La fattura elettronica è diventata una parte fondamentale del processo di fatturazione per le aziende in Italia, semplificando la gestione dei documenti fiscali e contribuendo alla lotta contro l’evasione fiscale. Tuttavia, anche con un sistema così avanzato, possono verificarsi errori o problemi tecnici che portano ad esempio ad inviare una fattura elettronica duplicata al Sistema di Interscambio (Sdi).
Potrebbe cioè accadere di voler rettificare una fattura elettronica già emessa o addirittura di volere annullare l’operazione. Potrebbe anche verificarsi la situazione in cui per la stessa operazione la fattura sia stata erroneamente emessa due volte. Questo è il caso affrontato dall’Agenzia delle entrate con la risposta n° 447 del 13 ottobre 2023. Vediamo come bisogna comportarsi in queste situazioni.
Fattura elettronica duplicata: cosa fare e come rimediare
Ma come rimediare alla Fattura elettronica duplicata allo Sdi, evitando possibili sanzioni fiscali? Lo spiega l’Agenzia delle Entrate nella risposta n° 447/2023 dell’Agenzia delle Entrate da apposita istanza di interpello.
Nello specifico, una società italiana svolge attività di produzione e commercializzazione di prodotti alimentari ed ha tra i suoi clienti la società olandese BETA, con sede legale a Rotterdam (Paesi Bassi) e stabili organizzazioni presenti in vari paesi europei. In data 21 giugno 2023 si è accorta che le fatture elettroniche emesse nei confronti di BETA (Olanda e stabili organizzazioni) nel 2022 e 2023 risultavano nel proprio cassetto fiscale duplicate.
Dal 1° gennaio 2022 al 21 giugno 2023 ha inviato le fatture tramite il canale telematico Sdi. In particolare, per quanto riguarda i rapporti con la società olandese, anziché inviare a quest’ultima le fatture emesse in formato cartaceo, inseriva i dati nel portale utilizzato come intermediario dalla cliente per la propria contabilità.
A gennaio 2022, i gestori del portale intermediario avevano inviato una e-mail con la quale informavano della modifica della procedura utilizzata, a seguito della quale il sistema avrebbe comunicato automaticamente allo Sdi le transazioni transfrontaliere effettuate dall’impresa di Rotterdam con gli acquirenti stranieri presenti nella rete prima del 1° luglio 2022, salva la disattivazione del servizio prima del 10 gennaio 2022.
Detto ciò, a causa di un fraintendimento con i gestori del suddetto portale, l’istante si è trovata con le fatture duplicate per le stesse operazioni. Ciò a causa del doppio invio fatto allo Sdi: quello della società istante e quello del portale che gestiva la società olandese.
Da qui, la società italiana ha chiesto all’Agenzia delle entrate se la nota di variazione in diminuzione potesse essere lo strumento adatto per rimediare alla situazione.
Erronea duplicazione delle fatture elettroniche: il parere dell’Agenzia delle entrate
Secondo l’Agenzia delle entrate, così come proposto dalla società istante, in caso di Erronea duplicazione delle fatture elettroniche si dovrà procedere a:
- registrare le fatture duplicate emesse dall’intermediario della controparte (il portale);
- stornare i duplicati mediante l’emissione di nota di variazione secondo le regole stabilite dall’articolo articolo 26 del DPR 633/72, decreto Iva.
A livello operativo, le note potranno essere cumulative per ogni codice identificativo Iva di ciascun soggetto acquirente (controparte olandese e stabili organizzazioni), precisando gli estremi di ciascuna fattura duplicata di cui si vuole stornare l’importo complessivo e indicando nel campo “causale”, la dizione “storno totale delle fatture per errato invio tramite Sdi”.
Infine, è utile ricordare che la nota di variazione in diminuzione deve essere emessa (e la maggiore imposta a suo tempo versata può essere detratta), al più tardi, entro la data di presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno in cui si è verificato il presupposto per operare la variazione in diminuzione.