Da diversi mesi si parla della riforma fiscale messa in campo dal governo Meloni, che coinvolgerà diversi aspetti della fiscalità italiana: dalle tasse sul lavoro, come l’Irpef, a quelle che riguardano da vicino le società, e le imposte sulle proprietà immobiliari.
La riforma fiscale è stata al centro di numerose proposte, e l’obiettivo generale del governo è quello di semplificare l’attuale sistema italiano, diminuendo la pressione fiscale per quello che riguarda alcuni aspetti, come la tredicesima mensilità erogata ai lavoratori dipendenti.
La Camera ha recentemente approvato, con 184 voti a favore, il Ddl delega per la riforma fiscale, che dovrà essere messa in pratica entro 24 mesi. Vediamo nel concreto cosa contiene il testo recentemente approvato, e soprattutto cosa cambierà per i lavoratori italiani.
Delega fiscale approvata: gli obiettivi del governo
L’approvazione della delega fiscale per procedere con la riforma è stata definita dalla premier Giorgia Meloni come un importante traguardo raggiunto, con l’obiettivo di ridurre la pressione delle tasse sul lavoro per le famiglie e le imprese, come specifica la stessa premier:
“Sono molto soddisfatta dell’approvazione in via definitiva in Parlamento della delega fiscale. Una riforma strutturale e organica, che incarna una chiara visione di sviluppo e crescita e che l’Italia aspettava da cinquant’anni. Meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia, procedimenti più semplici e veloci.”
Gli obiettivi del governo rimangono quindi quelli di semplificare il sistema di tassazione italiano sia per i lavoratori che per le imprese, garantendo una minore pressione del fisco. Alcuni provvedimenti tra quelli che verranno intrapresi dalla riforma fiscale sono in linea con la prospettiva di un allontanamento dal sistema progressivo delle imposte: pensiamo ad esempio alla volontà di ridurre ulteriormente il sistema di aliquote Irpef.
Con l’approvazione della delega fiscale, alcune imposte saranno del tutto superate, per cui si prevede ad esempio la progressiva cancellazione dell’Irap, l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, che già recentemente era stata coinvolta in una diminuzione delle aree di applicazione. Un’altra tassa che potrebbe successivamente scomparire è il superbollo auto, la tassa applicata per le auto con potenza che supera 185 Kw.
Tra gli obiettivi del governo con la prossima riforma fiscale vi sono anche quelli che coinvolgono da vicino la busta paga dei lavoratori dipendenti, per cui si prevede una tassazione agevolata su diverse somme erogate dalle aziende, come la tredicesima, gli straordinari e i premi di produttività.
Delega fiscale: cosa cambierà per i lavoratori
Per i lavoratori dipendenti la delega fiscale equivale ad una riforma delle imposte applicate soprattutto sui redditi percepiti dalle aziende. In particolare la delega garantirà, a seguito dell’entrata in vigore di appositi emendamenti attuativi, una minore tassazione su alcuni redditi, come abbiamo anticipato, ovvero:
- Tredicesime: si parla dell’applicazione di una tassa unica in sostituzione alle aliquote Irpef per questa particolare erogazione ai lavoratori dipendenti;
- Straordinari: anche in questo caso si parla di una minore tassazione per le ore lavorate in più rispetto a quanto pattuito dal contratto collettivo nazionale in essere sulle ore settimanali;
- Premi di produzione: il governo lavorerà per detassare anche i premi di produzione garantiti dalle aziende ai dipendenti.
Queste misure porteranno ad un sostanziale aumento della busta paga dei lavoratori dipendenti, a causa della diminuzione delle tasse applicate sulle diverse somme garantite dall’azienda.
Oltre a questo aspetto, il governo punta tramite la riforma fiscale ad una revisione ulteriore delle aliquote Irpef, che attualmente vengono applicate in modo progressivo in base al reddito annuo percepito dal lavoratore. Recentemente queste aliquote sono passate da 5 a 4, ma il governo attuale intende ridurre ancora questo sistema a tre aliquote.
Di conseguenza questa imposta andrà ancora una volta verso una tassazione unica, voluta soprattutto da alcuni partiti politici. Di conseguenza potrebbero quindi ancora cambiare le detrazioni e le deduzioni fiscali, in base a come saranno revisionate le aliquote Irpef.
Delega fiscale e revisione delle tasse
Oltre agli interventi dedicati alle tasse sui redditi dei lavoratori dipendenti, anche i lavoratori autonomi e le imprese saranno coinvolti dalle modifiche pianificate con la riforma fiscale. Le nuove aliquote Irpef coinvolgeranno infatti anche i lavoratori con Partita Iva in regime ordinario, oltre alle imprese.
Per queste ultime inoltre si prospetta un cambiamento nell’Ires, l’Imposta sui Redditi delle Società. Si parla di una aliquota ordinaria al 24%, e di una ulteriore aliquota, più bassa, dedicata alle imprese che compiono investimenti o assumono personale. In questo caso l’obiettivo del governo è incentivare le aziende più virtuose nella modernizzazione e nell’espansione, e che creano nuovi posti di lavoro.
Con la riforma fiscale verrà quindi superata progressivamente l’Irap, ma anche revisionata l’Iva in base alle normative europee. Verranno individuate le operazioni esenti, in linea con i regolamenti europei, e i possibili criteri di detraibilità di questa tassa.
Per i lavoratori autonomi e le imprese individuali la riforma del fisco intende razionalizzare i pagamenti degli acconti e dei saldi, sempre a proposito del pagamento delle tasse. Si ipotizza quindi che gli acconti di novembre potranno essere pagati a rate.
Infine, una delle più importanti misure contenute nel testo della riforma riguarda la cedolare secca, che verrà estesa anche per immobili adibiti ad un utilizzo diverso da quello abitativo, nel caso in cui il conduttore è un esercente, che porta avanti un’impresa.
Delega fiscale e riscossione
Alcune misure ulteriori riguardano il sistema di riscossione, per cui con la delega fiscale si prevede una eliminazione della possibilità di prelievo forzoso dai conti correnti, mentre verranno portate avanti misure di semplificazione e informatizzazione dei diversi passaggi per riscuotere i debiti dei cittadini.
La riforma apporta dei cambiamenti anche per ciò che riguarda multe e sanzioni: secondo le ultime proposte, sarà possibile per i contribuenti saldare in modo agevolato le sanzioni con addebito diretto in banca o su una carta di credito, entro 5 giorni da quando è avvenuta la notifica.
Sul sistema di riscossione viene previsto anche un approccio più morbido di fronte alle dichiarazioni infedeli nel caso in cui il contribuente si disponga a collaborare con il fisco.
Approvata la riforma fiscale: quando verrà applicata
L’approvazione della delega fiscale è solo uno dei primi passaggi importanti per vedere applicata la riforma del fisco. Successivamente verrà istituito un Comitato tecnico per la riforma tributaria, che andrà a tradurre con proposte concrete le diverse misure prese in carico dalla riforma fiscale.
Successivamente questi provvedimenti saranno applicati nello specifico con apposite operazioni e decreti legislativi. Questo iter prenderà come periodo di tempo di riferimento un massimo di 24 mesi da quando è entrata in vigore la legge delega.
Questo vuol dire che i primi provvedimenti saranno presi con molta probabilità a partire dal 2024, tuttavia non è da escludere che alcune misure possano essere prese anche dopo l’estate.
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