Un nuovo credito d’imposta ad hoc, è questo il bonus Imu previsto per le imprese del comparto turismo, che potranno godere dell’agevolazione fiscale grazie ad un recente provvedimento dell’Amministrazione finanziaria. Quest’ultima ha infatti regolato scadenza e contenuto dell’autodichiarazione da esibire, per attestare il possesso dei requisiti previsti per il citato credito d’imposta.
Siamo innanzi ad un’iniziativa la cui finalità si comprende agevolmente. Lo Stato intende per questa via ‘sgravare’ almeno in parte le aziende di un settore quale quello turistico-ricettivo che, più di altri, ha patito le conseguenze della pandemia e che ora sta patendo notevolmente gli aumenti dei prezzi dei beni di prima necessità e le bollette fuori controllo.
Lo sconto rappresentato dal bonus Imu è stato previsto con il decreto legge n. 21 del 2022, ma a fissarne i criteri e le modalità di sfruttamento è il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 16 settembre. Vediamone allora di seguito gli aspetti principali, in modo da sgomberare il campo da possibili dubbi circa destinatari, requisiti e modalità di accesso. I dettagli.
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Bonus Imu 2022: di che si tratta e chi sono i beneficiari
Abbiamo appena accennato al fatto che il bonus Imu per le imprese del settore turistico è un’agevolazione consistente in un credito di imposta e, in particolare, esso è corrispondente al 50% dell’importo versato a titolo di seconda rata Imu nel corso dello scorso anno. Se ci si chiede chi sono i distinti beneficiari dell’agevolazione in oggetto, quello seguente è l’elenco:
- imprese turistico ricettive, inclusi gli agriturismi;
- imprese del comparto fieristico e congressuale;
- terme e parchi tematici;
- attività imprenditoriali che gestiscono strutture ricettive all’aperto.
Ricordiamo altresì che l’agevolazione in oggetto vale non soltanto con riferimento all’Imu, ma anche all’imposta immobiliare semplice della provincia autonoma di Trento e all’imposta municipale immobiliare della provincia
autonoma di Bolzano.
Quali sono i requisiti di accesso al bonus Imu imprese turistiche 2022
Se ci si domanda invece dei requisiti, di essi si trova precisa indicazione nel provvedimento dello scorso 16 settembre, con il quale l’Agenzia delle Entrate ha dato le istruzioni operative per sfruttare il bonus Imu in oggetto. Ebbene, ecco in sintesi le condizioni da rispettare:
- gli immobili, nell’ambito di cui è organizzata e gestita l’attività turistico-ricettiva, debbono essere di categoria catastale D\2, ovvero alberghi e pensioni, ma anche villaggi turistici;
- le attività d’impresa devono aver patito un calo di fatturato o corrispettivi corrispondente almeno al 50% nel secondo trimestre 2021 rispetto all’identico periodo del 2019;
- le stesse attività debbono rispettare limiti e condizioni in tema di aiuti di Stato di cui al “Temporary Framework”;
- non bisogna essere in difficoltà economica alla data del 31 dicembre 2019;
- il credito d’imposta o bonus Imu citato è previsto per i soli proprietari delle imprese che, al contempo, siano altresì gestori delle sopra indicate attività.
Con il provvedimento ad hoc dell’Agenzia delle Entrate, non vi sono dubbi a riguardo: l’interessato ad avvalersi del citato credito d’imposta dovrà presentare un’autodichiarazione per indicare il possesso dei necessari requisiti.
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Come e quando fare domanda
Così come chiarito dalle Entrate, c’è molto tempo per fare domanda per l’agevolazione. Infatti le richieste con autocertificazione, per sfruttare il bonus Imu per le aziende del settore turismo, potranno essere effettuate a cominciare dal 28 settembre 2022 e fino al 28 febbraio del prossimo anno. Dovranno essere utilizzati i canali telematici dell’Agenzia, mentre l’inoltro della domanda potrà anche essere compiuto da un intermediario abilitato oltre che ovviamente dal contribuente interessato.
Il meccanismo prevede poi che, entro cinque giorni dall’invio della domanda per il bonus Imu imprese turistiche, sarà compito dell’Agenzia delle Entrate dare una risposta positiva o negativa. Nel primo caso l’ente emetterà una ricevuta di presa in carico, nel secondo una ricevuta di scarto.
In particolare, in ipotesi di presa in carico entro una decina di giorni dall’invio sarà emessa una ulteriore ricevuta, vale a dire il documento che rende noto il riconoscimento o meno del bonus turismo Imu in oggetto. La negazione del credito d’imposta potrà esservi ad es. nell’ipotesi nella quale emerga che il richiedente non è titolare di una partita Iva attiva alla data di entrata in vigore del decreto legge n. 21 del 2022.
Dopo l’ok dell’Agenzia, a partire dal giorno successivo il contribuente potrà servirsi del credito d’imposta o bonus Imu in compensazione attraverso il noto modello F24.