C’è un’ importante novità per i titolari di partita iva: in uno degli emendamenti alla legge delega sulla riforma fiscale, si interviene in materia di pagamento delle imposte. L’emendamento, in particolare, prevede la modifica delle tempistiche di versamento del 2° acconto delle imprese e dei professionisti, di regola da pagare entro il 30 novembre, senza possibilità di rateazione.
Tale novità si inserisce in uno degli obiettivi principali della riforma fiscale, il cui DDL di delega al Governo è stato già approvato dal Consiglio dei Ministri. Obiettivi quali la razionalizzazione, la semplificazione del sistema tributario nonché la revisione degli adempimenti dichiarativi e di versamento.
Vediamo nello specifico come cambierà il versamento del secondo acconto delle imposte per i titolari di partita iva.
Come si pagano le imposte? Le regole a oggi in vigore
Gli acconti delle imposte possono essere versati con il metodo storico (100% dell’imposta dell’anno precedente) o con quello previsionale. In applicazione del metodo previsionale il contribuente va a versare un importo calcolato sui redditi che prevede di conseguire durante l’anno. Al netto di eventuali detrazioni, deduzioni, ecc.
Detto ciò, entro il 30 giugno di ogni anno. c.d. tax day, i contribuenti privati senza sostituto d’imposta o titolari di partita iva versano il saldo dell’anno precedente e l’acconto dell’anno in corso.
L’acconto per l’anno in corso deve essere versato in una o due rate, a seconda dell’importo:
- unico versamento entro il 30 novembre dell’anno di imposta se l’acconto è inferiore a 257,52 euro;
- due rate, se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro; la prima è pari al 40% e va versata entro il 30 giugno dell’anno di imposta (insieme al saldo dell’anno precedente), la seconda è pari al restante 60% e va versata entro il 30 novembre dello stesso anno.
I soggetti Isa e i soggetti che rientrano nel regime forfetario effettuano:
- un unico versamento entro il 30 novembre se l’importo totale dovuto non supera 206 euro;
- l’acconto in due rate di pari importo entro le stesse scadenze previste per gli altri contribuenti (30 giugno e 30 novembre).
Dunque, nel complesso, il saldo e l’eventuale prima rata di acconto devono essere versati entro il 30 giugno dell’anno in cui si presenta la dichiarazione, oppure entro i successivi 30 giorni pagando una maggiorazione dello 0,40%. La scadenza per l’eventuale seconda o unica rata di acconto è invece il 30 novembre.
Pagamento imposte a rate per le partite IVA: cosa prevede la riforma fiscale
Proprio rispetto al 2° acconto in scadenza al 30 novembre di ogni anno, da pagare in unica soluzione, in uno degli emendamenti alla legge delega sulla riforma fiscale approvati in Commissione Finanze della Camera il 20 giugno 2023, viene prevista una grossa novità.
In particolare,
con specifico riferimento alle modalità di versamento dell’IRPEF dovuta dai lavoratori autonomi e dagli imprenditori individuali, nonché da tutti i contribuenti a cui si applicano gli Indicatori sintetici di affidabilità fiscale di cui all’art. 9-bis del D.L. 24 aprile 2017 n. 50, è disposto il mantenimento dell’attuale sistema di calcolo del saldo e degli acconti anche previsionale, ammettendo, senza penalizzazioni per i contribuenti rispetto alla normativa vigente, una più equa distribuzione del carico fiscale nel corso del tempo, anche attraverso un meccanismo di progressiva mensilizzazione degli acconti e dei saldi e l’eventuale riduzione della ritenuta d’acconto, senza maggiori oneri per le finanze pubbliche.
In poche parole, la possibilità di rateizzazione viene estesa anche al 2° acconto. Tuttavia, le modalità di rateazione ossia la durata delle rate saranno fissate solo con uno dei decreti legislativi tramite i quali sarà attuata la riforma fiscale.
Tale intervento opera in attuazione ossia a completamento delle previsioni di cui all’articolo 2 del DDL di delega per la riforma fiscale.
Articolo la cui applicazione dovrebbe consentire al Governo di raggiungere obiettivi quali: lo stimolo della crescita economica (lettera a), la prevenzione e la riduzione dell’evasione e dell’elusione fiscale (lettera b). La razionalizzazione e la semplificazione del sistema tributario (lettera c). Ulteriori obiettivi sono: la revisione degli adempimenti dichiarativi e di versamento per i contribuenti (lettera d) attribuendo al Governo la possibilità di predisporre tavoli tecnici con le associazioni di categoria e dei professionisti per la predisposizione dei decreti legislativi in attuazione dei principi di cui alle lettere c) e d).