Secondo le disposizioni della Legge di Bilancio 2024 in materia fiscale e con la legge n.67 del 23 maggio 2024, oltre una certa soglia di debito verso il fisco o altri enti non sarà più possibile procedere alla compensazione con F24. Si tratta di una modifica alle attuali regole che verrà applicata dal 1 luglio 2024, e che coinvolgerà chi ha debiti di importo elevato.
La soglia infatti viene fissata a 100.000 euro di debito: in questi casi non sarà più possibile portare a compensazione somme specifiche tramite l’utilizzo di un modello F24. La novità è in linea con le disposizioni in materia di riforma fiscale volute dal governo Meloni e segue le direttive della manovra 2024.
Tuttavia tale limite si applica in modo specifico e riguarda solamente i debiti iscritti a ruolo: vediamo cosa significa e cosa cambierà da luglio 2024.
Stop alla compensazione con debiti sopra 100.000 euro
Attualmente tramite la compilazione di un modello F24 è possibile saldare debiti e utilizzare crediti cumulati, come persone fisiche o imprese. Con l’ultima novità, chi ha debiti iscritti a ruolo per cifre superiori a 100.000 euro, non potrà più avvalersi dello strumento della compensazione.
La novità viene prevista per limitare comportamenti illeciti intorno a questo genere di compensazione, per chi ha debiti con importi molto elevati. Questo cambiamento coinvolge da vicino tutti coloro che hanno debiti iscritti a ruolo su imposte da versare allo Stato o importi aggiuntivi (come sanzioni e interessi).
Cambieranno anche le regole per chi ha dei crediti fiscali: in questi casi le trasmissioni dovranno avvenire sempre tramite piattaforma dell’Agenzia delle Entrate, anche se il saldo dell’F24 è zero. Pensiamo ai crediti derivati da imposte come IVA, Irap, maturati dai sostituti di imposta, contributi INPS e INAIL.
Ricordiamo che il Modello F24 è il documento oggi più usato per versare somme di diverso genere allo Stato, al fisco italiano o a enti previdenziali e assistenziali come INPS e INAIL.
Cosa sono i debiti iscritti a ruolo
Facciamo un rapido approfondimento per comprendere come verrà applicata la nuova norma: è prevista per tutti i contribuenti che sono stati inseriti dall’Agenzia delle Entrate o altri enti come l’INPS nell’elenco dei soggetti che hanno un debito da saldare.
Un debito è iscritto a ruolo quando è stato già notificato dall’ente preposto, ma non è mai stato pagato dal contribuente (che si tratti di una persona fisica o di un soggetto giuridico come un’impresa). Si tratta quindi di tutte quelle somme ancora da pagare per cui il cittadino ha un debito verso il fisco o altri enti pubblici.
Debiti di questo tipo si possono contrarre per il mancato pagamento di tasse relative ai propri guadagni (provenienti da redditi di lavoro dipendente, di lavoro autonomo o da altri tipi di redditi), oppure per il mancato versamento dei contributi INPS o dei premi INAIL.
Va ricordato che quando si contrae un debito di questo tipo e non viene saldato dopo la richiesta degli enti preposti ai controlli, si incorre in aumenti della somma da pagare in base al tempo trascorso dalla scadenza, in termini di sanzioni e interessi.
Compensazione con modello F24: cosa cambia da luglio 2024
Con lo stop alla compensazione, dal 1 luglio 2024 diversi contribuenti non potranno più utilizzare gli F24 se hanno debiti di importo elevato, che riguardano:
- Contributi previdenziali non versati (ad esempio all’INPS);
- Quote associative non pagate;
- Contributi assistenziali non saldati;
- Premi contro gli infortuni e le malattie sul lavoro (ad esempio INAIL).
Questo vuol dire che per poter effettuare una compensazione oltre la soglia bisogna procedere obbligatoriamente dai canali ufficiali dell’Agenzia delle Entrate. Da luglio non sarà più possibile procedere con la compensazione tramite F24 in autonomia, ma bisognerà accedere ai servizi telematici dell’Agenzia.
Quindi l’Agenzia delle Entrate potrà effettuare dei controlli specifici sulle compensazioni e sospenderle anche fino a 30 giorni nel caso in cui vengano individuate situazioni a rischio. In caso di illeciti, il fisco metterà in pratica le sanzioni in base alla legge vigente.
Per ciò che riguarda invece i crediti di imposta, questi dovranno sempre essere trasmessi tramite piattaforme ufficiali, indipendentemente dal loro valore.
Stop alla compensazione con F24: l’esonero per le rateizzazioni
La nuova norma che impone una soglia massima di debito per la compensazione con F24 non si applica invece per chi ha attivo un piano di rateizzazione per pagare in modo dilazionato le somme dovute. Coloro che hanno avviato un accordo di pagamento a rate con il fisco possono continuare a procedere come di consueto con la compensazione con F24.
Tuttavia questa eccezione non si applica se il contribuente non ha provveduto al pagamento delle rate e quindi se c’è stata una decadenza del piano rateale.
La scelta della rateizzazione dei debiti può essere molto vantaggiosa specialmente in alcuni casi, in cui gli importi da versare all’Agenzia delle Entrate sono particolarmente alti. Bisogna però tenere conto in questi casi degli interessi dovuti al fisco per la rateizzazione stessa.