Aprire una partita IVA si o no? Quante volte ci abbiamo pensato? Mollare il proprio lavoro o dopo aver finito gli studi. Fare l’imprenditore e mettersi in proprio è il sogno di molte persone che vogliono essere indipendenti ed artefici del proprio destino. In questo articolo affronteremo quest’argomento analizzandone alcuni aspetti e dandovi alcuni consigli.
Abbiamo suddiviso la guida in 6 step: scelta del codice ATECO, individuazione del tipo di attività da svolgere, scelta fra ditta individuale e società, costi da sostenere, iscrizione dell’impresa ai vari enti ed infine scelta del regime contabile a cui aderire.
Prima di cominciare però vediamo brevemente cos’è la partita IVA e a cosa serve. Si tratta essenzialmente di uno strumento a disposizione dei lavoratori autonomi, delle aziende e dei liberi professionisti, attraverso il quale si può operare nel pieno rispetto del Fisco. Si identifica con una serie di 11 cifre che sono necessari per individuare in maniera univoca il contribuente, sia questo una persona fisica o giuridica. Per approfondire questo argomento vi consigliamo di leggere la nostra guida: Partita Iva: cos’è e a cosa serve
Aprire una partita IVA: scelta del codice ATECO
Il codice ATECO è uno strumento di classificazione delle attività economiche. Per prima cosa il mio consiglio è quello consultare il sito Ateco presso il quale è possibile:
- individuare il tipo di attività e la relativa classificazione ATECO;
- ottenere la descrizione dell’attività da inserire nella modulistica Registro Imprese;
- Trovare le informazioni sulla normativa ”associata” al codice ATECO scelto, di conseguenza l’iter necessario per avere le autorizzazioni del caso.
Questo serve anche per capire se la vostra idea è fattibile oppure no, se avete i requisiti necessari ed eventualmente adoperarsi per ottenerli.
Quando si parla di Partita Iva bisogna fare delle precisazioni, tecnicamente aprirla ci vuole poco, è un semplice modulo che si compila e si invia all’Agenzia delle Entrate, tramite il quale si ottiene un numero di 11 cifre. Ma oltre alla sua apertura vi sono tutta una serie di scelte e adempimenti da compiere.
Aprire una partita IVA: individuare il tipo di attività
Si desidera aprire un bar oppure un negozio di borse o mettersi a fare l’elettricista o il commercialista? Per prima cosa bisognerà capire che tipo di attività si andrà a svolgere, se si è commercianti, artigiani, rappresentanti, professionisti, agricoltori. Bisogna ricordare che tutte le attività economiche vanno registrate al registro imprese, ad esclusione dei professionisti, che hanno i propri ordini, e non vanno registrati presso la camera di commercio.
Inoltre bisogna sapere che gli artigiani saranno iscritti in particolari albi, e dovranno avere determinate caratteristiche per poter essere iscritti.
Aprire una partita IVA: ditta individuale o società, quale scegliere
Un altro punto fondamentale prima di intraprendere qualsiasi attività, capire se si andrà a svolgere da soli o in forma societaria, se si vuole coinvolgere altri soci, bisognerà recarsi dal notaio e costituire una società.
A questo punto si prospettano due scenari possibili, se ditta individuale, si potrà procedere andando da un intermediario,consulente o commercialista per registrare ed attivare la ditta. Per la società sarà necessario recarsi dal notaio, quest’ultimo provvederà alla costituzione ed all’iscrizione presso la Camera di Commercio, il vostro consulente di fiducia procederà all’apertura della Partita Iva nelle ore successive alla Costituzione della Società, successivamente, quando sarete pronti a svolgere l’attività oggetto della vostra società si procederà all’attivazione presso la Camera di Commercio
Aprire una partita IVA: quanto costa
Per la costituzione di una società, il costo del notaio si aggira dai 1.000,00 ai 1.700,00 euro a seconda dei casi, più i diritti per la registrazione alla camera di commercio.
Successivamente si dovrà effettuare l’inizio di attività che sarà una pratica camerale aggiuntiva. Se intendete costituire una Srl avrete altre spese da sostenere, ogni anno si paga un diritto annuale che varia di anno in anno e una tassa di vidimazione da 300,00 euro circa. Le Srl inoltre dopo la costituzione dovranno versare la restante parte del capitale sottoscritto, e di conseguenza si dovrà ripresentare una pratica camerale per il versamento di tale quota.
