L’Agenzia delle entrate con un nuovo provvedimento ha individuato gli elementi di incoerenza in presenza dei quali i 730 modificati, con esito rimborso IRPEF, possono essere oggetto di controllo preventivo.
Se si attivano i controlli preventivi, il contribuente riceverà l’eventuale rimborso, se confermato, con forte ritardo ossia entro il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione. Dunque, addio ai conguagli in busta paga o nel cedolino pensione se l’Agenzia delle entrate attiva i controlli preventivi.
Detto ciò, vediamo nello specifico in quali casi, l’Agenzia delle entrate può attivare questo tipo di controlli. Il contribuente deve essere informato circa l’attivazione dei controlli in esame.
Cosa sono i controlli preventivi sui rimborsi 730
A prevedere la possibilità di attivare dei controlli preventivi sul 730, ordinario o precompilato, presentato direttamente o tramite intermediario, è l’art.5, comma 3-bis del D.Lgs 175/2014.
In particolare:
nel caso di presentazione della dichiarazione direttamente ovvero tramite il sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale, con modifiche rispetto alla dichiarazione precompilata che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta e che presentano elementi di incoerenza(..) l’Agenzia delle entrate può effettuare controlli preventivi, in via automatizzata o mediante verifica della documentazione giustificativa, entro quattro mesi dal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, ovvero dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine. (..).
Dunque affinché possano scattare i controlli preventivi in parola, è necessario che:
- la dichiarazione precompilata sia stata modificata rispetto al contenuto predisposto dal Fisco;
- le modifiche incidano sul reddito o sull’imposta che viene fuori dalla dichiarazione nonchè
- presentano elementi di incoerenza.
Il rimborso che risulta spettante al termine delle operazioni di controllo preventivo è erogato dall’Agenzia delle entrate non oltre il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, ovvero dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine. Restano fermi i controlli ordinari (automatici, formali, ecc.) previsti in materia di imposte sui redditi.
I controlli preventivi possono trovare applicazione anche con riferimento alle dichiarazioni presentate ai CAF o ai professionisti abilitati sia se trattasi di modello ordinario che precompilato.
Quali sono gli elementi di incoerenza che fanno scattare i controlli
Con il provvedimento Prot. n. 203543/2023 del 9 giugno 2023, l’Agenzia delle entrate ha individuato i suddetti elementi di incoerenza che possono portare l’Agenzia delle entrate ad attivare i controlli sul 730 con esito a rimborso. Con esito a rimborso significa che la dichiarazione si è chiusa con un conguaglio Irpef a credito ossia in favore del contribuente. Dunque, l’imposta che gli è stata trattenuta in busta paga nel corso dell’anno è superiore a quella dovuta sulla base delle risultanze della dichiarazione dei redditi. Il conguaglio è erogato direttamente in busta paga.
Detto ciò, sono considerati elementi di incoerenza:
- lo scostamento per importi significativi dei dati risultanti nei modelli di versamento, nelle certificazioni uniche e nelle dichiarazioni dell’anno precedente, o
- la presenza di altri elementi di significativa incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o a quelli esposti nelle certificazioni uniche (spese detraibili, redditi, ritenute ecc).
È altresì considerato elemento di incoerenza la presenza di situazioni di rischio individuate in base alle irregolarità verificatesi negli anni precedenti.
In sostanza sono confermati gli elementi di incoerenza che erano già in essere per lo scorso anno.
Come capire se si attivano i controlli preventivi
Il contribuente deve essere informato circa l’attivazione dei controlli preventivi sia se ha presentato la dichiarazione direttamente sia se si è rivolto ad un Caf o a un professionista abilitato.
In base alle indicazioni di cui alla circolare, Agenzia delle entrate, n° 4/2018, se il contribuente si è rivolto ad un Caf/professionista o ha richiesto l’assistenza fiscale al proprio sostituto d’imposta e la dichiarazione 730 è stata oggetto dei controlli preventivi, l’Agenzia delle entrate non renderà disponibile il risultato contabile della dichiarazione (730-4) per l’effettuazione del conguaglio sulla retribuzione da parte del sostituto d’imposta e ne informa il soggetto che ha prestato l’assistenza fiscale.
Il Caf/professionista deve informare il contribuente che l’Agenzia delle entrate dispone l’erogazione del rimborso spettante al termine delle operazioni di controllo preventivo non oltre il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione.
Video guida rimborso 730
Di seguito la nostra video guida relativa al rimborso 730 in busta paga.
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