Tra i benefici tuttora esistenti a favore dei privati cittadini, abbiamo anche il cosiddetto bonus verde, un’agevolazione fiscale che torna in auge con l’arrivo dei mesi primaverili. Questo vantaggio è attivo anche per l’anno in corso grazie alla proroga contenuta nella Manovra 2022, che ne ha disposto l’estensione anche nel 2023 e nel 2024. Inizialmente prevista dalla Legge di Bilancio 2018, art. 1, commi da 12 a 15, legge n. 205/2017, l’agevolazione è stata infatti estesa alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 dall’art. 1, comma 38, legge 234/2021.
Chi ha la passione per la natura e ama avere un po’ di vegetazione nei propri spazi abitativi, potrà così sfruttare questo strumento per trasformare giardini, terrazze, balconi e recinzioni in aree verdi utili ad abbellire la propria casa. Tuttavia non si potrà accedere al bonus per la semplice manutenzione ordinaria come vedremo in seguito.
Ma bando alle ciance e veniamo alla nostra guida aggiornata con cui faremo il punto sull’argomento, rispondendo alle domande e ai dubbi più frequenti dei cittadini.
Bonus verde 2024: come funziona e quando scade
Come opportunamente spiega il sito web dell’Agenzia delle Entrate, il bonus giardini è una detrazione Irpef pari al 36% sulle spese effettuate per una varietà di interventi, quali la:
- realizzazione di coperture a verde, i cd. pergolati, di fioriere e giardini pensili;
- manutenzione del verde esistente (ad es. potature, diserbo ecc.);
- riqualificazione dei prati;
- costruzione di impianti di irrigazione o di pozzi per l’approvvigionamento idrico del giardino o terrazzo;
- sistemazione a verde di aree scoperte private (ad es. giardini, cortili, terrazze, balconi ecc.) di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni.
Di queste opere sono dunque esempi la risistemazione totale di un giardino con nuove vialetti, aiuole recinzioni, come pure la trasformazione di un’area incolta o un cortile in un giardino.
Come ricordato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 17/E/2023, deve trattarsi di opere permanenti, nonché innovative oppure migliorative delle opere esistenti.
Inoltre, il bonus in oggetto non ha specifici limiti Isee e può essere richiesto – e ottenuto – soltanto dopo aver effettuato i lavori citati.
Salvo ulteriori proroghe, che potrebbero essere introdotte dalla prossima legge di Bilancio, il bonus in oggetto scadrà il 31 dicembre prossimo.
Chi sono i beneficiari?
Possono sfruttare il bonus verde 2024 tutti i contribuenti che:
- possiedono o detengono, sulla scorta di un titolo idoneo, l’immobile su cui sono compiuti gli interventi. In altre parole occorre essere proprietari o titolari di un diritto reale di godimento sull’immobile oggetto dei lavori;
- hanno effettuato le relative spese.
Non solo. In base alle norme vigenti, anche i familiari conviventi di chi possiede o detiene l’appartamento o edificio possono aver diritto al bonus verde. Ma ciò a condizione che questi ne sopportino le spese dei lavori, e a patto che le fatture e i bonifici siano a loro intestati.
A quanto ammonta il bonus verde
Passiamo ora a vedere quanto spetta di bonus verde, ovvero a quanto ammonta la detrazione. L’importo della detrazione fiscale connessa al bonus verde 2024:
- può essere ottenuta con ripartizione in dieci quote annuali di identico ammontare
- va calcolata su un importo massimo di 5mila euro per unità immobiliare a uso abitativo
A conti fatti, si tratta dunque di una detrazione massima che può toccare quota 1.800 euro – 36% di 5mila euro – per ogni immobile.
Più nel dettaglio, detto rimborso sull’Irpef potrà essere sfruttato dal contribuente su ciascun immobile, che possiede a uso abitativo e su cui vada a compiere gli interventi agevolabili. Pertanto è ammesso anche su altri appartamenti oltre alla prima casa.
Inoltre, a differenza di altre agevolazioni, non è possibile convertire la detrazione Irpef in sconto in fattura o cessione del credito.
Le spese per opere svolte sulle parti comuni esterne dei condomini sono agevolate?
Il beneficio in oggetto va inteso in senso ampio, giacché sono agevolabili altresì le spese effettuate:
- per interventi svolti sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali;
- ma entro l’ammontare massimo complessivo pari a 5mila euro per unità immobiliare a uso abitativo
Inoltre, le Entrate spiegano che, in questo caso, ha diritto all’agevolazione fiscale del bonus verde 2024 il singolo condomino:
- nel limite della quota a lui imputabile;
- e a patto che detta quota sia stata di fatto versata al condominio, entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi
In caso contrario lo sconto fiscale non potrà essere accordato.
Le spese di progettazione e manutenzione sono agevolate?
Le Entrate chiariscono che hanno diritto alla detrazione fiscale in oggetto altresì le spese di progettazione tecnica e manutenzione, a patto che siano collegate all’esecuzione delle opere appena citate.
