Si ampliano le informazioni da inviare all’Agenzia delle entrate per i contratti di affitti brevi anche conosciuti come locazioni turistiche.
Con il recente provvedimento del 17 marzo l’Agenzia delle Entrate dispone che, oltre ai dati già noti, le prossime comunicazioni (ovvero a partire dal 2023) dovranno contenere anche l’anno della locazione e i dati catastali dell’appartamento dato in locazione.
La comunicazione deve essere effettuata dagli intermediari immobiliari e/o da coloro che gestiscono portali telematici, tipo AirBnB (in relazione ai contratti di locazione sottoscritti tramite il loro intervento).
Affitti brevi o turistici: cosa sono e come funzionano
Con l’art.4 del D.L. 50/2017, il Governo ha ammesso la tassazione della cedolare secca del 21% anche per le locazioni brevi o turistiche.
Si tratta di locazioni delle durata non superiore a 30 giorni che possono essere accompagnate da servizi quali la fornitura della biancheria, la pulizia dei locali, la fornitura di utenze, wi-fi ecc. Tali contratti devono comunque essere stipulati da persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa.
La tassazione con la cedolare secca non è obbligatoria; infatti, il contribuente, in sede di dichiarazione dei redditi, può decidere di optare per la tassazione ordinaria Irpef.
Quale comunicazione al Fisco per gli affitti brevi
Gli intermediari immobiliari nonchè i portali telematici tipo AirBnB che fanno da tramite tra locatore e locatario devono inviare al Fisco apposita comunicazione annuale.
La comunicazione riguarda i dati relativi ai contratti conclusi per il loro tramite: il nome, cognome e codice fiscale del locatore, la durata del contratto, l’importo del corrispettivo lordo e l’indirizzo dell’immobile.
Quando fare la comunicazione
I dati devono essere trasmessi entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di conclusione del contratto, attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate.
Nella circolare n°24/e 2017, l’Agenzia delle entrate ha specificato che:
sono tenuti alla trasmissione dei dati non tutti gli intermediari che favoriscono l’incontro tra domanda e offerta di abitazione, ma soltanto coloro che, oltre a tale attività, forniscono un supporto professionale o tecnico informatico nella fase del perfezionamento dell’accordo.
Affitti brevi nella Certificazione Unica, come funziona
Attenzione, gli intermediari che intervengono nel pagamento oppure incassano il canone o i corrispettivi, in qualità di sostituti d’imposta, applicano la ritenuta del 21% sull’ammontare dei canoni e corrispettivi corrisposti. In tale caso, l’obbligo di comunicazione è assolto con la trasmissione della certificazione unica per le locazioni brevi.
Gli altri intermediari invece sono tenuti a effettuare la comunicazione in esame.
Quali sono i nuovi dati da comunicare
Con un provvedimento approvato ieri, l’Agenzia delle entrate dispone che, oltre ai dati già noti, le prossime comunicazioni per gli affitti brevi dovranno contenere anche l’anno della locazione e i dati catastali dell’appartamento dato in locazione.
La comunicazione dovrà avvenire secondo le regole stabilite dal provvedimento del 12 luglio 2017 come integrate dal provvedimento firmato ieri.
Difatti, gli intermediari dovranno comunicare al Fisco:
- il nome, il cognome, e il codice fiscale del locatore,
- la durata del contratto, l’indirizzo dell’immobile locato,
- l’importo del corrispettivo lordo,
- l’anno di riferimento
- e infine i dati catastali dell’immobile locato.
Per i contratti relativi al medesimo immobile e stipulati dal medesimo locatore, la comunicazione dei dati può essere effettuata anche in forma aggregata”.
Attenzione, l’indicazione dei dati catastali è obbligatoria a decorrere dai contratti stipulati nel 2023.
Con il provvedimento sono state approvate anche le nuove specifiche tecniche, da utilizzare per le comunicazioni relative al 2021.