Leggi anche: Diritto Camerale 2018: importo, scadenza e ravvedimento operoso
Quindi ricapitolando, i sosti da sostenere per aprire una partita IVA ovvero per dar vita ad una impresa variano come segue:
Ditta individuale
- Iscrizione camera di commercio tra diritti e bolli circa 50 euro più il compenso per il professionista,
- Diritto annuale che è di circa 65 euro a seconda delle regioni.
Società di persona
- Costi del notaio di circa 1.000,00 euro per quanto riguarda la costituzione,
- Diritto annuale circa 120,00,
- Pratica di attivazione tra diritti e compenso circa 100,00.
Società di Capitali
- All’atto della costituzione bisognerà vincolare il 25% del capitale sociale, che verrà svincolato qualche giorno dopo la costituzione,
- Il costo del notaio è leggermente superiore rispetto alla costituzione di una società di persone il costo va dai 1.200,00 ai 1.500,00
- Diritti annuali circa 200 influisce anche il volume d’affari
- Diritti per l’attivazione e compenso circa 250,00 euro
- Tassa di vidimazione 309,00 euro
- Pratica per il versamento della restante parte del capitale sociale 250,00 euro
Facendo un calcolo approssimativo una srl costerà almeno il doppio rispetto ad una società di persone.
Tra i costi fissi dovrete tenere in considerazione:
- I costi della previdenza sociale (Inps) che si paga ogni tre mesi ed è di 3.600,00 euro circa l’anno, i professionisti invece pagheranno a seconda della cassa di previdenza a cui appartengono
- Il costo dell’INAIL che varia a seconda del tipo di attività
- Il diritto annuale della camera di commercio che va da un minimo di 65 euro per le ditte individuali per le srl incide il volume d’affari
Tra i costi variabili dovrete tenere in considerazione:
- Il costo del commercialista, spese varie, luce, telefono, carburante.
Aprire una partita IVA: iscrizione ai vari enti (SUAP, Registro Imprese, INPS, INAIL ecc.)
Una volta decisa la forma giuridica dell’impresa, il prossimo passo sarà quello di iscrivere l’attività presso i vari enti quali il iscrizione ai vari enti quali il SUAP, Registro Imprese, INPS, INAIL ecc.. Per prima cosa quindi dobbiamo presentare la Scia al Suap (Lo Sportello Unico per le Attività Produttive presso il comune della sede legale). Esiste un sito Impresainungiorno che vi aiuta a trovare la modulistica necessaria per l’avvio della vostra attività.
E’ possibile effettuare l’iscrizione necessarie per l’avvio dell’attività con la Comunicazione Unica; per predisporre e spedire le pratiche della Comunicazione Unica si può usare ComunicaStarweb con il quale con un unica pratica si ottempera a tutti gli obblighi di legge verso:
- Registro Imprese,
- Albo Imprese Artigiane (ove la normativa regionale lo preveda),
- INPS,
- INAIL,
- Agenzia delle Entrate
- e SUAP
inoltrando la Comunicazione Unica ad un solo destinatario che si fa carico di trasmettere a ciascun Ente le informazioni di propria competenza.
Aprire una partita IVA: quale regime fiscale scegliere
Nella fase iniziale un altro aspetto da tenere in considerazione è il regime fiscale da scegliere; in questa scelta è bene farsi guidare da un professionista esperto che ci indicherà il regime fiscale più appropriato in base anche ai nostri ricavi presunti e al tipo di attività che andremo a svolgere.
Attualmente il più conveniente è il forfettario, ma ha dei requisiti restrittivi, non adatto a tutti; il regime va scelto a seconda dell’attività e, come detto prima, sempre seguendo il consiglio di un professionista, che saprà consigliarvi nella scelta più adatta a voi.
Piccoli consigli (che non tutti danno)
Per chi inizia consiglio anche di iscriversi al CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, si paga una cifra irrisoria per aderire, 5 euro circa una tantum una sola volta, bisognerà iscriversi come utilizzatori, è una piccola formalità che non tutti conoscono ma che si evita di incorrere in multe.
Bisogna ricordarsi di attivarsi al Vies, che serve per il commercio con la Comunità Europea, lo si fa attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate. Per l’inizio dell’attività è necessario anche avere una pec, la posta elettronica certificata, che viene richiesta al momento della registrazione presso la camera di commercio e sarà la vostra casella postale certificata dove verranno inviati gli atti ufficiali da parte dei vari enti.
Vi servirà anche la firma digitale, che è uno strumento che permette di apporre la vostra “firma” in dei file elettronici, ormai quasi indispensabile per un imprenditore.
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