Ogni anno, tra aprile e settembre, puntualmente arriva la stagione del 730, e con essa il solito dubbio: “Devo farlo anch’io?”. Nonostante molti lo diano per scontato, sapere con certezza quando si è tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi non è affatto banale.
Molti lavoratori dipendenti e pensionati, pur percependo redditi, non hanno alcun obbligo. Eppure, in altri casi, non solo la dichiarazione è necessaria, ma conviene anche. Vediamo insieme quando il 730 è obbligatorio, quando no e quando è utile farlo comunque.
Quando il 730 è obbligatorio
La regola generale è semplice: devi fare il 730 se hai qualcosa da dichiarare che il tuo datore di lavoro o l’ente pensionistico non può sapere o gestire in automatico.
Il datore di lavoro o l’Inps fanno già la dichiarazione dei redditi al tuo posto, non è nient’altro che la Certificazione Unica che è stata consegnata a marzo, e che il “Sostituto d’Imposta” ha inviato anche all’Agenzia delle Entrate. Ecco che il 730 serve quindi ad integrare la CU e per questo non è sempre obbligatorio farlo. Ecco di seguito i casi in cui si è obbligati a fare il 730 (o Redditi PF).
1. Hai avuto due (o più) datori di lavoro
È uno dei casi più comuni. Se nel corso dell’anno hai cambiato lavoro e hai ricevuto due certificazioni uniche (CU), ciascun datore di lavoro ha applicato le trattenute solo sul proprio reddito. Nessuno ha avuto il quadro completo dei tuoi guadagni, e potresti aver pagato meno tasse del dovuto. In questo caso la dichiarazione serve a regolarizzare la tua posizione ed evitare sanzioni future.
Esempio: Marco ha lavorato sei mesi in un supermercato, poi ha cambiato e ha iniziato in un ufficio. Due CU diverse. Deve fare il 730.
2. Hai percepito redditi da locazione
Anche se hai un solo lavoro, ma possiedi una casa affittata, sei tenuto a dichiarare i canoni percepiti. Dovrai anche scegliere il regime fiscale: tassazione ordinaria o cedolare secca.
3. Hai svolto prestazioni occasionali
Se hai fatto piccoli lavoretti durante l’anno, come ripetizioni, lavori saltuari, baby-sitting, potresti aver accumulato vari compensi. Anche questi vanno dichiarati, sommando tutte le certificazioni uniche ricevute. Naturalmente devono trattarsi di prestazioni realmente non abituali.
4. Non hai un sostituto d’imposta
Se sei un lavoratore domestico (colf, badante) o hai svolto lavori in cui il datore non ha trattenuto le imposte per te, il 730 è necessario per versare quanto dovuto.
Quando non è obbligatorio, ma conviene
Ci sono tanti casi in cui il 730 non è obbligatorio, ma ti permette di recuperare soldi spesi durante l’anno.
1. Hai solo un datore di lavoro e la prima casa
Se hai un solo reddito da lavoro dipendente e possiedi solo la tua abitazione principale, sei probabilmente esonerato. Ma se hai sostenuto spese che danno diritto a detrazioni, potresti ottenere un rimborso.
2. Hai spese sanitarie o veterinarie
Le spese mediche (con franchigia), i farmaci, le visite, così come le spese veterinarie, sono recuperabili in parte. Con il 730 puoi ottenere un rimborso direttamente in busta paga o sulla pensione.
3. Paghi interessi sul mutuo
Gli interessi passivi del mutuo prima casa rientrano tra le detrazioni più comuni. Anche in questo caso, il 730 è il canale per ottenere il beneficio.
4. Hai fatto lavori in casa (bonus edilizi)
Se hai sostenuto spese per ristrutturazioni, risparmio energetico o altri bonus edilizi, la dichiarazione dei redditi è lo strumento per recuperare le detrazioni in più anni.
5. Hai crediti fiscali non riscossi
Può essere conveniente presentare il 730 anche se l’anno precedente hai utilizzato il Modello Redditi Persone Fisiche (ex Unico) e hai maturato un credito fiscale che non ti è mai stato rimborsato. In questi casi puoi riportare quel credito nel 730 2025 e ottenere finalmente il rimborso direttamente in busta paga o sul cedolino della pensione.
Esempio: Silvia nel 2024 ha presentato il Modello Redditi e risultava un credito di 120 euro, ma non ha ricevuto nulla in quanto non ha chiesto il rimborso dall’AdE. Nel 2025 può riportare il credito nel 730 per recuperare quella somma in tempi più rapidi.
Attenzione: prima di procedere valuta la convenienza. Se il rimborso è minimo, potrebbe non coprire il costo dell’assistenza del CAF o del commercialista.
Come e quando si presenta il 730 nel 2025
La dichiarazione si può presentare:
- tramite CAF o professionista abilitato;
- in autonomia tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate (modello precompilato o semplificato).
Per il 2025, la scadenza è fissata al 30 settembre. Se ti rivolgi a un CAF o commercialista, è consigliabile muoversi con qualche settimana d’anticipo.
La versione precompilata del 730 sarà disponibile online a partire dal 30 aprile 2025. Puoi consultare la nostra guida dedicata per sapere come accedere, verificare i dati inseriti e inviare la dichiarazione direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate.
Leggi anche: Guida Pratica al Modello 730 Precompilato 2025: Tutto Quello c
Consiglio finale
Non dare per scontato che il 730 vada sempre fatto, ma neanche che tu ne sia sempre esonerato. Ogni situazione va valutata singolarmente. Se hai dubbi, chiedi a un professionista oppure accedi alla tua area personale sul sito dell’Agenzia delle Entrate: troverai molte informazioni già caricate.
E se hai spese da recuperare, valuta bene se conviene fare la dichiarazione. Anche piccoli importi possono essere utili, specie se presenti il modello gratuitamente con il 730 precompilato.
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