze richieste, spesso con un impatto negativo sullo sviluppo professionale del lavoratore. In linea generale, il demansionamento è vietato dalla legge italiana (articolo 2103 del Codice Civile), salvo specifiche eccezioni.
Tuttavia, ci sono circostanze particolari in cui il demansionamento è consentito, ad esempio per ragioni organizzative aziendali, previo accordo con il lavoratore o in casi di riqualificazione professionale nell’ambito di un piano di ristrutturazione. Il lavoratore che ritiene di subire un demansionamento illegittimo può rivolgersi al giudice del lavoro per ottenere il ripristino delle precedenti mansioni o un risarcimento del danno subito.