Le agevolazioni fiscali in termini di risparmio Irpef per i lavoratori, compresi docenti e ricercatori, che ritornano in Italia per lavorare, sono stati oggetto di diverse modifiche normative nel corso del tempo.
Le agevolazioni si rivolgono a coloro che rientrano in Italia per svolgere attività da lavoratore dipendente o attività in proprio.
Soffermandoci sui lavoratori impatriati, diversi dai docenti e dai ricercatori, i redditi-compensi ad essi corrisposti devono essere indicati nella certificazione unica 2022, periodo d’imposta 2021.
Lavoratori impatriati, quali sono le agevolazioni
Le agevolazioni per i lavoratori impatriati in termini di abbattimento del reddito da tassare ai fini Irpef, sono riconosciute ai lavoratori che trasferiscono la residenza in Italia.
Ai fini dell’applicazione della detassazione Irpef:
- il lavoratore non deve essere stato residente in Italia nei due periodi d’imposta precedenti il trasferimento e si impegna a risiedervi per almeno due anni,
- l’attività lavorativa è svolta prevalentemente nel territorio italiano.
Nel rispetto di tali condizioni, stando all’attuale formulazione della norma, ex art.16 del D.Lgs 147/2015, per i lavoratori impatriati, nel periodo d’imposta in cui la residenza viene trasferita e nei successivi 4, il reddito di lavoro dipendente (o a esso assimilato) e di lavoro autonomo prodotto in Italia concorre alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 30% dell’ammontare.
Difatti, tali soggetti pagano l’Irpef solo sul 30% del reddito prodotto.
Detassazione al 90%
Attenzione, la detassazione arriva addirittura al 90% se la residenza è trasferita in una delle regioni del Mezzogiorno. Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia.
I benefici si applicano per altri cinque periodi d’imposta ai lavoratori con almeno un figlio minorenne o a carico e a quelli che diventano proprietari di almeno un’unità immobiliare residenziale in Italia dopo il trasferimento o nei 12 mesi precedenti. Per il periodo di prolungamento, i redditi agevolati concorrono alla formazione dell’imponibile per il 50% del loro ammontare ovvero per il 10% in caso di lavoratori con almeno tre figli minorenni o a carico.
Certificazione unica lavoratori impatriati, come si compila
I redditi corrisposti ai lavoratori impatriati, devono essere indicati nella certificazione unica 2022, periodo d’imposta 2021.
In particolare, nella sezione “altri dati” della certificazione unica destinata all’indicazione dei redditi da lavoro dipendente, nel punto 462 occorre indicare:
- il codice 4 nel caso di somme corrisposte che non hanno concorso a formare il reddito imponibile (riportando nel punto 463 il 50% dell’ammontare erogato), relative ai compensi percepiti dai lavoratori impatriati che sono rientrati in Italia dall’estero in base a quanto stabilito dall’articolo 16 del D.lgs. n. 147 del 2015, modificato dalla legge n. 232 dell’11 dicembre 2016;
- codice 6 -nel caso di somme corrisposte che non hanno concorso a formare il reddito imponibile (70% dell’ammontare erogato nel punto 463), relative ai compensi percepiti dai lavoratori impatriati in base a quanto stabilito dal comma 1, dell’articolo 16 del D.lgs. n. 147 del 2015 modificato dal D.L. 30 aprile 2019, n. 34.
- 8 – nel caso di somme corrisposte che non hanno concorso a formare il reddito imponibile (90% dell’ammontare erogato da indicare nel punto 463), relative ai compensi percepiti dai lavoratori impatriati che hanno trasferito la residenza nel Mezzogiorno ( comma 5-bis, dell’articolo 16 del D.lgs. n. 147 del 2015 modificato dal D.L. 30 aprile 2019, n. 34;
- codice 9 nel caso di somme corrisposte a sportivi professionisti che non hanno concorso a formare il reddito imponibile (50% dell’ammontare erogato nel punto 463 della CU.).
Sportivi professionisti
Si veda, per gli sportivi professionisti il comma 5-quater, dell’articolo 16 del D.lgs. n. 147 del 2015 modificato dal D.L. 30 aprile 2019, n. 34. Infine, con il codice 13 o 14, dovranno essere indicate i compensi corrisposti ai lavoratori impatriati rientrati prima del 30 aprile 2019 che hanno esercitato l’opzione di cui al provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 3 marzo 2021. Codice 13 per coloro che beneficiano dell’abbattimento del 50%, codice 14 per l’abbattimento del 90%.
Nel punto 463 della C.U., dovrà essere indicato la parte di reddito non imponibile.
Indicazioni per i redditi da lavoro autonomo degli impatriati
I redditi da lavoro autonomo andranno indicati nella parte “Certificazione lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi”.
Le regole di compilazione sono le seguenti:
- nel punto 4 della sezione dati fiscali deve essere indicato l’ammontare lordo corrisposto;
- nel punto 7 la parte del reddito che non è tassato.
Infine, nel punto 6, deve essere indicato il codice che individua la norma di riferimento della detassazione. A tal fine, devono essere utilizzati i codice elencati per i lavoratori dipendenti.