Scontrino elettronico 2019: a breve prenderà il via l’obbligo di emissione al posto del cartaceo. L’addio al vecchio scontrino fiscale avverrà in due fasi: dal primo luglio 2019 diventerà obbligatorio solo per gli esercenti con un volume d’affari superiore ai 400.000 euro, mentre dal primo gennaio 2020 verrà esteso a tutti i commercianti, grandi o piccoli che siano. Con l’obbligo di memorizzare e di trasmettere telematicamente i corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate, introdotto con il Decreto Legislativo n.127 del 2015, si apre una nuova fase della rivoluzione digitale avviata dal Fisco con la e-fattura.
Per farsi trovare pronti al nuovo appuntamento, tutti i soggetti che svolgono attività che prevedono l’utilizzo di un registratore di cassa, dovranno dotarsi di un registratore telematico collegato ai server dell’Agenzia delle Entrate. Fortunatamente, il Fisco ha deciso di tendere una mano agli esercenti concedendo loro un bonus per l’acquisto o per l’adeguamento dei misuratori fiscali. La pubblicazione del decreto MEF del 10 maggio 2019, che individua i soggetti temporaneamente esonerati dal nuovo obbligo, è l’ultimo pezzo del puzzle normativo che dà il via allo scontrino elettronico 2019.
Scontrino Elettronico 2019: debutto il 1° luglio
Lo scontrino elettronico 2019 partirà, come anticipato, dal 1° luglio 2019 solo per i contribuenti con volumi superiori ai 400.000 euro. Il nuovo metodo di certificazione dei corrispettivi coinvolgerà gli esercenti attività di commercio al minuto ed assimilate che prevedono il rilascio dello scontrino o della ricevuta fiscale. Si tratta, ad esempio, di albergatori, ristoratori e negozianti. I dati di Confcommercio ci dicono che saranno circa 260.000 gli esercenti interessati dall’obbligo di comunicazione telematica dei corrispettivi.
Il vero cambiamento però scatterà dal 1° gennaio 2020, quando l’obbligo sarà allargato a tutti gli operatori di cui all’art. 22 del Dpr 633/72, ad eccezione dei soggetti esonerati ai sensi del decreto MEF del 10 maggio 2019. Sempre a decorrere da questa data diventerà operativa la lotteria degli scontrini; si tratta di un incentivo che, attraverso la possibilità di partecipare a estrazioni mensili e annuali, mira a diffondere la corretta contabilizzazione dei corrispettivi.
Dal 2020 almeno 2 milioni di contribuenti dovranno passare dal vecchio scontrino cartaceo a quello digitale. Per adeguarsi al cambiamento dovranno dotarsi di un registratore di cassa telematico attraverso il quale ottemperare all’obbligo di trasmissione dei corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate introdotto per aumentare l’efficacia della lotta all’evasione fiscale.
Vantaggi dello Scontrino Elettronico
L’introduzione dello scontrino elettronico 2019 mira a completare la rivoluzione digitale avviata dal Fisco con la e-fattura. L’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica degli incassi giornalieri permetterà di eliminare alcuni adempimenti contabili (si pensi alla compilazione del registro dei corrispettivi o alla conservazione degli scontrini e delle ricevute fiscali). Il suo scopo è quindi quello di semplificare la certificazione fiscale di tutte le operazioni degli esercenti.
Oltre a essere funzionale allo snellimento della burocrazia e alla riduzione dei costi, la digitalizzazione è un efficace strumento di contrasto all’evasione fiscale. Questo in quanto l’Agenzia delle Entrate acquisisce in tempo reale i dati relativi alle vendite e può confrontare l’Iva incassata e quella pagata.
Registratore di cassa telematico: cos’è e come funziona
Con l’introduzione dello scontrino elettronico 2019 tutti i soggetti obbligati ad adeguarsi alla nuova certificazione fiscale dovranno dotarsi di un registratore di cassa idoneo all’invio del dato relativo al totale dei corrispettivi giornalieri al Fisco. Sarà quindi obbligatorio passare dal vecchio registratore di cassa (RC) ad un registratore telematico (RT), uno strumento tecnologico in grado di garantire “l’inalterabilità e la sicurezza dei dati” (art. 2, comma 3 del D. Lgs. 127/2015).
Il nuovo registratore di cassa si compone di elementi hardware e software volti alla registrazione, memorizzazione, elaborazione e trasmissione telematica dei dati fiscali. Gli esercenti possono decidere se:
- modificare il vecchio registratore di cassa per adeguarlo alle specifiche tecniche dettate dall’Agenzia delle Entrate
- oppure se acquistare un nuovo registratore telematico da produttori accreditati dall’AdE.
Tramite il registratore telematico gli esercenti memorizzeranno le operazioni relative alla cessione di beni o prestazione di servizi e, a fine giornata, trasmetteranno le informazioni direttamente alle Entrate. Salvo che non venga richiesta la fattura, in sostituzione del vecchio scontrino o ricevuta fiscale al cliente verrà rilasciato un documento commerciale. Tale documento, oltre a poter essere esibito per ottenere la garanzia in caso di vizi della cosa venduta, è valido anche ai fini fiscali e può essere utilizzato per certificare le spese relative a deduzioni e detrazioni fiscali.
Bonus del 50% sulle spese di introduzione dello scontrino elettronico
Farsi trovare pronti all’obbligo dello scontrino elettronico 2019 ha un costo; per questo il Fisco ha deciso di riconoscere agli esercenti un bonus fiscale per l’acquisto di un nuovo registratore telematico o per l’adeguamento di quello esistente. Si tratta di un credito d’imposta pari al 50% della spesa complessivamente sostenuta nel 2019 e nel 2020. Il credito d’imposta è soggetto alla soglia massima di 250 euro per l’acquisto di un nuovo registratore. Per l’allineamento del vecchio dispositivo alle nuove specifiche tecniche il tetto massimo di spesa scende a 50 euro.
Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione tramite modello F24. Per ottenere il bonus è necessario rispettare una condizione fondamentale: l’importo speso dovrà essere pagato con mezzi tracciabili.
Scontrino elettronico: i soggetti esonerati
Lo scorso 16 maggio 2019 è stato firmato il decreto del MEF che sancisce l’esonero temporaneo dall’emissione dello scontrino elettronico 2019 per alcune categorie di esercenti. I soggetti non chiamati alla certificazione telematica dei corrispettivi sono:
- tabaccai,
- giornalai,
- commercianti di prodotti agricoli
- e chi offre prestazioni di telecomunicazioni e di radiodiffusione.
Sono inoltre esonerati dall’obbligo coloro che prestano servizi di trasporto pubblico di persone e di veicoli per i quali il biglietto di trasporto sostituisce lo scontrino fiscale.
L’esonero è limitato al 31 dicembre 2019:
- per chi effettua operazioni marginali, cioè che non superano l’1% del volume d’affari del 2018,
- e per le operazioni effettuate su mezzi di trasporto nel caso di viaggi internazionali.
Sono esonerati fino al 31 dicembre anche i distributori di carburante per le operazioni marginali diverse dalla cessione di benzina e gasolio.
Con una modifica al Decreto Crescita è spirata la possibilità di esonero per gli esercenti residenti in zone dove la copertura internet è scarsa; questa viene sostituita dall’estensione del termine di invio dei dati dello scontrino elettronico 2019.