Dal 2025, il sistema fiscale italiano subirà importanti cambiamenti che interesseranno milioni di contribuenti. Tra le principali novità introdotte dalla legge di bilancio, si segnala il riordino delle detrazioni fiscali, con una stretta che penalizzerà i redditi più alti e un nuovo meccanismo basato sul “quoziente familiare”. L’obiettivo è redistribuire in maniera più equa il beneficio delle detrazioni, favorendo famiglie numerose e redditi più bassi, ma l’impatto sui contribuenti sarà significativo, soprattutto per coloro che dichiarano oltre 75.000 euro.
Parallelamente, il sistema di tassazione IRPEF verrà ridisegnato con una semplificazione degli scaglioni e delle aliquote. Passando da cinque a tre fasce di reddito, la riforma punta a rendere più trasparente il prelievo fiscale e a uniformare i criteri di applicazione delle imposte. Tuttavia, la stretta sulle detrazioni e i cambiamenti nelle aliquote potrebbero generare ripercussioni differenti a seconda della posizione reddituale.
Detrazioni Fiscali 2025, cosa cambia e perché
La nuova disciplina sulle detrazioni fiscali introdurrà limiti stringenti per i redditi più alti. Per i contribuenti con redditi tra 75.000 e 100.000 euro, l’importo massimo detraibile sarà pari a 14.000 euro, mentre per chi supera i 100.000 euro il tetto scenderà a 8.000 euro. Questo limite sarà ulteriormente condizionato dalla composizione del nucleo familiare, grazie a un sistema di coefficienti che favorisce le famiglie numerose o con disabili a carico.
L’obiettivo dichiarato della misura è garantire una maggiore equità fiscale, eliminando il vantaggio sproporzionato che i redditi elevati avevano fino ad ora nel poter detrarre somme ingenti. Inoltre, si mira a incrementare il gettito fiscale, stimato in circa 900 milioni di euro a regime, destinando risorse aggiuntive al finanziamento di politiche sociali e al contenimento della pressione fiscale sui redditi medio-bassi.
Esempio pratico
Facciamo un esempio per chiarire meglio l’impatto delle nuove regole. Un contribuente con un reddito annuo lordo di 80.000 euro che porta in detrazione spese per 20.000 euro (escluse quelle sanitarie) vedrà ridotto l’importo massimo detraibile. Secondo il nuovo sistema, la detrazione massima sarà pari a 14.000 euro, ma solo per nuclei familiari numerosi o con disabili.
Se il contribuente non ha figli, potrà detrarre solo il 50% del limite massimo, ossia 7.000 euro. Con un figlio a carico, il coefficiente sale a 0,70, portando la detrazione a 9.800 euro. Per chi ha due figli, il rimborso aumenta a 11.900 euro, fino a raggiungere il massimo di 14.000 euro per nuclei con più di due figli o con un disabile a carico.
Come funziona per le spese sanitarie
Le spese sanitarie restano escluse dal nuovo tetto massimo di detraibilità. Questo significa che continueranno a seguire le regole attuali, con una detrazione pari al 19% dell’importo eccedente la franchigia di 129,11 euro. In pratica, i contribuenti potranno detrarre integralmente le spese mediche come visite specialistiche, esami diagnostici e farmaci, senza subire gli effetti della nuova disciplina.
Rimane in vigore anche la riduzione progressiva della detrazione per i redditi molto alti, compresi tra 120.000 e 240.000 euro, già introdotta nel 2020. Questo garantisce un trattamento fiscale più favorevole per le spese sanitarie, considerate essenziali e prioritarie.
Altre novità in materia di IRPEF
Oltre al riordino delle detrazioni, dal 2025 entrerà in vigore un nuovo sistema di aliquote IRPEF, che riduce anche per questo nuovo anno il numero degli scaglioni da cinque a tre. Le nuove aliquote prevedono:
- 23% per i redditi fino a 28.000 euro.
- 35% per i redditi tra 28.001 e 50.000 euro.
- 42% per i redditi superiori a 50.000 euro.
Questa semplificazione mira a rendere più trasparente il sistema di tassazione, eliminando alcune criticità legate agli scaglioni intermedi. Tuttavia, l’impatto effettivo sui contribuenti varia: i redditi bassi potrebbero beneficiare di una pressione fiscale inferiore, mentre per i redditi superiori a 50.000 euro l’aliquota più alta potrebbe comportare un aggravio.
Parallelamente, il governo sta valutando una riduzione delle addizionali regionali e comunali, introducendo un tetto massimo per ridurre le disparità territoriali. Inoltre, saranno potenziati i bonus fiscali per famiglia, casa e istruzione, offrendo maggiore sostegno a chi si trova in condizioni di difficoltà economica o ha carichi familiari rilevanti.