La Legge di Bilancio 2018 ha introdotto il cosiddetto credito d’imposta librerie per gli esercenti di attività di vendita al dettaglio di libri. Si tratta, di un credito di imposta a favore di due importanti settori: il commercio al dettaglio in esercizi specializzati e commercio di libri di seconda mano. La misura, attende ora solo la pubblicazione di un apposito decreto attuativo che ne definisca le modalità di utilizzo. In linea anche con i regolamenti europei, è stabilito che il suddetto incentivo non sarà considerato determinante per la formazione del reddito. Non sarà usato quindi per il calcolo delle imposte sui redditi e per il calcolo del valore della produzione dell’Irap.
Maggiore favore è inoltre destinato per le cosiddette librerie indipendenti. Queste ultime, potranno infatti utilizzare il credito d’imposta ricevuto in compensazione, laddove si proceda ad una corretta compilazione dell’F24 con i servizi telematici presenti sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. Per il 2018 sono stati approvati dei limiti di spesa di 4 milioni di euro a favore delle librerie e per supportare la loro attività.
Credito d’imposta librerie indipendenti fino a 20 mila euro
Il credito d’imposta per le librerie, è una misura molto importante e servirà ad aiutare le attività soprattutto in piccole realtà come le librerie indipendenti. Ad oggi, infatti, il mercato è sottoposto ad una forte concorrenza dei formati digitali sugli ebook o da librerie di grandi gruppi. Queste ultime che utilizzano il commercio elettronico e tecniche di marketing e politiche dei prezzi avanzate.
Proprio per questo per le librerie indipendenti, è stato creato un credito di imposta per un massimo di 20 mila euro che servirà a dare fiato a queste piccole realtà. Il fondo dedicato dalla Legge di Bilancio 2018 è di 4 milioni di euro per il 2018 e di 5 milioni per il 2019.
Come funziona il credito di imposta a favore delle librerie
L’ultima legge di bilancio ha stabilito che il credito d’imposta per le librerie, potrà essere utilizzato da esercizi identificati da appositi codici Ateco. Si tratta del codice 47.61 per il commercio al dettaglio dei libri in esercizi specializzati. Mentre il codice 47.79 è quello per il commercio al dettaglio dei libri di seconda mano.
Il credito d’imposta librerie potrà inoltre essere parametrato in relazione agli importi pagati per le tasse e per le locazioni:
- Per le tasse, si fa riferimento a Imu, Tasi e Tari che l’esercente paga per i locali dell’attività.
- Per le spese di locazione in cui si svolte l’attività identificata dai due precedenti codici ateco, è da attendere la pubblicazione del decreto attuativo.
Ad ogni modo, il credito di imposta potrà essere riconosciuto per un massimo di 20000 euro per le librerie indipendenti. Un massimo di 10000, invece, per gli altri esercenti. Non concorrerà, inoltre, alla formazione del reddito su cui sono dovuti i pagamenti delle imposte dirette e dell’Irap.