L’obbligo di fatturazione elettronica ha coinvolto le Partite Iva ordinarie già nell’anno in corso, mentre per chi lavora con il regime fiscale forfettario è stato disposto un periodo di tempo maggiore per adeguarsi alle nuove regole.
Viene quindi accantonato l’esonero parziale che aveva coinvolto i forfettari con ricavi inferiori a 25.000 euro, per cui a partire dal 2024 tutti i lavoratori con una Partita Iva dovranno emettere necessariamente le fatture in formato elettronico.
Come vedremo tra poco, per poter emettere una fattura elettronica è necessario essere muniti di un apposito software e vengono richieste dal sistema determinate informazioni. Ma vediamo nell’articolo cosa cambierà a partire dal primo giorno di gennaio 2024.
Obbligo fatturazione elettronica: cosa cambia dal 2024
Dal prossimo anno, tutti coloro che lavorano in autonomia dovranno emettere le fatture in formato elettronico, non sarà più possibile utilizzare solamente il cartaceo. Quest’obbligo ha coinvolto già i lavoratori autonomi con regime fiscale ordinario, che si sono dovuti adeguare al nuovo sistema.
La fatturazione elettronica va a digitalizzare l’emissione delle fatture da parte dei lavoratori autonomi, che possono essere fornitori, venditori, oppure professionisti. Dal prossimo anno tutti dovranno utilizzare questo sistema per emettere le fatture.
In questo caso l’obbligo viene esteso anche ai forfettari, ovvero a coloro che aderiscono ad un particolare regime di vantaggio con accesso ad una tassazione ridotta. L’obbligo di fatturazione elettronica scatta quindi dal prossimo anno anche per tutti coloro che aderiscono al regime forfettario e che hanno ricavi inferiori a 25.000 euro.
Ricordiamo infatti che questa soglia era stata stabilita per determinare l’esenzione da questo obbligo per il 2023. Dall’anno prossimo, come conferma l’Agenzia delle Entrate, tutti dovranno adeguarsi al passaggio digitale della fatturazione.
Obbligo fatturazione elettronica: l’iter per l’applicazione
L’obbligo di emettere fatture elettroniche non è arrivato in un unico momento per tutti: le nuove disposizioni infatti sono state adottate tramite un iter specifico, con regole precise:
- Dal 1 gennaio 2019: obbligo fatturazione elettronica per le Partite Iva ordinarie o semplificate;
- Dal 1 luglio 2022: obbligo di fatturazione elettronica esteso alle Partite Iva forfettarie con ricavi annui oltre 25.000 euro nel 2021;
- Dal 1 gennaio 2024: l’obbligo di fatturazione elettronica sarà esteso a tutti i lavoratori autonomi con Partita Iva, sia in regime ordinario che forfettario.
Con le diverse leggi di bilancio infatti sono state introdotte gradualmente le nuove regole di emissione e comunicazione dei dati tramite fattura elettronica.
Chi ha già iniziato ad utilizzare questo sistema procede per ogni fattura all’invio tramite un apposito software e il sistema SDI (Sistema di Interscambio) controlla la correttezza dei dati per inviarli direttamente al cliente e al fisco. Ricordiamo che non emettere la fattura elettronica comporta l’applicazione di sanzioni.
Regime transitorio per Partite Iva forfettarie
Un apposito regime transitorio è stato garantito alle Partite Iva forfettarie: molti autonomi in regime di vantaggio, se hanno percepito guadagni inferiori a 25.000 euro annui, stanno ancora utilizzando le fatture tradizionali.
Il regime transitorio tuttavia terminerà alla fine del 2023, per cui tutti coloro che ancora emettono le fatture in formato cartaceo dovranno adeguarsi alle nuove regole. Non sono previste deroghe o proroghe al periodo transitorio da parte della nuova manovra 2024.
Come funziona la fatturazione elettronica obbligatoria
Dal prossimo anno quindi tutti gli autonomi dovranno emettere le fatture in formato digitale e questo vuol dire che molti professionisti dovranno adeguarsi alle nuove norme. Per chi ancora non ha effettuato il passaggio, vediamo come fare.
Per prima cosa è indispensabile avere un software di fatturazione elettronica per procedere in digitale. Si può quindi scegliere tra:
- Servizio offerto dall’Agenzia delle Entrate in modo gratuito, tramite l’applicativo che si può trovare al sito ufficiale;
- Servizio offerto da uno dei provider privati di sistemi di fatturazione elettronica. In commercio sono disponibili molteplici soluzioni e molte dispongono anche di strumenti interni per la gestione della contabilità o per il calcolo delle tasse da versare ogni anno. I prezzi possono variare in base al servizio, tuttavia si tratta di costi sempre molto bassi da versare annualmente o mensilmente.
Ma cosa serve per fare una fattura elettronica? Oltre a disporre di un software apposito, bisogna avere a disposizione alcune informazioni essenziali per l’invio. Come abbiamo detto, questi software utilizzano un Sistema di interscambio che consente l’invio corretto di ogni fattura anche all’Agenzia delle Entrate.
Si tratta di un sistema che permette al fisco di ricevere tutte le fatture, in formato XML, da cui si possono effettuare dei controlli mirati. Per essere sicuri che la fattura sia completa e sia giunta a buon fine, è indispensabile inserire al suo interno diversi dati del professionista, ma anche del cliente, come:
- Nome e cognome;
- Ragione sociale;
- Indirizzo, città e CAP;
- Codice fiscale;
- Partita Iva;
- Codice destinatario o PEC.
L’ultimo punto è particolarmente importante per determinare l’invio corretto della fattura elettronica. Il professionista deve quindi assicurarsi di avere a disposizione queste informazioni per la compilazione corretta.
Perché la fatturazione elettronica è obbligatoria
Come mai è stato introdotto l’obbligo di emettere le fatture in formato elettronico? In linea con gli obiettivi di digitalizzazione del paese portati avanti dal PNRR, la fatturazione elettronica è diventata obbligatoria sia per favorire lo snellimento delle procedure, che vengono digitalizzate, sia per contrastare l’evasione fiscale.
Inviare tutte le fatture tramite un sistema elettronico permette infatti che i dati vengano recapitati nel modo corretto all’Agenzia delle Entrate. Il fisco ha quindi a disposizione in questo modo tutte le informazioni, che vengono trasmesse dal professionista in modo trasparente e immediato.
Come conseguenza diretta, dal prossimo anno chi aderisce al regime fiscale forfettario dirà addio alle Certificazioni Uniche: il Decreto Semplificazioni intende portare avanti questo ulteriore snellimento per chi accede al regime fiscale di vantaggio.
Prestazioni sanitarie e fatturazione elettronica
Una eccezione alle regole viste prima riguarda i professionisti in ambito sanitario. In questo caso l’obbligo di fatturazione elettronica è stato rimandato, ovvero fino al 31 dicembre 2023 non è necessario per i medici che emettono fatture utilizzare questo sistema, se le prestazioni sono registrate correttamente tramite il Sistema Tessera Sanitaria.
Principalmente tale esonero dall’obbligo è stato disposto a tutela dei dati dei pazienti, ovvero per motivi di privacy. Dato che ancora non sono state individuate delle soluzioni al problema relativo ai dati sensibili dei pazienti, anche per il prossimo anno questi professionisti non dovranno utilizzare la fatturazione elettronica, a meno che non vengano presi provvedimenti specifici da parte del governo.