Irpef, scaglioni, aliquote e calcolo imponibile e tassazione per il 2022, ecco la guida aggiornata alla riforma fiscale contenuta nella Legge di Bilancio.
Prima di entrare nel merito del calcolo dell’imposta partiamo dalla definizione Irpef: è un’imposta diretta, personale e progressiva ed è l’acronimo di Imposta sul Reddito Persone Fisiche. Partendo quindi dal significato passiamo poi a vedere qual è la base di reddito imponibile IRPEF, quali sono aliquote, scaglioni, calcolo e come si fa il calcolo dell’imposta lorda e netta in busta paga, pensione e dichiarazione dei redditi (730 o UNICO). La definizione di Irpef appena enunciata ne sottintende altre, necessarie alla piena comprensione dell’argomento.
Andando con ordine, un’imposta si definisce diretta quando colpisce, appunto, direttamente la ricchezza, quindi il reddito, ed è altresì personale essendo dovuta da tutti i soggetti (che producono reddito) residenti in Italia. Ma la caratteristica che contraddistingue questa imposta è la progressività: la quota percentuale di reddito assorbita dall’imposta aumenta in proporzione al reddito stesso.
Novità di quest’anno è che dall’1 gennaio 2022 si passa da 5 a 4 aliquote (e scaglioni) e cambiano anche le detrazioni: con la Riforma Fiscale cambiano le aliquote Irpef al fine di ridurre la tassazione degli scaglioni medio-bassi.
Vediamo ora qual è il presupposto per la tassazione IRPEF.
IRPEF 2022: il presupposto
Presupposto fondamentale perché si applichi il meccanismo dell’IRPEF è che vi sia un reddito, prodotto in una delle seguenti categorie:
- redditi fondiari;
- di capitale;
- da lavoro dipendente;
- redditi di lavoro autonomo;
- di impresa;
- redditi diversi.
Uniche possibilità perché non vi sia applicazione di IRPEF, è che il reddito sia corrispondente ad un valore al di sotto del quale la persona fisica è esente da imposizione fiscale. In tal caso si parla dei cosiddetti incapienti ovvero con redditi nella “No Tax Area”:
- pensionati al di sopra dei 75 anni che abbiano un reddito complessivo inferiore agli 8.000 euro;
- lavoratori dipendenti o pensionati con reddito complessivo inferiore agli 8.174 euro all’anno.
Leggi anche: IRPEF pensione
L’azzeramento dell’Irpef porta con sé quello della relativa addizionale regionale e comunale.
Abbiamo a questo punto definito l’IRPEF, individuato i soggetti coinvolti ed esclusi e la tipologia di reddito, prima di analizzare il meccanismo dell’imposta è necessario fare un’ulteriore precisazione: il fisco, infatti, consente ai contribuenti di ottenere “sconti” sulle imposte.
IRPEF, cosa sono le deduzioni e le detrazioni fiscali
Gli “sconti” sull’Irpef si dividono in due categorie:
- deduzioni: abbattono la base imponibile, ovvero si sottraggono dal reddito lordo prima di calcolare l’imposta da pagare, diminuendo quindi la base imponibile su cui viene calcolata l’imposta;
- detrazioni: le cosiddette detrazioni fiscali possono essere sottratte direttamente alle imposte da pagare, diminuendo così l’importo delle stesse.
Se stringiamo il campo al reddito da lavoro dipendente, possiamo semplificare il concetto per meglio comprendere la differenza tra le due categorie.
Detrazioni reddito da lavoro dipendente, autonomo
Imponibile IRPEF: cos’è e come si calcola
Passiamo ora a vedere cos’è e come si calcola la base imponibile IRPEF. Ipotizziamo un lavoratore dipendente con uno stipendio mensile di 2.000 euro:
- questo soggetto si vedrà calcolare l’imposta IRPEF al netto dei contributi previdenziali (corrispondenti al 9,19% del suo importo), quindi il suo imponibile fiscale sarà pari ad euro 1.816,20 (2.000 – 183,80);
- a questo punto si potrà procedere al calcolo dell’imposta su cui verranno applicate le detrazioni per lavoro dipendente; e se in possesso dei requisiti anche per coniuge e figli a carico.
È evidente che se non fossero intervenuti questi “sconti” il nostro lavoratore dipendente avrebbe avuto una tassazione maggiore, in quanto avremmo considerato innanzitutto la sua base imponibile IRPEF di 2.000 euro.
