Quando si cessa l’attività imprenditoriale è sempre bene chiudere la partita Iva. Disbrigare questo adempimento burocratico è molto importante, indipendentemente dalle motivazioni che hanno portato a cessare l’attività professionale o imprenditoriale. La necessità di fare questa operazione può essere dettata da ragioni economiche o dall’impossibilità di crearsi un mercato entro il quale operare. O molto più semplicemente si è raggiunta l’età nella quale potersi godere la pensione.
Non importa quali siano le motivazioni che abbiano portato un singolo contribuente a decidere di chiudere la partita Iva. Ma l’operazione deve essere effettuata in maniera corretta, utilizzando la modulistica messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e prevedendo i controlli che vengono effettuati successivamente.
Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo come si devono muovere i diretti interessati quando si trovano in questa situazione. Se invece vuoi sapere come aprire la Partita IVA trovi la nostra guida qui.
Chiudere la partita Iva: ecco come farlo
L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione di professionisti e imprenditori individuali un’apposita modulistica per chiudere la partita Iva.
Nello specifico ci stiamo riferendo al Modello AA9/12, un documento che deve essere utilizzato per la variazione dati o la cessione attività ai fini Iva per le persone fisiche. Il modello deve essere presentato entro 30 giorni dal momento in cui si effettua una variazione o avviene la cessazione dell’attività.
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La procedura da seguire per chiudere la Partita IVA
A fornire le istruzioni dettagliate su cosa fare per chiudere la partita Iva ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate. I diretti interessati devono presentare il Modulo AA9/12 entro 30 giorni dalla data nella quale hanno cessato l’attività. Per dichiarare la cessazione è necessario barrare la casella 3 del quadro A. Dovrà essere inserito, ovviamente, il numero di partita Iva e la data nella quale è stata chiusa l’attività
Il Modulo correttamente compilato in ogni sua parte dovrà essere presentato telematicamente o su supporto informatico da parte dei soggetti che sono tenuti all’iscrizione al Registro delle Imprese con Comunicazione Unica. Questa operazione serve per assolvere tutti gli adempimenti amministrativi che sono legati al Registro delle Imprese. E ha immediato effetto anche sotto il profilo previdenziale, assistenziale e fiscale.
Il discorso cambia per i contribuenti che non sono obbligati a iscriversi al Registro delle Imprese. In questo caso per poter chiudere la partita Iva i diretti interessati devono presentare il Modulo AA9/12:
- personalmente in duplice copia presso un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate, indipendentemente dal domicilio fiscale del contribuente;
- a mezzo raccomandata, in un unico esemplare e allegando fotocopia del documento d’identità del dichiarante, in un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate;
- tramite PEC specificando nell’oggetto “Cessazione attività” (L’elenco degli indirizzi PEC è disponibile al seguente link.)
- telematicamente, direttamente dal contribuente o da un soggetto incaricato della trasmissione telematica. Per ulteriori dettagli seguire questo link “software di compilazione”.
Chiusura della partita Iva: l’importanza del Codice ATECO
Nella pratica di chiusura della partita Iva è indispensabile indicare anche il codice ATECO, che rappresenta il codice numerico attraverso il quale viene identificata l’attività svolta dal contribuente. È importante indicare anche questo dato nel Modulo AA9/12: solo con questa ulteriore informazione è possibile chiudere definitivamente l’attività che è stata svolta.
Il codice attività può essere reperito accedendo al proprio cassetto fiscale, dove sono contenute tutte le informazioni relative alla propria posizione tributaria. È possibile accedervi direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate.
La data di chiusura
Uno degli aspetti più importanti, relativi alla chiusura della partita Iva, è la data in cui la cessazione è effettiva. La comunicazione, come abbiamo anticipato in precedenza, deve essere effettuata entro trenta giorni dall’effettiva chiusura.
Il contribuente, nel modulo, deve inserire la data nella quale l’attività è cessata. Non quella in cui presenta il documento all’Agenzia delle Entrate. Questo significa che se le attività cessano oggi, dovrà essere inserita la data corrente: si avranno, poi, trenta giorni di tempo per presentare la documentazione.
Quali sono i costi previsti per chiudere la P IVA
Quanto costa chiudere la partita Iva? Sono in molti a porsi questa domanda. L’operazione non ha alcun costo. Con un’unica eccezione: nel caso in cui ci si dovesse appoggiare ad un commercialista o a un qualsiasi altro consulente, è necessario pagare il costo della consulenza che è stata prestata.
Quando chiudere la partita Iva
C’è un momento ottimale nel quale è possibile chiudere la partita Iva? L’operazione dovrebbe essere effettuata quando tutte le prestazioni relative all’attività professionale siano state incassate.
Fino a quando continuano a esserci degli importi da incassare è bene che la partita Iva continui a rimanere aperta. Solo quando tutte le operazioni effettuate siano state incassate sarà possibile procedere con la chiusura definitiva dell’attività.
Gli adempimenti contributivi
Un adempimento a cui devono prestare attenzione i liberi professionisti e i lavoratori autonomi, nel momento in cui si apprestano a chiudere la partita Iva, sono quelli connessi ai contributi. Nel caso in cui dovessero essere iscritti ad una Cassa di Previdenza Autonoma devono segnalare la chiusura dell’attività. Questa piccola operazione permetterà di evitare di dover continuare a versare i contributi minimi.
Quanti, invece, sono iscritti alla gestione separata INPS non devono mettere in conto alcun adempimento da effettuare. In questo caso i versamenti seguono di pari passo quelli fiscali che derivano dalla dichiarazione dei redditi. Questo significa che, una volta effettuata la chiusura della partita Iva, il quadro RR del Modello redditi PF non deve essere più compilato.
Chiusura d’ufficio della partita Iva
Infine ricordiamo che l’Agenzia delle Entrate procede d’ufficio alla chiusura delle partite Iva dei soggetti che, sulla base dei dati e degli elementi in suo possesso, risultano non aver esercitato nelle tre annualità precedenti attività di impresa ovvero attività artistiche o professionali.
Il contribuente riceverà una comunicazione con la quale è informato della chiusura d’ufficio della partita Iva, tuttavia potrà richiedere la revisione del provvedimento inviando all’Agenzia la documentazione che dimostri l’esercizio dell’attività.
La norma di riferimento in questo caso è l’articolo 35, comma 15bis, del D.P.R. n. 633 del 1972.