Marzo 2024 è un mese ricco di scadenze fiscali importanti da conoscere, in particolare che riguardano gli adempimenti da rispettare per garantire l’invio delle dichiarazioni dei redditi all’Agenzia delle Entrate. A questo proposito ricordiamo che per quest’anno i tempi sono anticipati per chi presenta il Modello Redditi PF, a settembre al posto di novembre.
Questa decisione è stata presa con la riforma fiscale del governo Meloni. Tornando alle scadenze di marzo, la seconda più importante da ricordare riguarda la rottamazione quater: il 15 del mese infatti è stata stabilita la scadenza del versamento degli importi che corrispondono alle prime due rate per coloro che vi hanno aderito, ma ancora non hanno provveduto al pagamento.
La nuova data è stata stabilita di recente con l’intervento che ha di fatto prorogato i termini per i beneficiari di questo strumento di pace fiscale. Ma vediamo nel dettaglio come rispettare questi adempimenti e le diverse scadenze in programma per marzo 2024.
Scadenze fiscali di marzo 2024: Rottamazione quater alla cassa il 15 marzo 2024
Un’importante scadenza da ricordare riguarda tutti coloro che hanno aderito alla misura di pace fiscale introdotta dal governo Meloni, ovvero la rottamazione quater. In merito a questa possibilità, il Decreto Milleproroghe è intervenuto per dare un’ultima possibilità di saldo delle prime tre rate, entro il 15 marzo 2024.
Sono quindi coinvolti in questa scadenza tutti i contribuenti che non hanno versato correttamente le somme dovute entro il 31 ottobre e il 30 novembre dell’anno scorso, ovvero coloro per cui le rate sono scadute. Alla nuova scadenza sono rimandati anche i pagamenti della terza rata.
Ricordiamo che il meccanismo della rottamazione quater permette ai contribuenti che hanno cartelle esattoriali scadute tra il 1 gennaio 2000 e il 30 giugno 2022, che contengono tasse e multe non pagate, di versarle in modo agevolato. Il beneficiario quindi non deve corrispondere sanzioni e interessi, ma solamente gli importi dovuti.
Adempimenti IVA
Sempre al 15 marzo 2024 scadono alcuni adempimenti che riguardano da vicino il versamento dell’IVA, l’Imposta sul Valore Aggiunto. Le associazioni senza scopo di lucro che rientrano nel regime agevolato, incluse quelle sportive, devono provvedere alla registrazione dei corrispettivi che riguardano lo svolgimento di attività di tipo commerciale, in riferimento a febbraio 2024.
Anche i soggetti IVA devono provvedere ad alcuni adempimenti, ovvero ad emettere e registrare le fatture differite che riguardano beni che sono stati inviati a febbraio come individuato dagli appositi documenti di trasporto.
Certificazione Unica: invio entro il 18 marzo 2024
Una delle principali scadenze fiscali da rispettare questo mese riguarda le Certificazioni Uniche. Questo strumento è importantissimo perché consente ai lavoratori di preparare e inviare in modo trasparente la dichiarazione dei redditi, per ciò che riguarda l’anno di imposta 2023.
A dover provvedere all’invio delle Certificazioni Uniche, a lavoratori dipendenti, collaboratori e pensionati, sono i sostituti di imposta, ovvero i datori di lavoro oppure gli enti previdenziali. Per fare un esempio, chi riceve una pensione INPS, avrà a disposizione anche la propria CU direttamente dall’ente.
Le regole prevedono che entro il 18 marzo ogni sostituto di imposta invii le CU relative al 2023 a coloro a cui ha erogato somme di denaro come stipendi e pensioni.
Da ricordare che i sostituti di imposta devono procedere con un doppio invio: prima di tutto quello che riguarda i lavoratori. In secondo luogo, tale documento deve essere inviato anche all’Agenzia delle Entrate.
Grazie alle CU i lavoratori e i pensionati possono presentare poi successivamente, entro il 30 settembre 2024, la propria dichiarazione dei redditi, anche in forma precompilata.
