Con l’arrivo in Commissione Bilancio del Senato del testo del disegno di legge di bilancio 2020 prende avvio l’iter parlamentare per l’approvazione della manovra economica 2020 entro il 31 dicembre; una manovra nella quale i temi fiscali come la plastic tax, lo sugar tax e la tassazione delle auto aziendali sono quelli più scottanti.
Plastic tax, sugar tax e fringe benefit legato alle auto aziendali sono le questioni che fanno ancora molto discutere. Sul fronte relativo all’imposizione fiscale il dibattito si preannuncia infuocato anche all’interno della stessa maggioranza di governo. La tensione è ad ogni modo destinata a salire anche in merito ad eventuali ritocchi relativi a quota 100 e taglio del cuneo fiscale. Fatti salvi i punti dove il consenso pare unanime, come ad esempio lo stop all’aumento dell’Iva, per il resto i lavori sono ancora in itinere ed è aperta la corsa alle modifiche. Ci vorranno due mesi infatti per approvare il testo in via definitiva (entro il 31 dicembre come da calendario). Non sarà un percorso facile e la battaglia sugli emendamenti si preannuncia aspra.
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri si rende disponibile alla mediazione, dimostrandosi pronto ad una rimodulazione delle misure. Ma passiamo a vedere cosa prevedono i provvedimenti più dibattuti: plastic e sugar tax e tassazione auto aziendali.
Plastic tax
Tra le misure contenute nel testo del Ddl Bilancio figurano le tasse con le quali il Governo punta all’aumento delle entrate; stiamo parlando di oltre 2 miliardi di euro solo per il prossimo anno. Tra quelle oggetto di discussione vi è la plastic tax, ovvero la tassa sulla plastica. Vediamo di cosa si tratta e chi dovrà pagarla.
I soggetti che verranno colpiti dalla nuova tassa saranno le aziende che producono imballaggi, piatti usa e getta e tutti quei prodotti monouso che contengono plastica come bottigliette, cannucce, buste, vaschette contenenti alimenti. Saranno colpite dalla imposizione anche le aziende che importano tali prodotti.
Si tratta di una misura contrastata dalle imprese ma guardata con sospetto anche dai sindacati che temono ripercussioni negative sui lavoratori e sui consumatori, a carico dei quali verosimilmente ci saranno aumenti dei prezzi.
L’intervento, oltre all’aumento del gettito sarebbe finalizzato alla riduzione del consumo di tali prodotti a salvaguardia dell’ambiente. La misura rientra infatti nella strategia messa a punto dall’Unione Europea per ridurre, a partire dal 2020, l’impiego della plastica, nell’ottica di porre un freno all’inquinamento dovuto al suo cattivo smaltimento.
La nuova tassa sarà pari ad un euro al chilogrammo per tutti gli imballaggi di plastica. Con la manovra si prevede anche un credito d’imposta del 10% a favore delle aziende che producono materiali biodegradabili.
Sugar tax
Accanto alla plastic tax, la manovra 2020 prevede anche la sugar tax, ovvero la tassa sulle bevande zuccherate. Anche questa imposta rappresenta uno dei punti ancora oggetto di acceso dibattito. A pagare l’imposta saranno fabbricanti (o importatori) e, a catena, i consumatori finali. Promotore della misura è il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti che la considera una misura di civiltà, finalizzata alla riduzione di quei consumi che si reputano dannosi.
La sugar tax sarà pari a 10 euro per ettolitro e a 25 centesimi per ogni chilogrammo di polvere impiegato per realizzare le bibite zuccherate. La misura dovrebbe portare alle Casse dello Stato circa 233 milioni di euro per il 2020.
Tassazione Auto aziendali
Con il Ddl Bilancio 2020 viene confermata la stretta sulle auto aziendali. In base alle ultime modifiche apportate al testo inviato al Senato si prevede l’inasprimento delle imposte a carico dei lavoratori che fanno uso di auto aziendali. Con la riformulazione della tassa in questione si punta ad un incremento delle Casse dello Stato pari a circa 400 milioni di euro per il 2020.
Abbiamo tre diversi livelli di tassazione, in base alla tipologia di autovettura.
Per le auto che producono emissioni di biossido di carbonio fino a 160 grammi per chilometro l’aliquota passa al 60%. Restano fuori dagli incrementi le auto elettriche e quelle ibride per le quali l’aliquota resta pari al 30%. Per le auto più inquinanti l’aliquota sarà del 100%. Rimangono fuori inoltre le auto aziendali assegnate ad agenti e rappresentanti di commercio.
Anche se rispetto alle ipotesi prospettate il prelievo è stato alleggerito, l’impostazione attuale coinvolge circa 2 milioni di lavoratori per i quali l’aliquota del valore del noleggio dell’auto viene in pratica raddoppiata.