Può succedere che il lavoratore sia chiamato alla restituzione bonus 80 euro nella busta paga di dicembre. Anche nel 2019 moltissimi contribuenti sono costretti, in fase di dichiarazione dei redditi oppure in fase di conguaglio IRPEF a fine anno a ridare indietro il cosiddetto bonus Renzi Dl 66/2014 percepito. In questa breve guida vediamo come funziona questo conguaglio e chi è costretto a restituire il bonus in busta paga di dicembre (o nell’ultima busta in caso di licenziamento) o chi dovrà restituirlo con il prossimo 730.
Ricordiamo che il bonus Irpef di 80 euro, conosciuto anche come bonus Renzi 80 euro, è stato introdotto a partire dal mese di maggio 2014. Inizialmente si trattava di una misura transitoria, ma successivamente è stata resa strutturale; la legge di bilancio 2018 ha anche aumentato le fasce entro le quali si ha diritto al bonus di 80 euro in busta paga. Dal 2018 i redditi massimi passano da 24.000 e 26.000 a rispettivamente 24.600 e 26.600.
Bonus 80 euro: a chi spetta?
Il bonus 80 euro mensili ovvero di 960 euro annuale, spetta a tutti i lavoratori dipendenti e assimilati. A patto che questi abbiano un reddito annuo lordo compreso fra gli 8.174 e i 24.600 € in misura piena o fino a 26.600 € in misura ridotta. Reddito che è al netto dell’abitazione principale e delle relative pertinenze e delle eventuali somme percepite quali premi di produzione o anticipi di TFR in busta paga. Il Bonus Renzi scende fino ad azzerarsi per la fascia di reddito compreso fra 24.601 e 26.600 €.
La legge dice che il credito di circa 80 euro mensili (l’importo varia in base ai giorni del mese) deve essere inserito automaticamente in busta paga dal datore di lavoro o dall’INPS nel caso di pagamento diretto dell’Istituto (es. per i lavoratori in disoccupazione Naspi), a meno che il lavoratore non faccia esplicita rinuncia scritta.
Restituzione bonus 80 euro: ecco i casi principali
Durante l’anno però possono avvenire delle situazioni per cui il bonus Renzi 80 euro percepito mensilmente debba poi essere restituito. Questo può essere restituito con il conguaglio IRPEF di fine anno oppure in fase di dichiarazione dei redditi. Vediamo in breve quali sono le cause principali.
- La restituzione del bonus 80 euro può avvenire nel caso in cui il lavoratore lavori tutto l’anno (quindi 365 giorni), ma non superi la soglia degli 8.174 euro lordi di reddito. Si parla in questi casi di contribuenti incapienti, che non rientrano nella tassazione IRPEF in quanto il loro reddito è inferiore alla soglia di reddito minimo. In questo caso quindi i lavoratori hanno percepito il bonus Renzi, ma non avendone diritto in quanto esclusi dalla normativa dovranno interamente restituirlo in fase di dichiarazione dei redditi o l’hanno già restituito con la busta paga di dicembre.
- La restituzione del bonus Renzi potrà avvenire, totalmente o parzialmente anche nel caso in cui il lavoratore abbia percepito in tutto o in parte il bonus IRPEF di 80 euro mensili, ma a fine anno il suo reddito complessivo superi la soglia dei 24.600 o dei 26.600 euro. Questo potrebbe avvenire ad esempio a causa della somma di più redditi, oppure di un aumento di livello e di stipendio ecc.
Restituzione bonus 80 euro nella busta paga di dicembre
Come detto la restituzione del bonus 80 euro indebitamente percepito, perchè il reddito annuo è troppo alto o troppo basso può avvenire in due modi:
- con il conguaglio IRPEF. Cioè con la busta paga di dicembre (oppure con l’ultima busta paga nel caso di contratto a tempo determinato). Questa operazione la fa il datore di lavoro.
- restituzione bonus 80 euro con 730. In fase di dichiarazione dei redditi il contribuente si accorge che ha percepito il bonus, ma non ne aveva diritto. Quindi dovrà restituire la somma tramite le buste paga, oppure se non ha sostituto d’imposta con le modalità previste dalla legge.
Restituzione bonus Renzi 80 euro: come evitarlo
Se si è percepito il bonus Renzi 80 euro, ma non si aveva diritto è inutile nascondersi; tanto il Fisco con i controlli automatizzati ci troverà…
Una soluzione potrebbe essere questa… Se si hanno dubbi sul reddito annuo si può presentare una rinuncia scritta al bonus Renzi. La rinuncia scritta si deve fare sin dall’inizio dell’anno al datore di lavoro (o all’INPS per la NASpI).
Infatti a fine anno, anche dopo aver fatto la rinuncia, questa somma può essere recuperata. Se si rientra nelle soglie di reddito previste, si può avere il bonus Irpef in busta paga o in dichiarazione dei redditi l’anno dopo.