Nella legge di stabilità approvata nel corso del Consiglio dei Ministri dello scorso 9 ottobre, si prevede, l’assoggettabilità ad IRPEF delle pensioni di guerra e di invalidità.
Tale norma è inclusa nella serie di misure, previste dalla legge di stabilità, volte alla rimodulazione del sistema di detrazioni e deduzioni (cd.tax expenditures) per i redditi superiori ai 15mila euro.
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Ad oggi, non è ancora disponibile il testo definitivo della legge da trasmettere in Parlamento ma, nella bozza predisposta dal Governo, è presente l’art 12 il quale, afferma che, a partire dal 2013: “l’esenzione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche delle pensioni e delle indennità di invalidità si applica esclusivamente ai soggetti titolari di reddito complessivo non superiore a euro 15 mila“.
Pertanto, saranno assoggettate a Irpef tutte le le pensioni di guerra comunque denominate nonché le pensioni privilegiate ordinarie e quelle tabellari spettanti ai militari di leva che superano il limite di 15mila euro.
Dovrebbero rientrare dunque nell’assoggettamento all’Irpef, le pensioni degli invalidi civili totali e quella degli invalidi civili parziali, le pensioni per i ciechi civili, la pensione per i sordi, ma anche tutte le indennità, quella mensile di frequenza minori, quella di comunicazione per i sordi, quella speciale per i ciechi ventesimisti e anche l’indennità di accompagnamento per i ciechi civili assoluti e l’indennità di accompagnamento per gli invalidi civili totali.
Sono escluse dalla tassazione, per espresso dettato normativo le pensioni sociali di cui all’art. 26 della legge 30 aprile 1969, n° 153 (per chi ha maturato il diritto entro l’anno 1995), nonché all’assegno sociale di cui all’articolo 3, comma 6, della legge 8 agosto 1995, n° 335.
Una norma che ha fatto indignare l’Associazione nazionale delle vittime civili di guerra che, nella lettera firmata dal Presidente nazionale Castronovo, rivolta alle massime cariche dello Stato ritiene tale disposizione legisltativa un “oltraggio morale, oltre che giuridico, immenso, per tutti quei mutilati, invalidi, grandi invalidi, ciechi di guerra e mutilatini di Don Gnocchi e per le loro famiglie, che hanno trascorso gran parte della vita tra atroci sofferenze fisiche e morali, a causa delle invalidità e delle gravi mutilazioni riportate in occasione del secondo conflitto bellico”.
Aspettiamo dunque di conoscere il testo ufficiale della legge di stabilità per capire meglio. Una cosa è certa: scovare i finti invalidi è una cosa doverosa e giusta da fare; molti dubbi sorgono invece, pensando che la spesa pubblica possa ridursi tassando queste pensioni che, tra l’altro, per dettato normativo (articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica n. 915 del 1978)costituiscono atto risarcitorio, di doveroso riconoscimento e di solidarietà, da parte dello Stato nei confronti di coloro che, a causa della guerra, abbiano subito menomazioni nell’integrità fisica o la perdita di un congiunto.
Non credo che il problema dell’Italia siano le pensioni di invalidità o di guerra. Sarebbe dunque meglio guardare altrove…
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