Nella dichiarazione dei redditi deve essere compilato il prospetto dei familiari a carico, fra cui figurano coniuge, figli e altri familiari. Sono considerati tali i familiari con un reddito non superiore a 2.840,51 ovvero 4.000 euro per i figli con un’età non superiore a 24 anni. L’indicazione del familiare nel prospetto del familiare a carico, permette anche di portare in detrazione le spese sostenute nell’interesse dello stesso familiare (es. spese sanitarie e per viste mediche).
Le spese sostenute per i figli a carico possono essere portate in detrazione del genitore che le ha sostenute, anche se nel prospetto dei familiari a carico il figlio è indicato con una percentuale dei carico pari allo zero. In tali casi dunque, il figlio è a carico dell’altro genitore che non ha sostenuto la spesa o comunque l’ha fatto solo in parte.
Vediamo come funziona a cosa c’è da sapere.
Dichiarazione dei redditi, come compilare il prospetto dei familiari a carico
Nella dichiarazione dei redditi, 730 o modello Redditi, deve essere compilato il prospetto dei familiari a carico. Tale prospetto è, generalmente, per i lavoratori dipendenti e assimilati, la trasposizione del prospetto dei familiari a carico presente nella certificazione unica. La compilazione di tale prospetto è finalizzato alla spettanza delle detrazioni per carichi di famiglia, ex art.12 del DPR 917/86, TUIR.
Sono considerati familiari a carico: i componenti della famiglia che nel corso dell’anno d’imposta hanno percepito un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Sono altresì considerati fiscalmente a carico i figli di età non superiore a 24 anni che nel 2021 hanno posseduto un reddito complessivo uguale o inferiore a 4.000 euro. Sempre al lordo degli oneri deducibili.
Come ribadito nelle istruzioni che accompagnano il 730 e il modello Redditi:
le detrazioni per carichi di famiglia variano in base al reddito, quindi chi presta l’assistenza fiscale dovrà calcolare l’ammontare delle detrazioni effettivamente spettanti tenendo conto di quanto previsto dall’art. 12 del TUIR. A seconda della situazione reddituale del contribuente le detrazioni per carichi di famiglia possono spettare per intero, solo in parte o non spettare.
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Limite di reddito per essere considerato a carico, come fare fare il calcolo
Nel limite di reddito di 2.840,51 euro (o 4.000 euro) vanno computate anche le seguenti somme, che non sono comprese nel reddito complessivo ai fini Irpef:
- il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni;
- le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, Rappresentanze diplomatiche e consolari, Missioni, Santa Sede, Enti gestiti direttamente da essa ed Enti Centrali della Chiesa Cattolica;
- la quota esente dei redditi di lavoro dipendente prestato nelle zone di frontiera ed in altri Paesi limitrofi in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto lavorativo da soggetti residenti nel territorio dello Stato;
- il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità (art. 27, commi 1 e 2, del D.L. 6 luglio 2011, n. 98);
- il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime forfetario per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni (art. 1, commi da 54 a 89, legge 23 dicembre 2014, n. 190).
Dunque, anche il reddito eventualmente conseguito in regime forfetario concorre ai suddetti limiti di 2.840,51 euro/4.000 euro.
Dichiarazione dei redditi: detrazione spese sostenute per familiari a carico
Oltre alle detrazioni per carichi di famiglia, possono spettare specifiche detrazione/deduzione anche per alcune spese sostenute nell’interesse del familiare a carico. Che sia il coniuge o il figlio o ancora altri familiari.
Infatti, possono essere considerati a carico, anche se non conviventi con il contribuente o residenti all’estero:
- il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
- i figli (compresi i figli adottivi, affidati o affiliati) indipendentemente dal superamento di determinati limiti di età e dal fatto che siano o meno dediti agli studi o al tirocinio gratuito.
Altri familiari a carico: chi sono
Possono essere considerati a carico anche i seguenti altri familiari, a condizione che convivano con il contribuente o che ricevano dallo stesso assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria.
Rientrano tra gli “altri familiari”:
- il coniuge legalmente ed effettivamente separato;
- i discendenti dei figli;
- i genitori (compresi quelli adottivi);
- generi e nuore;
- il suocero e la suocera;
- i fratelli e le sorelle (anche unilaterali);
- i nonni e le nonne.
Spese figli a carico in detrazione, come fare la suddivisione tra i genitori
Le regole di suddivisione delle spese sostenute per i figli a carico, tra i coniugi, sono ben delineate nella circolare n°19/e 2020.
Rientrano tra le spese deducibili/detraibili, anche se sostenute nell’interesse del familiare a carico:
- spese sanitarie,
- spese universitarie;
- premi assicurativi;
- i contributi previdenziali;
- contributi versati alle forme di previdenza complementare;
- contributi versati ad enti e casse aventi fine assistenziale;
- spese per la frequenza degli asili nido;
- spese scolastiche (comunicazione facoltativa da parte degli istituti scolastici);
- detrazione “bonus vacanze”;
- ecc.
Le regole di detrazione variano in base al soggetto nell’interesse del quale la spesa è stata sostenuta.
Le indicazioni dell’Agenzia delle entrate
Nella circolare n°19/E l’Agenzia delle entrate ha chiarito in che modo detrarre le spese sostenute per i familiari a carico.
Posso detrarre le spese sostenute per un familiare che nel prospetto dei familiari a carico è indicato con una percentuale di carico pari a zero?
Ebbene, partiamo dalle regole principali. Regole in base alle quali:
- se l’onere è sostenuto per i familiari a carico la detrazione spetta al contribuente al quale è intestato il documento che certifica la spesa (Circolare 3.05.1996 n. 108, risposta 2.4.6);
- se la spesa riguarda i figli, la detrazione spetta al genitore che l’ha sostenuta a prescindere dalla circostanza che sia titolare o meno anche della detrazione per figli a carico e dalla modalità di ripartizione con l’altro genitore di tale ultima detrazione.
Dunque, in relazione alle spese sostenute per i figli a carico, la risposta alla domanda posta sopra è positiva.
Difatti, la detrazione spetta al coniuge che ha sostenuto la spesa, anche se nel prospetto dei familiari a carico, il figlio è indicato con una percentuale di carico pari a zero.
Suddivisione della spesa con documenti intestati al figlio
Sempre nella circolare n°19/E viene ancora specificato che, se il documento di spesa è intestato al figlio fiscalmente a carico, le spese sono suddivise:
- in relazione al loro effettivo sostenimento,
- tra i genitori.
Questi ultimi possono ripartire le spese in misura diversa dal 50 per cento annotando sul documento comprovante la spesa stessa, la percentuale di ripartizione.
Attenzione alla situazione in cui un genitore è a carico dell’altro.
Se uno dei due genitori è fiscalmente a carico dell’altro quest’ultimo può portare sempre in detrazione l’intera spesa
sostenuta (Circolare 16.02.2007 n. 11, risposta 2.1).
La detrazione spetta al genitore che ha sostenuto la spesa nell’interesse del figlio anche nell’ipotesi in cui i documenti di spesa siano intestati all’altro genitore. A condizione, tuttavia, che quest’ultimo sia fiscalmente a carico del genitore che ha sostenuto la spesa.