Attraverso il provvedimento direttoriale del 17 ottobre 2023, l’Agenzia delle Entrate istituisce nuove regole per conferire le deleghe agli intermediari per ciò che riguarda l’uso della fatturazione elettronica, in particolare per i lavoratori con regime fiscale forfettario.
Questa novità va a modificare l’intervento precedente del 5 novembre 2018, e viene messa in pratica a causa dell’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari.
Questo ampliamento ha dato il via alla possibilità di usare, data la non sussistenza della dichiarazione Iva, altri fattori che si possono dedurre dalla dichiarazione dei redditi, presentata dal delegante, nell’anno solare che precede quello di conferimento della delega. Vediamo nel dettaglio cosa cambia.
Deleghe per la fatturazione elettronica: le novità
Il recente provvedimento dell’Agenzia delle Entrate riporta il seguente titolo:
“Modifiche al provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 5 novembre 2018 e successive modificazioni.”
L’Agenzia va a modificare infatti ciò che riguarda il precedente provvedimento del 2018, ovvero le modalità di conferimento o di revoca delle deleghe per utilizzare i servizi di fatturazione elettronica.
La fatturazione elettronica ha snellito le procedure precedenti, portando in digitale ciò che veniva svolto in modalità cartacee. Anche chi ha aperto una Partita Iva con regime fiscale forfettario deve passare alla fatturazione elettronica, che dal 1 gennaio 2024 sarà obbligatoria per tutti.
Il provvedimento spiega che l’attivazione delle deleghe ad intermediari per la fatturazione elettronica era possibile generalmente con la verifica degli elementi di riscontro contenuti nella dichiarazione IVA annuale, in base all’anno precedente a quello del conferimento o della revoca della delega.
La possibilità di riscontrare tali elementi, in assenza di dichiarazione IVA, è garantita anche all’interno della dichiarazione dei redditi, per chi aderisce al regime forfettario, presentata dal delegante nell’anno precedente a quello del conferimento o della revoca della delega.
Attivazione della delega per il regime forfettario
Il provvedimento specifica anche che se la delega viene comunicata dall’intermediario tramite i mezzi digitali forniti dall’Agenzia delle Entrate, l’attivazione della delega è immediata, se gli elementi di riscontro sono verificati in modo positivo. L’attivazione della delega quindi diventa subordinata agli elementi di riscontro che emergono dalla dichiarazione dei redditi.
Chi aderisce al regime fiscale forfettario, deve comunicare l’importo del reddito lordo complessivo, oltre alla somma corrispondente al reddito assoggettato all’imposta sostitutiva, come indicato nell’apposito Quadro LM.
In questo modo viene confermata la delega all’intermediario per poter utilizzare il nuovo strumento di fatturazione elettronica, che attualmente molte Partite Iva a regime fiscale forfettario hanno già attivato.
Fatturazione elettronica obbligatoria per i forfettari
La fatturazione elettronica è stata introdotta in modo graduale negli ultimi anni, per cui diversi lavoratori autonomi, professionisti e imprese si sono dotati di un apposito software per l’invio delle fatture in formato digitale.
Mentre per le Partite Iva ordinarie (ad esclusione di alcune eccezioni) è stato imposto l’obbligo di fatturazione elettronica già da alcuni anni, questo non si può dire per chi aderisce al regime di vantaggio, ovvero il regime fiscale forfettario. Questi lavoratori autonomi infatti hanno avuto accesso alla possibilità di aderirvi progressivamente, grazie ad una finestra temporale più lunga per adeguarsi.
La Legge di Bilancio 2018 invece aveva introdotto l’obbligo di fatturazione elettronica per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi avvenute tra soggetti stabiliti in Italia, ovvero per chi aderisce al regime ordinario.
In particolare, coloro che hanno aperto una posizione IVA in regime forfettario, ma che hanno registrato un reddito nel 2021 inferiore a 25.000 euro, ancora non sono stati obbligati ad utilizzare la fatturazione elettronica. Dal 1 luglio 2022 infatti sono obbligati a tale adempimento solo i forfettari che superano questi ricavi annui.
Tale obbligo invece scatterà per tutti a partire dal prossimo anno, ovvero dal 1 gennaio 2024: per tutte le Partite Iva forfettarie sarà necessario adeguarsi agli strumenti digitali per l’invio delle fatture.
Fatturazione elettronica obbligatoria: il settore sanitario
Una particolarità va evidenziata per ciò che riguarda il settore sanitario: in questi casi non è stata prevista la possibilità di utilizzare la fatturazione elettronica, per cui non solo non è scattato l’obbligo, ma è stato imposto un vero e proprio divieto di utilizzare questo strumento.
La questione era legata per lo più alla privacy delle informazioni a disposizione dei professionisti in ambito medico, come i dati dei pazienti. A partire dal 2024 tuttavia le cose cambieranno: il Decreto Milleproroghe infatti ha dato la possibilità alle strutture sanitarie, che siano pubbliche o private, e che siano convenzionate oppure no al Sistema Sanitario Nazionale, di poter utilizzare la fatturazione elettronica.
Si attende di conoscere eventuali altre disposizioni per l’anno a venire, tuttavia anche questo settore non sarà più esonerato dall’utilizzo della fatturazione elettronica.
Fatture elettroniche: cosa serve per inviarle
Chi si deve aggiornare in vista del nuovo anno, deve disporre di alcuni strumenti importanti per la fatturazione elettronica. Per adeguarsi, è necessario rivolgersi ad un provider che fornisce un apposito software, o in alternativa utilizzare quello fornito dall’Agenzia delle Entrate gratuitamente.
Ad inviare la fattura al destinatario ci pensa il sistema SDI, o Sistema di Interscambio. Chi invia la fattura deve inoltre conoscere alcuni dati del destinatario, tra cui il codice destinatario o la PEC di riferimento. L’invio di una fattura elettronica è piuttosto semplice, e molti sistemi offrono la possibilità di compilarla a step, per poi garantire una visione finale della fattura prima di inviarla.
Ci sono diversi software di fatturazione elettronica tra cui scegliere, oltre a quello proposto dall’Agenzia delle Entrate, e solitamente il costo è annuale di questi strumenti è di basso importo.