Dal 1° settembre 2024, entreranno in vigore importanti modifiche al sistema sanzionatorio tributario in Italia, introdotte dal decreto legislativo n. 87/2024. Queste novità riguardano principalmente le sanzioni per omessi versamenti, la presentazione tardiva o omessa della dichiarazione dei redditi, e il ravvedimento operoso.
Le nuove disposizioni puntano a rendere il sistema più equo e a incentivare la regolarizzazione spontanea delle violazioni fiscali. In questa guida, analizzeremo i principali cambiamenti e le loro implicazioni per i contribuenti.
Novità sulle sanzioni tributarie dal 1° settembre 2024
Dal 1° settembre 2024, entrano in vigore importanti modifiche al sistema sanzionatorio tributario italiano, introdotte dal decreto legislativo n. 87/2024. Queste riguardano le sanzioni per l’omessa e tardiva presentazione della dichiarazione dei redditi, la cedolare secca, lo scontrino elettronico e il ravvedimento operoso.
Le nuove regole riducono alcune sanzioni e introducono incentivi per la regolarizzazione spontanea delle violazioni fiscali, offrendo un sistema più equo e orientato alla conformità.
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Sanzioni per omessa o tardiva presentazione della dichiarazione dei redditi
Una delle modifiche più significative riguarda le sanzioni applicate in caso di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. A partire da settembre, la sanzione sarà pari al 120% delle imposte dovute, con un minimo di 250 euro, riducendo così il precedente intervallo che prevedeva sanzioni dal 120% al 140%. In caso di presentazione tardiva, ma entro 90 giorni e prima che il contribuente sia formalmente a conoscenza di accertamenti, la sanzione sarà pari al 75% delle imposte dovute, frutto di un aumento della sanzione per omesso versamento (ridotta dal 30% al 25%).
Queste modifiche mirano a incentivare la tempestiva presentazione delle dichiarazioni e a limitare le sanzioni per chi regolarizza la propria posizione prima di essere oggetto di controlli fiscali.
Novità per la cedolare secca
Il decreto introduce anche novità rilevanti per i contribuenti che applicano la cedolare secca sugli affitti. In particolare, l’omessa dichiarazione dei redditi soggetti a cedolare secca sarà punita con una sanzione fissa del 240% delle imposte dovute, con un minimo di 500 euro, rispetto alla precedente sanzione variabile tra il 240% e il 480%. In caso di dichiarazione infedele, la sanzione scende al 140%, con un minimo di 300 euro.
Questi cambiamenti puntano a inibire il fenomeno degli affitti in nero, garantendo una maggiore compliance fiscale.
Modifiche al Ravvedimento Operoso
Il ravvedimento operoso, che consente ai contribuenti di sanare spontaneamente omissioni o errori con sanzioni ridotte, subisce una revisione significativa. Le nuove regole prevedono riduzioni delle sanzioni in base al tempo trascorso dalla violazione e introducono la possibilità di applicare il “cumulo giuridico”. Ciò significa che, in caso di violazioni multiple, si applicherà una sanzione unica e ridotta anziché la sommatoria delle singole sanzioni.
Ad esempio, la sanzione è ridotta a un decimo del minimo se il pagamento del tributo avviene entro 30 giorni dalla violazione, a un nono se la regolarizzazione avviene entro 90 giorni, e così via fino a un quarto se avviene dopo la comunicazione dello schema di atto.
Novità sullo scontrino elettronico
Le sanzioni per irregolarità nella memorizzazione e trasmissione dei dati dei corrispettivi giornalieri vengono anch’esse riviste. Dal 1° settembre, la sanzione per omessa, errata o tardiva memorizzazione o trasmissione dei dati sarà ridotta al 70% dell’imposta dovuta, con un minimo di 300 euro, rispetto al precedente 90% con un minimo di 500 euro. Anche le sanzioni per mancata emissione di scontrini o ricevute scendono dal 90% al 70% dell’imposta.
Questi aggiustamenti puntano a migliorare la conformità senza imporre sanzioni eccessive.
Conclusioni
Le modifiche introdotte dal decreto legislativo n. 87/2024 segnano un’importante evoluzione nel sistema sanzionatorio tributario italiano. Le nuove regole non solo riducono alcune delle sanzioni esistenti, ma introducono anche meccanismi che incentivano la regolarizzazione spontanea delle violazioni, come il ravvedimento operoso e il cumulo giuridico.
Per i contribuenti, è essenziale comprendere questi cambiamenti per evitare sanzioni eccessive e per sfruttare le opportunità offerte dalla nuova normativa per regolarizzare la propria posizione fiscale.