Scade il 27 dicembre 2022 il termine per versare l’acconto Iva. Sono chiamati all’adempimento sia i contribuenti trimestrali che mensili e il versamento deve essere eseguito in F24, indicando i codici tributo “6013”, se trattasi di contribuenti mensili, “6035”, se contribuente trimestrali. Attenzione, l’acconto non è dovuto se di ammontare inferiore a 103,29 euro.
Per il calcolo dell’importo, come vedremo in seguito, si può scegliere, in base alla convenienza, tra tre diversi metodi di calcolo: il metodo storico, quello previsionale e quello analitico.
Ecco quindi come calcolare l’acconto IVA senza commettere errori e come procedere al versamento dell’importo dovuto entro la scadenza annuale.
Acconto IVA al 27 dicembre: a chi interessa
Come anticipato in premessa ogni anno, entro il 27 dicembre, va versato l’acconto Iva, ex art.6, comma 2 Legge 405/1990.
Per i soggetti che liquidano l’imposta mensilmente, c.d. contribuenti mensili, l’acconto riguarda l’Iva che sarà dovuta per il mese di dicembre, mentre per i contribuenti trimestrali, l’acconto è calcolato rispetto all’imposta dovuta per il quarto trimestre. Dunque, ottobre, novembre e dicembre.
Chi sono i soggetti esonerati
Non sono tenuti a versare l’acconto i soggetti che operano in regimi fiscali no Iva. Dunque, i contribuenti forfetari e quelli nel c.d regime di vantaggio.
Sono altresì esonerati dal versamento, ad esempio coloro che:
- hanno cessato l’attività entro il 30 novembre se mensili o entro il 30 settembre se trimestrali;
- hanno chiuso il periodo d’imposta precedente con un credito di imposta (risultante anche dalla liquidazione Iva periodica), a prescindere dalla presentazione della richiesta di rimborso
pur avendo effettuato un versamento per il mese di dicembre o per l’ultimo trimestre del periodo d’imposta precedente, oppure in sede di dichiarazione annuale per il periodo d’imposta precedente, prevedono di chiudere la contabilità Iva con una eccedenza detraibile di imposta.
Si veda a tal fine la circolare ministeriale n° 52 del 1991.
Ancora, in base alle loro rispettive norme di riferimento, non pagano l’acconto IVA: i contribuenti che hanno effettuato soltanto operazioni non imponibili, esenti, non soggette a imposta o, comunque, senza obbligo di pagamento dell’imposta i produttori agricoli “di cui all’art. 34, comma 6, del DPR n. 633 del 1972, ecc.
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Come si calcola l’acconto IVA
Il calcolo dell’acconto può essere effettuato sulla base di tre metodi. Così come avviene per le imposte sui redditi, il calcolo del dovuto può essere effettuato sulla base del metodo storico o di quello previsionale. In aggiunta c’è anche il metodo analitico. Con quest’ultimo, fatture alla mano, si fa il conteggio di quanto dovuto al Fisco.
Dunque abbiamo i seguenti metodi:
- storico,
- previsionale,
- analitico.
Calcolo acconto IVA, metodo storico
Applicando il metodo storico, l’acconto Iva è pari all’88% del versamento effettuato o che avrebbe dovuto essere effettuato, per il mese o trimestre dell’anno precedente (Fonte portale Agenzia delle entrate).
La base di calcolo, su cui applicare l’88%, è pari al debito d’imposta risultante:
- per i contribuenti mensili dalla liquidazione periodica relativa al mese di dicembre dell’anno precedente;
- i contribuenti trimestrali ordinari dalla dichiarazione annuale Iva;
- per i contribuenti trimestrali “speciali” (autotrasportatori, distributori di carburante, imprese di somministrazione acqua, gas, energia elettrica, ecc..) alla liquidazione periodica del quarto trimestre dell’anno precedente.
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Calcolo acconto IVA, metodo previsionale
Con il metodo previsionale, il contribuente analizza e fa una stima delle operazioni che porrà in essere fino alla fine dell’anno. Vale sempre la percentuale dell’88%. In tale caso però la percentuale è applicata all’Iva che si prevede di dover versare:
- per il mese di dicembre, se si tratta di contribuenti mensili;
- in sede di dichiarazione annuale Iva, se si tratta di contribuenti trimestrali ordinari;
- per il quarto trimestre, per i contribuenti trimestrali “speciali”.
L’acconto così calcolato non deve tenere conto dell’eccedenza detraibile riportata dal mese o dal trimestre precedente.
Calcolo acconto IVA, metodo analitico
Il metodo analitico ha delle regole ad hoc. Anche l’orizzonte temporale considerato è differente.
Il calcolo con il metodo analitico si basa sulle operazioni effettuate fino al 20 dicembre.
In tale caso, l’acconto è pari al 100% dell’importo risultante da una liquidazione calcolare sulla base delle seguenti operazioni:
- annotate nel registro delle fatture emesse (o dei corrispettivi) dal 1° dicembre al 20 dicembre (se si tratta di contribuenti mensili) o dal 1° ottobre al 20 dicembre (se si tratta di contribuenti trimestrali);
- effettuate, ma non ancora registrate o fatturate, dal 1° novembre al 20 dicembre;
- annotate nel registro delle fatture degli acquisti dal 1° dicembre al 20 dicembre (se si tratta di contribuenti mensili) o dal 1° ottobre al 20 dicembre (se si tratta di contribuenti trimestrali).
Come si fa il versamento dell’acconto IVA
In tutti i casi, il versamento deve essere eseguito in F24 indicando:
- codice tributo 6013: se si tratta di contribuente mensile;
- codice tributo 6035: se si tratta di contribuente trimestrale.
Per i metodi di pagamento del modello F24 si rimanda alla nostra guida completa: Modello F24 – Cos’è, come si paga, tipologie e compensazioni