E’ in arrivo dal 18 marzo per milioni di contribuenti italiani la Certificazione Unica 2024, ossia la certificazione dei redditi percepiti e delle ritenute avute su questi redditi nel corso del 2023 da parte dei sostituti d’imposta.
Si tratta quindi di una vera e propria dichiarazione dei redditi che datori di lavoro e altri sostituti, quali ad esempio l’INPS per i pensionati, devono compilare, consegnare ai singoli destinatari e inviare telematicamente al Fisco annualmente.
Ma a cosa serve la CU, quali dati contiene effettivamente e perchè è importante ai fini del 730? Ecco al nostra guida aggiornata dal punto di vista del cittadino / contribuente. Se sei alla ricerca di informazioni su come scaricare il CUD dall’INPS qui trovi la nostra guida, se invece sei un sostituto d’imposta o un intermediario e cerchi le scadenza della CU leggi qui.
A cosa serve la Certificazione Unica
La CU – ossia la Certificazione Unica è, come detto in premessa, un importante documento fiscale e serve a certificare ufficialmente l’acquisizione di un reddito e di una ritenuta fiscale da parte dei dipendenti, dei pensionati e degli assimilati oltre che da professionisti e autonomi che operano con ritenuta d’acconto e da altre categorie di soggetti che però non tratteremo in questa guida (provvigioni e redditi diversi nonché i corrispettivi derivanti dai contratti di locazioni brevi).
La compilazione del modello CU è una responsabilità in capo, nella maggior parte dei casi, al datore di lavoro o all’INPS (o altro ente pensionistico) in qualità di Sostituto d’imposta. A questa regola generale vi è un’eccezione, che è costituita dalle collaborazioni effettuate dai liberi professionisti dotati di partita Iva, il cui onere di inviare la CU è in capo al committente.
Ma sostanzialmente a cosa serve la certificazione unica? Lo scopo di questo documento è quello di dimostrare in maniera ufficiale due cose:
- che sono stati versati gli emolumenti dovuti ai vari dipendenti, ai lavoratori autonomi e agli assimilati;
- verificare che le cifre indicate dai datori di lavoro o dai committenti risultino essere le stesse dichiarate dai percettori.
La certificazione unica, sostanzialmente, serve ad attestare il regolare pagamento delle ritenute fiscali e previdenziali. I dati che vi sono contenuti sono alla base della compilazione del Modello 730: sia quello ordinario che quello precompilato.
Chi è il Sostituto d’Imposta
Il sostituto d’imposta è un soggetto, solitamente un datore di lavoro o un ente previdenziale, che agisce per conto dell’erario nell’ambito della ritenuta d’acconto.
In altre parole, si sostituisce al contribuente nella fase di liquidazione e pagamento dell’imposta e letteralmente trattiene una parte dell’importo dovuto a titolo di imposte direttamente dalla fonte che effettua il pagamento.
Ad esempio nella busta paga o nel cedolino pensione, il sostituto d’imposta calcola quanto dovuto a titolo di IRPEF, sottrae la somma dal netto e la versa al Fisco.
Cosa si fa con la Certificazione Unica
Come detto sopra la CU è già di per sé una dichiarazione dei redditi, tanto che il sostituto d’imposta invia telematicamente all’Agenzia delle Entrate questi dati.
Pertanto il soggetto che riceve la CU se non ha altri redditi da dichiarare (es. altra CU) e non ha ulteriori detrazioni o deduzioni fiscali di cui beneficiare può anche evitare di fare il 730 o altra dichiarazione.
Altrimenti la CU risulta essere la base del 730 precompilato, insieme ai dati di casa e altri redditi, oppure può essere stampata e consegnata al CAF per procedere con il 730 ordinario o congiunto.
Modello CU e CUD: differenze e similitudini
A partire dal 2015 la certificazione unica ha sostituito il CUD. Deve essere inviata telematicamente direttamente all’Agenzia delle Entrate ed una copia deve essere fornita al lavoratore.
Fatta questa premessa, comunque vada, non è possibile affermare che il CUD e la CU siano la stessa cosa. La certificazione unica, in un certo senso, costituisce l’evoluzione del vecchio modello. Anche se ci sono alcune analogie tra i due tipi di documenti.
La certificazione unica, sostanzialmente, permette di certificare all’interno di un unico documento tutti i redditi che sono stati corrisposti in un particolare periodo d’imposta.
Nella CU sono contenuti tutti i redditi di lavoro dipendente e assimilati, oltre a quelli di lavoro autonomo, che in precedenza venivano certificati in maniera libera. A differenza del vecchio CUD, la certificazione unica al suo interno contiene anche i dati reddituali che non fanno parte dello stipendio o delle varie prestazioni che sono fornite dal lavoratore autonomo.
Chi fa la Certificazione Unica e quali sono le scadenze
Sono tenuti a presentare la certificazione unica i seguenti soggetti:
- le imprese;
- le varie amministrazioni pubbliche;
- i liberi professionisti.
Devono effettuare questa operazione i soggetti che nel corso dell’anno d’imposta 2023 abbiano versato degli emolumenti ai lavoratori dipendenti o ai collaboratori esterni.
La CU 2024 deve essere consegnata al lavoratore che percepisce le somme dichiarate. In altre parole la deve ricevere il dipendente o collaboratore, attraverso il modello sintetico.
Un copia, inoltre, deve essere trasmessa in modalità telematica all’Agenzia delle Entrate, utilizzando il modello ordinario.
Le scadenze previste per il 2024
L’Agenzia delle Entrate, con un provvedimento datato 15 gennaio 2024, ha approvato i modelli definitivi da utilizzare per la certificazione unica. Ha confermato la deadline per il 16 marzo 2024 (termine che slitta al 18 marzo perché è un festivo).
Entro questa data è necessario trasmettere telematicamente la CU all’Agenzia delle Entrate relative a dipendenti e pensionati (ossia a colo che sono interessati dal 730 precompilato). Entro la stessa data è necessario rilasciare al contribuente copia del documento sintetico.
La CU per le Partite IVA e le altre categorie a ritenuta d’acconto scade invece a fine ottobre.
Come è fatta e cosa contiene la Certificazione Unica
Il Modello risulta essere diviso in tre differenti sezioni:
- il frontespizio, che deve essere compilato con il tipo di comunicazione, i dati del sostituto d’imposta e i dati relativi al rappresentante firmatario della comunicazione, alla firma della stessa e all’impegno alla presentazione telematica;
- il Quadro CT, al cui interno devono essere contenute le informazioni sulla ricezione in via telematica dei dati relativi ai Modelli 730-4;
- la CU 2024, dove devono essere inseriti i dati fiscali e previdenziali relativi alle certificazioni del lavoro dipendente ed assimilati.
L’Agenzia delle Entrate ha comunicato che le novità più importanti previste nel 2024 sono le seguenti:
- la tassazione agevolata delle mance ricevute da quanti lavorano nel settore turistico;
- la riorganizzazione del lavoro sportivo dilettantistico e professionistico;
- i fringe benefit per i lavoratori dipendenti con figli a carico portati a 3.000 euro;
- indicazione del trattamento integrativo speciale erogato ai lavoratori del settore turistico, ricettivo e termale,
- rideterminazione della riduzione Irpef spettante al comparto sicurezza e difesa.
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