L’Agenzia delle entrate ha approvato con apposito provvedimento, il modello con il quale i contribuenti possono regolarizzare l’omessa indicazione nel quadro RW, in violazione degli obblighi di monitoraggio fiscale, delle cripto-attività in loro possesso.
La regolarizzazione riguarda sia la sola detenzione delle cripto-valute sia i relativi redditi eventualmente non dichiarati. Possono essere oggetto di regolarizzazione anche le altre cripto attività detenute entro la data del 31 dicembre 2021.
L’istanza di regolarizzazione va presentata all’Agenzia delle entrate esclusivamente via Pec entro il prossimo 30 novembre.
La regolarizzazione delle cripto-attività nella Legge di bilancio 2023
La possibilità di fare pace con il Fisco circa le violazioni commesse in relazione al possesso di cripto-attività è stata prevista con la Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023 (vedi commi 138-142).
In particolare, i contribuenti privati che non non hanno indicato nella propria dichiarazione annuale dei redditi le cripto-attività detenute entro la data del 31 dicembre 2021 nonché i redditi sulle stesse eventualmente realizzati, hanno la possibilità di presentare un’istanza di regolarizzazione.
I soggetti che possono accedere alla procedura di regolarizzazione delle cripto-attività sono: le persone fisiche, gli enti non commerciali e le società semplici ed equiparate ai sensi dell’articolo 5 del Tuir, residenti in Italia.
Oggetto della richiesta di regolarizzazione possono essere:
- le cripto-attività rappresentate da cripto-valute, comprese quelle oggetto e/o derivanti dall’attività di staking, o comunque detenute entro la data del 31 dicembre 2021, che non sono state indicate nel quadro RW e/o
- i relativi redditi che non sono stati indicati nel modello Redditi.
Resta ferma la possibilità di regolarizzare anche la detenzione e/o i redditi derivanti da altre cripto-attività, diverse dalle cripto-valute.
Quale procedura seguire per la regolarizzazione con il Fisco
Per fare pace con il Fisco, i contribuenti sono tenuti a presentare apposita istanza all’Agenzia delle entrate.
Il modello di istanza è stato approvato dall’Agenzia delle entrate in data 7 agosto.
I contribuenti che hanno omesso di compilare il quadro RW e dunque hanno violato i c.d. obblighi di monitoraggio fiscale, devono:
- presentare il modello citato,
- indicare il valore delle cripto-valute detenute in ciascun periodo d’imposta e
- versare la sanzione per l’omessa indicazione di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto legge n. 167 del 1990 nella misura ridotta pari allo 0,5 per cento del valore delle stesse (codice tributo 1718), detenute al termine di ciascun periodo di imposta e/o alla data della relativa cessione.
Attenzione, coloro i quali hanno omesso di dichiarare i redditi derivanti dallo scambio di criptovalute, dovranno versare anche un’ imposta sostitutiva pari al 3,5% del valore delle cripto-attività (codice tributo 1719), incluse le cripto-valute, cui si riferiscono i redditi omessi.
Il valore delle cripto-attività su cui calcolare l’imposta sostitutiva e/o le sanzioni ridotte è dato dal valore al 31 dicembre di ciascun periodo d’imposta e/o per le attività cedute nel corso del periodo d’imposta dal valore al termine del periodo di detenzione.
Quando scade la Regolarizzazione delle cripto-attività
La procedura di regolarizzazione si perfeziona con l’invio del modello e con il pagamento degli importi dovuti entro il termine del 30 novembre.
Il contribuente dovrà dimostrare la provenienza lecita delle cripto-attività. A tal fine dovrà allegare all’istanza una relazione di accompagnamento con relativa documentazione probatoria. Unitamente ai dati e alle informazioni utili per la determinazione del valore al termine di ciascun periodo d’imposta e/o al termine del periodo di detenzione delle cripto- attività e/o dei relativi redditi omessi.
Nel provvedimento in parola viene specificato come:
a titolo esemplificativo e non tassativo, potrà essere considerata documentazione probatoria: contabili bancarie relative all’acquisto delle cripto-attività indicate nel modello, wallet address, numeri di transactionID e ogni altra eventuale documentazione rilasciata dagli intermediari da cui si evinca con certezza la riconducibilità delle cripto- attività al soggetto che presenta l’istanza.
Quali codici tributo usare in F24 per la regolarizzazione
Con la risoluzione n. 50/E dell’Agenzia delle Entrate sono stati istituiti i codici tributo da usare in F24 per effettuare il pagamento tramite (F24 Elide), delle somme dovute per la regolarizzazione delle cripto-attività detenute:
- il codice “1718”, denominato “Emersione delle cripto-valute”, è destinato alle sanzioni per la violazione dell’obbligo di monitoraggio,
- il codice “1719”- “Emersione delle cripto-attività” è relativa all’imposta sostitutiva dovuta sui valori oggetto dell’istanza di regolarizzazione.
Modello e istruzioni
Da questa pagina sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile prelevare:
- il Modello per l’istanza di regolarizzazione delle cripto-attività e dei relativi redditi
- le Istruzioni per la compilazione del modello per l’istanza di regolarizzazione
- lo Schema per la redazione della relazione di accompagnamento e per la predisposizione della documentazione relativi all’istanza di regolarizzazione
- le Specifiche tecniche per l’invio dell’istanza di regolarizzazione delle cripto-attività con allegata la quietanza del versamento effettuato mediante modello F24 e la relazione di accompagnamento