Come pagare le spese sostenute per ottenere il bonus
Al fine di ottenere il bonus, il pagamento delle spese relative alle opere ed agli interventi connessi al verde nelle abitazioni ed edifici privati, deve compiersi tramite strumenti che ne permettano la piena tracciabilità.
Le Entrate citano come esempio il bonifico bancario o postale parlante, in cui dovranno comparire informazione come la causale del pagamento, il codice fiscale del beneficiario oppure la partita IVA.
Il requisito è richiesto per evitare rischi di possibili abusi e irregolarità. E non a caso, sul beneficiario grava altresì l’obbligo di conservare le fatture e le ricevute fiscali delle spese effettuate, rilasciate dalla ditta che ha effettuato le opere. Esse andranno mostrate a richiesta delle Entrate per controlli.
Come ottenere il rimborso fiscale?
In primis, il contribuente dovrà redigere una autocertificazione, in cui indicherà la somma totale dei costi agevolate grazie al bonus verde 2024, dichiarando che si tratta di lavori documentati nel rispetto della legge vigente.
Di seguito, l’interessato o l’interessata ad ottenere il rimborso fiscale, dovrà inviare la dichiarazione dei redditi – ricordando di compilare con attenzione il Quadro E, sezione “Spese per interventi di sistemazione a verde“ – codice 12.
Nella dichiarazione (modello 730 o modello Redditi PF) andranno appunto indicati i costi sostenuti per le opere – e su cui avere poi il rimborso fiscale Irpef. La dichiarazione di riferimento è quella dell’anno in cui le spese sono state sostenute.
Successivamente, la dichiarazione dei redditi sarà vagliata dall’Agenzia delle Entrate che potrà visionare la documentazione a supporto dei lavori svolti – per accordare o meno il bonus verde 2024.
Come accennato, il rimborso fiscale fino ad un massimo di 1.800 euro sarà riconosciuto a favore del contribuente in 10 quote annuali di pari importo e al momento della dichiarazione dei redditi, nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli posteriori.
In sostanza, il proprietario deve prima pagare di tasca sua per abbellire con il verde terrazze e giardini di sua proprietà e, in un secondo tempo, quanto pagato gli sarà – in parte – restituito grazie al cd. sconto sull’Irpef.
Pertanto se si spende la cifra massima agevolabile, il contribuente potrà contare su 180 euro l’anno di sconto per un decennio.
Bonus giardini nel 730: documenti da conservare per 10 anni
Il bonus giardini deve essere indicato nella Sezione III A – (Righi da E41 a E43) fra le varie detrazioni fiscali spettanti. Pertanto nel 730/2024 dovremo indicare le spese sostenute nel 2023 o negli anni precedenti.
I documenti di pertinenza del bonus verde vanno conservati per 10 anni per eventuali controlli dell’Agenzia delle Entrate.
Quando non spetta l’agevolazione?
L’Amministrazione finanziaria spiega altresì che la detrazione in oggetto non scatta altresì, per le spese effettuate per:
- la manutenzione ordinaria periodica dei giardini preesistenti non collegata ad un’opera innovativa o modificativa con le caratteristiche sopra accennate;
- i lavori in economia, ossia le opere svolte dal privato senza il ricorso alle imprese specializzate (art. 31 DL 69/13 convertito con L 98/13 e s.m.i.). Il tipico esempio è quello di chi compra dei vasi da mettere sul terrazzo o sul balcone della propria abitazione;
- l’acquisto di sistemi di illuminazione e i complementi d’arredo delle aree verdi private e condominiali, come pure di attrezzature come i tagliaerba;
- abbellire con il verde negozi, uffici e altri immobili non destinati all’uso abitativo.
Concludendo, se l’immobile ha un uso cd. promiscuo, e dunque viene usato ad es. come casa e studio professionale allo stesso tempo, il bonus verde 2024 riconosciuto sarà uguale alla metà, ovvero al 50% della detrazione che sarebbe scattata per un immobile totalmente a uso abitativo.
In pratica non il 36% ma il 18% sui costi sostenuti, entro lo stesso tetto pari ai citati 5mila euro.
Normativa Bonus Verde
Per quanto riguarda la normativa di riferimento la norma più recente è contenuta nella Legge di Bilancio 2022 (Articolo 1 comma 38 della Legge 234/2021) che prevede la proroga fino al 2024.
Il documento di prassi più recente è la Circolare dell’AdE n. 17 del 26 giugno 2023 – pdf che è sostanzialmente una raccolta dei principali documenti di prassi relativi alle spese che danno diritto a: deduzioni, detrazioni, crediti d’imposta e altri elementi rilevanti ai fini del reddito compreso appunto il bonus giardini.
Tutta la normativa e la prassi di riferimento è elencata in questa pagina.
Segui gli aggiornamenti su Google News!
Segui Lavoro e Diritti su WhatsApp, Facebook, YouTube o via email