La dichiarazione dei redditi precompilata ha snellito le procedure per molti contribuenti italiani, in particolare per i lavoratori dipendenti e i pensionati, tramite modello 730. Il documento presenta infatti già molte informazioni relative ai redditi del lavoratore, che deve solamente confermare o modificare i dati già a disposizione dell’Agenzia delle Entrate.
Presto potrebbe arrivare un sistema simile anche per chi lavora con una Partita Iva, secondo quanto annunciato con un comunicato stampa recente del 23 ottobre 2023. Ancora una volta l’intenzione è quella di semplificare le procedure per le dichiarazioni da un lato, e garantire un miglior processo di verifica, nell’ottica di limitare l’evasione fiscale, dall’altro.
Per i lavoratori autonomi, la riforma fiscale interviene anche con una rimodulazione delle scadenze fiscali previste ogni anno, con acconto spostato da novembre a gennaio dell’anno successivo. Ma vediamo come funzionerà la nuova precompilata.
Precompilata 2024: le semplificazioni
Il governo intende portare avanti nuove semplificazioni del sistema fiscale italiano, attraverso la riforma messa in atto che coinvolge diverse imposte e normative. Con un apposito decreto si prevede di razionalizzare gli obblighi relativi alle dichiarazioni, e agli adempimenti tributari, incentivando all’utilizzo dei documenti precompilati.
Un altro punto importante riguarda i servizi digitali, che verranno incrementati anche nel prossimo anno, con la previsione che diversi adempimenti potranno essere svolti in forma telematica. La digitalizzazione delle piccole e medie imprese rimane un altro punto fondamentale dell’ultimo decreto.
A proposito di semplificazione, le precompilate già esistenti, tra cui quelle dedicate a lavoratori e pensionati, verranno nuovamente snellite. Verrà istituito un modello semplificato per:
- Dichiarazione dei redditi, ovvero il 730, dei lavoratori dipendenti;
- Dichiarazione dell’Irap;
- Dichiarazione IVA.
Il modello 730 semplificato potrà essere utilizzato dalle persone fisiche che non hanno una Partita Iva. Le dichiarazioni Irap e Iva verranno semplificate togliendo le informazioni non necessarie e ridondanti, o che sono già in possesso del fisco.
Al contrario, i lavoratori autonomi, potranno accedere ad un nuovo modello specifico, ordinario, di precompilata, per procedere con la dichiarazione.
Precompilata per Partite Iva: come funziona
Il Comunicato Stampa del Consiglio dei Ministri n.55 del 23 ottobre 2023 specifica l’intenzione di introdurre una precompilata specifica anche per le Partite Iva:
“Si prevede che, a decorrere dal 2024, l’Agenzia delle entrate renda disponibile telematicamente, entro il 30 aprile di ciascun anno, la dichiarazione precompilata anche alle persone fisiche titolari di redditi differenti da quelli da lavoro dipendente e pensione, estendendo agli oneri indicati nella dichiarazione precompilata, forniti dai soggetti terzi, l’applicazione dei limiti al controllo formale dell’Agenzia delle entrate di cui all’articolo 5 del d.lgs. 175/2014.”
Cosa cambierà quindi dal 2024? Anche chi lavora come autonomo o ha un’impresa potrà accedere al sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, dal 30 aprile, e visionare la propria dichiarazione precompilata. Questo documento conterrà al suo interno le informazioni di cui l’Agenzia è già a conoscenza.
Anche se è ancora presto per conoscere il nuovo modello che verrà utilizzato nei dettagli, si può ipotizzare che sarà simile a quello attualmente attivo per i lavoratori dipendenti e i pensionati, ovvero si tratterà di una precompilata che l’interessato potrà visionare e modificare.
Come anticipato, la semplificazione e la digitalizzazione dei sistemi sono gli obiettivi principali di questi interventi voluti con la riforma fiscale. I decreti riguardano quindi lo Statuto del Contribuente e le scadenze tributarie, ma prendono in considerazione anche uno snellimento dell’accertamento tributario.
Riforma fiscale: altre misure per il 2024
Nel recente comunicato stampa, il governo ha anche specificato l’intenzione di intraprendere provvedimenti mirati in altre direzioni. Alcuni interventi sono diretti agli autonomi e alle imprese, mentre altre disposizioni riguardano in modo specifico il sistema tributario.
Una ulteriore disposizione interessante è l’eliminazione della Certificazione Unica per le Partite Iva che aderiscono al regime fiscale forfettario. I forfettari verranno quindi esonerati da questo adempimento. Ricordiamo che oltre a questo punto, il governo aveva già stabilito che per i forfettari scatterà l’obbligo della fatturazione elettronica, per tutti, a partire dal prossimo anno.
Viene revisionato il calendario delle scadenze fiscali per autonomi e imprese, in particolare viene prevista una rata aggiuntiva, il 16 dicembre, per il versamento di saldo e acconto delle imposte.
Intorno a questo punto è già stato chiarito che gli acconti di novembre potranno slittare a gennaio 2024: in questo modo si evita l’accumularsi di diversi adempimenti e pagamenti durante lo stesso periodo.
Per ciò che riguarda la dichiarazione dei redditi, viene imposto un anticipo alla scadenza, dal 30 novembre al 30 settembre di ogni anno. Anche questa scelta è stata presa per evitare di cumulare diversi adempimenti tutti tra ottobre e novembre.
Con la riforma si procederà anche alla rivisitazione degli indici sintetici di affidabilità. Un altro intervento riguarda l’incremento da 50.000 a 70.000 euro all’anno della soglia entro cui non è chiesto il visto di conformità, per la compensazione del credito IVA. Lo stesso accade per la compensazione di crediti per imposte dirette e Irap, con limite senza visto di conformità da 20.000 a 50.000 euro.
La Legge di Bilancio 2024 poi interviene con misure diverse che riguarderanno lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati, ad esempio con la revisione dell’Irpef, una delle principali tasse applicate sui redditi in Italia.