Il decreto salva Italia, oltre all’aumento (discutibile) della pressione fiscale sui soliti noti, contiene anche delle misure per favorire la crescita economica; tra le altre ci sono le agevolazioni fiscali per l’assunzione a tempo indeterminato di giovani sotto i 35 anni e per le donne.
L’art. 2 del d.lg. nr. 201/2011 prevede infatti che a partire dal 2012, le aziende potranno dedurre dal reddito di impresa un importo pari a l’Irap pagata e determinata in base alle spese del personale.
L’agevolazione passa a 10.600 euro per i lavoratori di sesso femminile nonché per quelli di età inferiore ai 35 anni (in precedenza erano 4.600 per ogni lavoratore impiegato); importo che diventa pari a 15.200 euro (prima 9.200 euro) per ogni incremento occupazionale di lavoratrici e giovani nelle aree svantaggiate: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Il comma 1, dell’art 2, ammette inoltre, a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2012, l’intero ammontare dell’Irap relativa alle spese per il personale dipendente e assimilato.
ACE
C’è poi la cd. ACE, Aiuto alla crescita economica che incentiva l’investimento del capitale nell’azienda. L’art 1 del decreto prevede un trattamento fiscale agevolato alle imprese il cui capitale proprio viene incrementato mediante conferimenti in denaro e accantonamenti di utili a riserva.
In via transitoria, per il primo triennio (cioè fino al 2013) di applicazione, la percentuale di diminuzione dell’imposizione calcolata sull’incremento del capitale è fissata al 3%; successivamente sarà un decreto del Ministero delle Finanze a stabilire ogni anno l’aliquota per il calcolo del rendimento nozionale.
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