Il giorno prima di Ferragosto è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la Legge 9 agosto 2023 numero 111 recante “Delega al Governo per la riforma fiscale”.
Il provvedimento in buona sostanza incarica l’esecutivo a adottare, entro ventiquattro mesi dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi recanti la revisione del sistema tributario.
Nell’esercizio della delega, il Governo è chiamato ad occuparsi, tra le altre cose, della “revisione e graduale riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), nel rispetto del principio di progressività e nella prospettiva della transizione del sistema verso l’aliquota impositiva unica” (articolo 5, comma 1, lettera a), punto 1).
Il percorso verso un’unica aliquota, in luogo delle attuali quattro, dovrebbe tuttavia comportare uno o più passaggi intermedi. Ad affermarlo la stessa relazione tecnica di accompagnamento alla legge. Sotto il profilo strettamente finanziario, si legge nel documento, i criteri “relativi all’imposta personale sui redditi appaiono ancora indefiniti e non consentono di effettuare una puntuale valutazione in termini di gettito. Al riguardo, si osserva che i criteri direttivi si limitano a indicare un graduale percorso finalizzato a ridurre gradualmente il numero e il livello delle aliquote e degli scaglioni”. In una prima fase, ancora la relazione tecnica, il legislatore “potrebbe ridurre le aliquote a tre e successivamente anche a due”.
Analizziamo in dettaglio le varie ipotesi di riforma fiscale, simulando come sarà l’Irpef nel 2024.
Le aliquote attuali
Per comprendere l’impatto delle riforme Irpef, vediamo brevemente le aliquote attualmente in vigore.
Scaglione | Reddito | Aliquota Irpef |
Primo | Fino a 15.000 euro | 23% |
Secondo | Da 15.001 a 28.000 euro | 25% |
Terzo | Da 28.001 a 50.000 euro | 35% |
Quarto | Da 50.001 euro | 43% |
La situazione citata è frutto dell’ultima modifica operata dalla Manovra 2022 (Legge 30 dicembre 2021 numero 234), con decorrenza 1° gennaio 2022.
In precedenza (quindi fino al 31 dicembre 2021) le aliquote erano cinque:
Scaglione | Reddito | Aliquota Irpef |
Primo | Fino a 15.000 euro | 23% |
Secondo | Da 15.001 a 28.000 euro | 27% |
Terzo | Da 28.001 a 55.000 euro | 38% |
Quarto | Da 55.001 euro a 75.000 euro | 41% |
Quinto | Da 75.001 euro | 43% |
Irpef 2024: le riforme sul tavolo
Come anticipato dal quotidiano “Il Corriere della Sera” le ipotesi di riforma “degli scaglioni sono varie”.
Intervento sul secondo e terzo scaglione
La prima ipotesi di riforma è stata messa a punto dalla Ragioneria di Stato e prevede, stando a “Il Corriere della Sera”, l’accorpamento del “secondo e del terzo scaglione in un’unica fascia che comprenda i redditi tra i 15 mila e i 50 mila euro, da sottoporre a un prelievo del 27% (ma si era parlato anche del 28%)”.
In questa situazione il primo e l’ultimo scaglione risulterebbero intaccati, mentre scomparirebbero le attuali aliquote del 25 e 35%, come descritto in tabella:
Scaglione | Reddito | Aliquota Irpef |
Primo | Fino a 15 mila euro | 23% |
Secondo | Da 15.001 a 50.000 euro | 27% |
Terzo | Da 50.001 euro | 43% |
Intervento su primo e secondo scaglione
La seconda ipotesi di riforma, afferma “Il Corriere della Sera” è legata al fatto che è intenzione della premier Meloni “intervenire soprattutto sullo scaglione più basso (attualmente sotto i 15 mila euro) per farci rientrare più lavoratori”. In tal caso, ancora il quotidiano, gli scaglioni sarebbero comunque tre, con intervento sul primo e sul secondo. In particolare, ricadrebbero nell’aliquota al 23% anche i redditi da 15.001 a 28 mila euro, mentre nel secondo scaglione la percentuale passerebbe al 33%:
Scaglione | Reddito | Aliquota Irpef |
Primo | Fino a 28 mila euro | 23% |
Secondo | Da 28.001 a 50.000 euro | 33% |
Terzo | Da 50.001 euro | 43% |
Gli effetti in busta paga
Vediamo ora in dettaglio gli effetti per i contribuenti derivanti dalle varie ipotesi di riforma. Queste ultime le chiamiamo “ipotesi di riforma 1” per indicare l’intervento sugli scaglioni secondo e terzo ed “ipotesi di riforma 2” per la modifica del primo e secondo scaglione. Consideriamo sei soggetti, rispettivamente con redditi pari a 15 mila, 19 mila, 25 mila, 34 mila, 40 mila e 55 mila euro.
Contribuente (reddito complessivo in euro) | Irpef lorda scaglioni 2023 (in euro) | Irpef lorda scaglioni 2024 ipotesi di riforma 1 (in euro) | Irpef lorda scaglioni 2024 ipotesi di riforma 2 (in euro) | Soluzione meno onerosa |
15.000,00 | 3.450,00 | 3.450,00 | 3.450,00 | Irpef attuale, riforma 1 e riforma 2 |
19.000,00 | 4.450,00 | 4.530,00 | 4.370,00 | Riforma 2 |
25.000,00 | 5.950,00 | 6.150,00 | 5.750,00 | Riforma 2 |
34.000,00 | 8.800,00 | 8.580,00 | 8.420,00 | Riforma 2 |
40.000,00 | 10.900,00 | 10.200,00 | 10.400,00 | Riforma 1 |
55.000,00 | 16.550,00 | 15.050,00 | 15.850,00 | Riforma 1 |
Ecco ora una tabella con le variazioni per i sei contribuenti tra la situazione attuale e quella determinata dalle due ipotesi di riforma:
Contribuente (reddito complessivo in euro) | Irpef lorda scaglioni 2023 (in euro) | Variazione Irpef lorda con riforma 1 (in euro) | Variazione con riforma 2 (in euro) |
15.000,00 | 3.450,00 | 0 | 0 |
19.000,00 | 4.450,00 | +80,00 | -80,00 |
25.000,00 | 5.950,00 | +200,00 | -200,00 |
34.000,00 | 8.800,00 | -220,00 | -380,00 |
40.000,00 | 10.900,00 | -700,00 | -500,00 |
55.000,00 | 16.550,00 | -1.500,00 | -700,00 |
In conclusione, grazie alle simulazioni sopra descritte, la riforma riguardante il secondo e il terzo scaglione (“riforma 1”) andrebbe a vantaggio soprattutto delle fasce di reddito medio – alte.
Al contrario, un ritocco del primo e secondo scaglione (“riforma 2”) porterebbe una boccata d’ossigeno ai contribuenti con redditi bassi e medio – bassi.