Il costo della vita è aumentato sensibilmente negli ultimi anni, è sufficiente fare un salto in un qualsiasi supermercato per rendersene conto dai carrelli della spesa sempre più vuoti. E se da un lato inizia a delinearsi l’iter di perequazione e il relativo aumento delle pensioni, dall’altro il Governo intende fare qualcosa non soltanto per i disoccupati, ma anche per gli stessi lavoratori che guadagnano poco con modifiche e proroghe alle norme che regolano di fatto il netto in busta paga fra cui il taglio del cuneo fiscale, nuovi scaglioni e aliquote IRPEF e
Vero è che l’Esecutivo ha spiegato più volte che la prossima manovra non consentirà grosse spese ed investimenti, mentre sarà orientata principalmente alla tutela dei ceti sociali meno abbienti. In particolare, chi mensilmente guadagna circa mille euro o anche meno, si chiederà se il suo stipendio è destinato ad aumentare con il 2024.
Ecco perché ci soffermeremo proprio sulla tutela di questa categoria di lavoratori: si può parlare davvero di un bonus mensile in busta paga? Facciamo chiarezza.
Stipendi 2024: proroga del Taglio del Cuneo Fiscale
Prendiamo come riferimento gli stipendi sui mille euro lordi al mese (o meno), perché sono davvero tante le categorie di lavoratori che guadagnano questa cifra.
Ebbene, lo sgravio contributivo è confermato o prorogato dal testo della manovra. Si applica dallo scorso luglio e con esso ci riferiamo, in particolare, a quella sorta di bonus in busta paga, che opera grazie al meccanismo seguente:
- l’aliquota contributiva che pesa sul dipendente – di solito uguale al 9,19% nel settore privato – è abbassata di 7 punti per i lavoratori che hanno una busta paga il cui imponibile lordo non va oltre i 1.923 euro al mese.
- facendo un esempio pratico, chi prende mille euro lordi al mese, o anche meno, è certamente beneficiario di questo sgravio contributivo o bonus busta paga e, di conseguenza, sullo stipendio non pagherà 91,90 euro di contributi per ciascun mese ma 21,90 euro.
Attenzione però: andrà considerata la maggior Irpef dovuta e, di conseguenza, l’aumento di 70 euro non sarà ‘reale’, poiché lo sgravio renderà di fatto più corposa la busta paga per poco più di 50 euro netti al mese.
Il testo della legge di Bilancio 2024, pur non definitivo, contiene la conferma di un meccanismo – accennavamo – già applicato da mesi, ma la proroga – pur non essendo una vera e propria novità – è degna di nota in quanto senza conferma dello sgravio contributivo, sarebbe tornata l’aliquota ordinaria che avrebbe determinato una basta paga con un netto minore.
Stipendio di 1000 euro: quanto potrebbe aumentare
Facendo una rapida moltiplicazione, l’aumento dello stipendio netto in busta paga sarà pari a poco più di 635 euro all’anno.
Non pochissimo, considerando dodici mensilità e non tredici. Per ciò che riguarda la tredicesima, infatti, detto sgravio contributivo non varrà, con la conseguenza che sull’ammontare previsto per i lavoratori occorrerà far valere l’aliquota ordinaria pari al 9,19% di contributi.
Stipendio part time: quanto aumenta
Secondo una recente elaborazione del Sole 24 Ore, uno stipendio lordo di 8mila euro annui, che potrebbe essere quello di un part time o un lavoro stagionale, l’effetto in busta paga è di 535 euro, il 6,7%.
Revisione scaglioni Irpef: ci sarà risparmio per gli stipendi bassi?
Com’è noto, oggi l’Irpef si suddivide in quattro scaglioni di reddito, ognuno avente una propria aliquota. Ovvero:
- fino a 15.000 euro, l’aliquota Irpef è al 23%;
- da 15.000,01 euro a 28.000 euro è al 25%;
- da 28.000,01 euro a 50.000 euro è al 35%;
- oltre 50.000 euro è al 43%.
Ebbene con la prima parte della riforma fiscale, nel 2024 le aliquote passeranno da quattro a tre:
- aliquota del 23% per i redditi entro i 28.000 euro;
- aliquota del 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
- aliquota del 43% per i redditi che vanno oltre 50.000 euro.
L’accorpamento dei primi due scaglioni di fatto non produrrà alcun ‘aumento’ tangibile per chi ha una busta paga lorda di mille euro o meno, perché – calcolatrice alla mano – i primi risparmi a livello fiscale emergeranno soltanto con uno stipendio di almeno 1.200 euro lordi.
Come cambiano gli Stipendi nel 2024: conclusioni
Con le misure previste in Manovra 2024, la busta paga di gennaio dovrebbe mantenere lo stesso carico contributivo introdotto dal 1° luglio 2023 (taglio del Cuneo Fiscale di 6 o 7 punti percentuali).
Inoltre si aggiungerà uno sconto sull’Irpef che nella migliore delle ipotesi può valere circa 21 euro al mese.
Pertanto l’unica vera novità riguarda la tassazione della busta con l’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef, ma questo non porterà un corposo aumento degli stipendi.