A questo punto non resta che specificare il meccanismo proprio dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche, individuando gli scaglioni di reddito imponibile IRPEF e le relative aliquote di applicazione; ricordiamo che nulla è dovuto se il reddito è inferiore a euro 8.174.
Leggi anche: Conguaglio IRPEF di fine anno: occhio alla busta paga di dicembre
Scaglioni IRPEF 2022
Gli scaglioni IRPEF in vigore dal 2022 da applicare al reddito imponibile sono quattro:
- primo scaglione: redditi fino a 15mila euro;
- secondo scaglione: tra 15.001 e 28mila euro
- terzo scaglione: tra 28.001 e 50mila
- quarto scaglione: sopra i 50mila euro di reddito
Aliquote IRPEF 2022
Come anticipato le nuove aliquote Irpef 2022 passeranno da 5 a 4. In sostanza, sarà eliminata l’aliquota Irpef al 41% e il taglio di tre punti di quella del 38% che scende al 35%. Nessuna novità invece per quanto attiene ai redditi fino a 15mila euro – confermata l’aliquota del 23%.
Ecco dunque come saranno le aliquote Irpef 2022, in base agli scaglioni di reddito:
- redditi fino a 15mila euro: confermata l’aliquota al 23%;
- tra 15.001 e 28mila euro: l’aliquota cala dal 27% al 25%;
- tra 28.001 e 50mila: l’aliquota cala dal 38% al 35%;
- sopra i 50mila euro di reddito, si passa direttamente alla trattenuta del 43%.
Va ricordato che a partire dal secondo scaglione Irpef in poi, ossia in caso di reddito superiore a quello con aliquota Irpef base, le aliquote successive vengono applicate, cioè viene tassata solo la parte di reddito eccedente.
Pubblichiamo una tabella aggiornata e molto chiara sulle aliquote e gli scaglioni di reddito imponibile IRPEF valide per il 2022.
Tabella aliquote, scaglioni e imposta dovuta IRPEF 2022
Scaglioni IRPEF 2022 | Aliquota IRPEF 2022 |
fino a 15.000 euro | 23% |
da 15.001 fino a 28.000 euro | 25% |
da 28.000 fino a 50.000 euro | 35% |
da 50.000 in poi | 43% |
Come si calcola l’IRPEF
Per fare un esempio di calcolo IRPEF: un soggetto con reddito pari a 20.000 euro dovrà corrispondere un’imposta pari a 3.450 euro (su 15.000 si applica l’aliquota del 23%) + il 25% della parte eccedente i 15.000 euro (in questo caso 1.250 euro ovvero il 25% di 5.000). Quindi il totale dell’Imposta Lorda sarà di 4.700 euro.
All’IRPEF si vanno ad aggiungere poi le addizionali Regionali e Comunali che variano in base alla propria residenza.
Ritenute IRPEF: dal lordo al netto
Una volta trovata l’imposta lorda si dovranno poi sottrarre (in busta paga, nel cedolino pensione o nella dichiarazione dei redditi) le relative detrazioni e deduzioni per ottenere così l’IRPEF netta da pagare all’erario.
Da questo calcolo si ottengono le ritenute IRPEF, ovvero la trattenuta che il sostituto d’imposta andrà a versare all’Erario.
Calcolo IRPEF busta paga: liquidazione dell’imposta
Una volta fatto il calcolo dell’imposta netta si passerà al calcolo IRPEF in busta paga o cedolino pensione. Nel caso del lavoratore dipendente questi infatti non pagherà direttamente l’IRPEF (tramite F24 per intenderci); ma sarà il datore di lavoro (o l’INPS per i pensionati), quale sostituto d’imposta, che provvederà:
- al calcolo mensile dell’IRPEF,
- alle relative trattenute (o ritenute) fiscali in busta paga o cedolino pensione;
- alla liquidazione dell’imposta, ovvero al versamento dell’IRPEF tramite delega F24.
A fine anno si provvederà al conguaglio IRPEF in busta paga. Se neanche dopo il conguaglio si è ottenuto il calcolo IRPEF definitivo, il conguaglio si farà dichiarazione dei redditi (730 o Redditi PF).
Lavoratori autonomi, imprese, persone giuridiche e tutti coloro che non hanno sostituto d’imposta, dovranno invece provvedere autonomamente al calcolo e alla liquidazione dell’IRPEF.