Alla luce delle ultime novità fiscali che riguardano la precompilata per le Partite Iva, non è ancora chiaro se i sostituti di imposta devono inviare le CU anche ai lavoratori autonomi, per cui si attende una delucidazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Da ricordare anche che i sostituti di imposta che si avvalgono della collaborazione di lavoratori autonomi con partita Iva forfettaria dal 2024 non devono più inviargli le CU. Tuttavia non bisogna confondersi: per l’anno di imposta 2023 questo è ancora necessario, per l’ultima volta.
Comunicazione delle spese detraibili
Un adempimento sempre collegato alla dichiarazione dei redditi riguarda la comunicazione delle informazioni sulle spese che possono essere portate in detrazione. Nello specifico, i soggetti che ricevono somme di denaro specifiche, come vedremo tra poco, devono consentire ai contribuenti che presentano regolarmente il modello 730 di accedere ai dati nella propria dichiarazione precompilata.
Sono inclusi i dati che riguardano gli interessi passivi pagati sul mutuo della prima casa, i dati che riguardano i contributi versati, i contratti assicurativi in essere, le spese sanitarie rimborsate, e ancora, le spese funebri, universitarie, veterinarie, le erogazioni liberali e i costi per la frequenza dell’asilo nido dei figli.
Sono coinvolti in questo obbligo diversi soggetti, come scuole, associazioni che ricevono erogazioni liberali, istituti che erogano mutui e così via.
I dati riguardano voci di spesa su cui i cittadini possono ottenere una sorta di rimborso presentando ogni anno la dichiarazione dei redditi. Tale rimborso consiste in una detrazione fiscale, ovvero un risparmio sulle tasse versate allo Stato. I cittadini possono anche scegliere quali dati sanitari non inviare per la precompilata: questa scelta può essere fatta entro l’8 marzo 2024.
Tutti gli adempimenti del 18 marzo 2024
Entro il 18 marzo 2024 i contribuenti interessati devono anche ricordare il saldo IVA in riferimento ai movimenti del 2023. Per provvedere al pagamento si utilizza, come per altre imposte, il modello F24, con il codice tributo 6099.
A questa data tuttavia corrispondono anche altre scadenze: banche e poste ad esempio devono inviare la comunicazione che riguarda il 2023 con le informazioni sulle detrazioni connesse ai bonus per il recupero del patrimonio edilizio o per la riqualificazione energetica.
Elenchiamo qui altri obblighi importanti per diversi soggetti:
- I condomini, in quanto sostituti di imposta, devono versare le ritenute di acconto relative al mese precedente, che riguarda l’Irpef, Ires e le ritenute sui redditi di lavoro autonomo;
- Imposta sugli intrattenimenti relativamente a febbraio 2024;
- I sostituti di imposta devono versare i contributi previdenziali dei mesi precedenti per lavoratori e collaboratori;
- Chi opera l’intermediazione immobiliare deve versare la ritenuta del 21% relativa al mese di febbraio 2024 per la locazione breve;
- Enti pubblici e dello stato devono versare l’IVA derivata dallo split payment;
- Banche e imprese di investimento devono provvedere al versamento della tobin tax, l’imposta sulle transazioni finanziarie.
Adempimenti del 20 marzo 2024
Entro il 20 marzo 2024 le imprese elettriche devono comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati che riguardano il canone Rai che è stato addebitato, riscosso e versato durante il mese di febbraio 2024.
Alla stessa data le imprese in ambito spedizione, autotrasporto merci e logistica devono provvedere al versamento dei contributi di febbraio 2024.
Scadenza INTRASTAT al 25 marzo 2024
Entro il 25 marzo di quest’anno si devono presentare gli elenchi riepilogativi che riguardano l’acquisto o la cessione di prodotti o servizi dall’estero. Si tratta di un obbligo previsto per chi ha la scadenza mensile, in riferimento allo scorso febbraio.
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