Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto attuativo attraverso il quale ha introdotto la revisione Irpef 2024, ossia l’imposta sul reddito delle persone fisiche, rispettando quanto previsto dalla Delega Fiscale. Fra le principali novità che andremo ad affrontare in questa breve guida riepilogativa troviamo: 3 aliquote anziché 4, meno detrazioni fiscali (con modifiche al meccanismo della franchigia di 260 euro), la modifica alla no tax area per lavoratori dipendenti e pensionati) e per finire alcune novità sul taglio al cuneo fiscale (anche se quest’ultima è collegata ai contributi previdenziali).
Per quanto riguarda la riforma dell’Irpef è necessario ricordare che, nel corso degli ultimi giorni, vi erano già state diverse anticipazioni dall’esecutivo. Ma vediamo nel dettaglio cosa ha previsto la delega fiscale e cosa si devono aspettare i contribuenti nel dettaglio.
Una nuova filosofia per l’Irpef
A seguito di una proposta avanzata dal Ministro dell’Economia, il Consiglio dei Ministri ha provveduto ad approvare – a seguito di un esame preliminare – un decreto legislativo, attraverso il quale è stata decisa l’attuazione di un modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche. Nella stessa seduta, inoltre, sono state approvate altre misure relative alle imposte sui redditi.
Entrando un po’ più nel dettaglio, il suddetto decreto ha provveduto ad introdurre alcune norme il cui fine ultimo è quello di realizzare una vera e propria revisione del sistema di imposizione del reddito delle persone fisiche. Il legislatore ha intenzione, infatti, di realizzare una graduale riduzione dell’Irpef in base ad alcuni principi ed a una serie di criteri specifici, il cui fine ultimo è quello di:
- continuare a garantire il principio della progressività, benché l’intenzione del legislatore sia quella di modificare radicalmente il sistema spostandosi verso un’aliquota unica. Questo obiettivo verrà centrato attraverso il radicale riordino delle deduzioni, degli scaglioni di reddito, delle aliquote di imposta e delle eventuali detrazioni a cui il contribuente ha diritto sull’imposta lorda;
- riuscire ad arrivare ad una vera e propria equità orizzontale – almeno nell’ambito dell’Irpef – arrivando ad applicare progressivamente la no tax area e lo stesso onere fiscale a tutte le tipologie di reddito prodotto. Questo tipo di equiparazione verrà privilegiata prima di tutto tra i redditi di lavoro dipendente e quelli di pensione.
Irpef 2024: cosa cambia
A questo punto è necessario soffermarsi prima di tutto sulla revisione della disciplina prevista per l’Irpef. Il legislatore ha introdotto una serie di disposizioni relative all’imposta sul reddito delle persone fisiche il cui intento è quello di andare a rimodulare – solo e soltanto per il 2024 – le aliquote e i vari scaglioni di reddito che dovranno essere applicate nel momento in cui si andrà a determinare l’imposta lorda.
Entrando un po’ più nello specifico, è stata prevista la rimodulazione degli scaglioni Irpef che, ora come ora, sono diventati tre. Ovviamente sono state rimodulate anche le aliquote progressive di tassazione nel seguente modo:
- 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
- 35% per i redditi compresi tra 28.000 e 35.000 euro;
- 43% per i redditi superiori a 50.000 euro.
Viene innalzata, sempre per il 2024, da 1.880 a 1.955 euro la detrazione per quanti siano titolari di un reddito da lavoro dipendente – quindi in questo caso sono esclusi quelli che arrivano dalla pensione – e alcuni redditi assimilati fino ad un importo massimo pari a 15.000 euro.
Viene ampliata, in questo modo, la soglia della no tax area fino a 8.500 euro: in altre parole viene equiparata a quella già vigente per i pensionati quella relativa ai redditi da lavoro dipendente. La prima conseguenza di questi vari interventi determina la modifica delle norme relative al requisito per la corresponsione del trattamento integrativo riservato ai lavoratori dipendenti. Lo scopo di questa misura è quella di garantire che le condizioni già previste continuino ad essere assicurate.
La disciplina delle detrazioni fiscali
Per il 2024 è prevista una riduzione di 260 euro delle detrazioni che complessivamente spettanti ai contribuenti con un reddito complessivo superiore a 50.000 euro.
Sono escluse, da questa regola le spese sanitarie.
Leggi anche: Detrazioni fiscali, cosa cambia dal 2024: nuova franchigia per i redditi sopra i 50.000 euro
Aliquote IRPEF 2024 e 2023 a confronto
Ricordiamo che l’Irpef, ossia l’imposta sul reddito delle persone fisiche, viene regolamentata direttamente dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Viene applicata sui redditi che rientrano in alcune categorie che sono state individuate dalla legge. Tra questi rientrano i redditi:
- fondiari;
- di capitale;
- da lavoro dipendente;
- di lavoro autonomo;
- impresa;
- diversi.
Ricordiamo che l’Irpef è, a tutti gli effetti, un’imposta progressiva, con delle aliquote crescenti, che dipendono dagli scaglioni dello stesso reddito.
Ma mettiamo a confronto gli scaglioni 2023 (primo elenco) con quelli del 2024 (secondo elenco):
Aliquote Irpef 2023
- 23% per i redditi fino a 15.000 euro;
- 25% per i redditi da 15.000,01 a 28.000;
- 35% per i redditi da 28.000,01 a 50.000 euro;
- 43 per i redditi oltre 50.000 euro.
Aliquote Irpef 2024
- 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
- 35% per i redditi compresi tra 28.000 e 35.000 euro;
- 43% per i redditi superiori a 50.000 euro.
No tax area 2024: cosa cambia per lavoratori e pensionati
Fra le misure in materia fiscale contenute in Manovra 2024, da notare anche che dal prossimo anno verranno esentati dal versamento delle imposte i lavoratori dipendenti titolari di redditi fino a 8.500 euro (rispetto agli 8.145 euro previsti per il 2023).
Ad oggi la no tax area esenta totalmente dall’Irpef i redditi al di sotto delle soglie fissate:
- 8.145 euro per i lavoratori dipendenti;
- 8.500 euro per i pensionati;
- 5.500 euro per i lavoratori autonomi.
Dal 2024 la soglia di no tax area di lavoratori dipendenti e pensionati dovrebbe essere unificata a 8.500 euro.
Taglio cuneo fiscale 2024: conferma con misura privilegiata per le mamme con due figli
Anche se non direttamente collegata all’IRPEF è bene parlare anche del taglio del Cuneo fiscale per il 2024. Come ampiamente annunciato, la legge di bilancio per il 2024 conferma infatti la politica di riduzione del cuneo fiscale attraverso la diminuzione delle tasse in busta paga. Questa misura prevede una diminuzione delle aliquote contributive a carico del lavoratore dipendente del 7% per i redditi fino a 25.000 euro e del 6% per i redditi fino a 35.000 euro.
Tra le nuove disposizioni, è stata introdotta una nuova misura di agevolazione fiscale mirata alle donne lavoratrici con figli a carico. La riduzione del cuneo contributivo sarà del 100% dell’aliquota contributiva (IVS) a carico delle lavoratrici dipendenti che hanno due o più figli.
Questo incentivo rimarrà in vigore fino a quando il figlio più giovane raggiunge l’età di 10 anni (nel caso di due figli) o fino a quando il figlio più giovane raggiunge l’età di 18 anni, se si tratta di tre o più figli.