Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, l’ha già battezzato Norma Salva Casa. Da molti, invece, è stato definito come l’ennesimo condono edilizio. Quello che, comunque vada, il Ministero starebbe preparando è un pacchetto di norme per intervenire direttamente sulla casa.
Per il momento ci si può basare esclusivamente sulle anticipazioni e sui rumors di stampa, ma quello che sarebbe allo studio, almeno stando alle parole dello stesso Salvini, sarebbe una serie di misure il cui scopo dovrebbe essere quello di regolarizzare alcune piccole difformità o delle irregolarità strutturali.
Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire in cosa consiste questo nuovo condono edilizio.
Il condono edilizio firmato Matteo Salvini
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reso noto che a breve dovrebbe essere diffuso un pacchetto di riforme sulla casa. Si tratta di una serie di provvedimenti il cui obiettivo è quello di andare a regolarizzare le irregolarità strutturali o le piccole difformità. Un piccolo condono edilizio, che sarebbe stato auspicato dalle amministrazioni territoriali, dagli enti e dalle associazioni del settore edilizio.
Stando alle prime indicazioni fornite dallo stesso dicastero, dovremmo essere davanti ad una serie di misure. Il cui scopo è quello di regolarizzare piccole difformità o irregolarità strutturali. Le quali, stando ad un recente studio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, dovrebbero coinvolgere almeno l’80% del patrimonio edilizio del nostro paese.
Non si tratta di un condono, il provvedimento mira a risolvere piccole difformità di natura formale all’interno delle case, difformità ante 1977, si tratta di cose assolutamente minimali interne agli alloggi – spiega Stefano Betti, vicepresidente dell’Ance -. È un provvedimento interessante nel breve termine, ma è una goccia nel mare rispetto alle soluzioni che bisogna trovare nel medio e lungo termine.
Cosa rientrerebbe nel condono
Ma cosa entrerebbe, in estrema sintesi, all’interno del condono edilizio targato Matteo Salvini? In una nota diffusa dal Ministero si precisa che le norme riguarderanno principalmente:
- le difformità di natura formale, che risultano essere legate principalmente alle incertezze interpretative della disciplina attualmente in vigore;
- le difformità edilizie interne, che riguardano le singole unità immobiliari. Nelle quali i proprietari hanno apportato delle piccole modifiche, tra le quali potrebbero esserci tramezzi, soppalchi e via discorrendo;
- difformità che si sarebbe potuto sanare nel momento in cui è stato realizzato l’intervento, ma che non è possibile fare oggi per via della disciplina della doppia conforme, che non permette di ottenere il permesso o la segnalazione in sanatoria per degli interventi che risalgono indietro nel tempo.
Il pacchetto di norme sulla casa dovrà permettere, inoltre, i cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee.
Condono edilizio: i soggetti coinvolti
Quelle che abbiamo visto, in estrema sintesi, costituiscono le linee di indirizzo sulle quali gli uffici si sono mossi nel corso di questi mesi. Gli argomenti su cui operare sono stati desunti dalle proposte raccolte nel corso delle precedenti riunioni sul tema. Le quali hanno permesso di redigere la bozza normativa. E che sono state presentate nel corso della riunione del Piano Casa.
Alla riunione, che si è tenuta alla presenza di Matteo Salvini al Mit, hanno preso parte qualcosa come 50 soggetti diversi tra istituzioni, enti, associazioni, fondazioni del settore e ordini professionali.
L’obiettivo è quello di riuscire a proteggere i piccoli proprietari, i quali, in molti casi, stanno attendendo da molti anni la possibilità di regolarizzare i propri immobili. E che, troppo spesso, non riescono a ristrutturare o vendere la propria casa.
Salvini mi ha accennato qualcosa diverso tempo fa – ha commentato Giorgia Meloni, presidente del Consiglio ospite di Porta a porta -, poi ho visto che oggi ha ribadito che sta lavorando a questa norma ma non la conosco, non sono in grado esprimere giudizio. Ho letto il comunicato del ministero dei Trasporti che parla di sanare piccole difformità interne, cioè se hai alzato un tramezzo per fare due stanze dove ce n’era una. Se è questo parliamone, è ragionevole, ma non posso ragionevolmente commentare una norma che non ho letto.
Il tavolo sul Piano Casa
Il tavolo sul Piano Casa è stato istituito, in estrema sintesi, per cercare di affrontare in maniera organica le politiche legate al disagio e all’emergenza abitativa. E soprattutto per cercare di lavorare sulla revisione del Testo Unico dell’Edilizia.
Matteo Salvini, nel corso del mese di dicembre 2023, aveva spostato l’orizzonte di un imponente Piano Casa al 2024. Ma il governo ha deciso di stanziare su questo programma solo 100 milioni di euro. Nel corso delle settimane successive il tavolo si è comunque riunito ed ha iniziato a raccogliere le proposte delle associazioni e degli stakeholder sul Piano Casa. E ha iniziato a lavorare per portare avanti la revisione del Testo Unico dell’Edilizia.
Conclusioni
In sintesi, il condono edilizio proposto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, per regolarizzare difformità minori negli immobili ha generato dibattiti contrastanti. Mentre alcuni lo accolgono come soluzione a problemi di lunga data, altri temono possa incentivare il malcostume edilizio.
Resta da vedere come queste misure saranno definite e se affronteranno efficacemente le sfide strutturali nel settore edilizio. Il tavolo sul Piano Casa rappresenta un forum importante per discutere e formulare proposte concrete.