2 per mille, cos’è e a chi destinarlo: anche quest’anno l’appuntamento con la presentazione della dichiarazione dei redditi coincide con la scelta della destinazione del 8 del 5 e del 2 per mille. Si tratta di una piccola percentuale dell’Irpef che possiamo scegliere di destinare a specifiche finalità ossia a soggetti quali istituzioni religiose, partiti politici, associazioni culturali ecc.
Nella presente guida ci soffermeremo sul 2 per mille, sulle sue possibili destinazioni e sulle conseguenze legate all’omessa indicazione della scelta in dichiarazione dei redditi. Vi diciamo fin da subito che se non esprimiamo alcuna scelta le somme rimarranno nelle casse dello Stato.
Cos’è il 2 per mille
Il 2 per mille è una percentuale dell’irpef dovuta allo Stato che il contribuente può destinare a specifiche finalità. Grazie all’art.97-bis del D.L. 104/2020, è stato disposto che:
per l’anno finanziario 2021, con riferimento al precedente periodo d’imposta, ciascun contribuente puo’ destinare il due per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche a favore di un’associazione culturale iscritta in un apposito elenco istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
Si veda a tal proposito il DPCM del 16 aprile 2021.
Dove destinare il 2 per mille
All’atto della presentazione della dichiarazione dei redditi, il contribuente negli appositi riquadri deve provvedere a specificare se intende destinare:
- l’8 per mille del gettito Irpef allo Stato oppure a un’Istituzione religiosa;
- il 5 per mille della propria Irpef a determinate finalità di interesse sociale;
- il 2 per mille della propria Irpef in favore di un partito politico o di un’ associazione culturale.
Le scelte, che non sono in alcun modo alternative tra loro. Non c’è alcuna incidenza sulle tasse da pagare. Sia se esprimiamo la scelta sia che non lo facciamo, le tasse da pagare rimangono invariate.
Il contribuente può destinare una quota pari al due per mille delle proprie tasse a favore di uno dei partiti politici iscritti nella seconda sezione del registro di cui all’articolo 4 del decreto legge 28 dicembre 2013, n. 149. Inoltre, è possibile destinare un 2 per mille a favore di un’associazione culturale iscritta in un apposito elenco istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri (art. 97-bis, D.L. n. 104/2020).
Cosa succede se non destino il 2 per mille
Esprimere la scelta su come destinare il 2 per mille non è obbligatorio. Anche se non effettuiamo alcuna scelta dobbiamo comunque indicarlo in dichiarazione dei redditi.
Però se non si esprime la propria preferenza, le somme rimangono in tasca allo Stato.
Attenzione, può capitare anche di esprimere una scelta e farlo in maniera sbagliata.
Da qui, gli importi relativi alle scelte prive di indicazione del codice fiscale , ovvero recanti un codice fiscale che risulti errato o riferibile ad un soggetto non inserito negli elenchi di cui DPCM 16 aprile 2021, sono ripartiti in proporzione al numero complessivo delle scelte ottenute da ciascuna associazione con indicazione del codice fiscale. Stessa cosa dicasi per le scelte che riguardano i partiti politici.
Elenco beneficiari 2 per mille
Per esprimere la scelta a favore di uno dei partiti politici destinatari della quota del due per mille dell’Irpef, il contribuente, in dichiarazione dei redditi, deve apporre la propria firma nel riquadro della scheda destinata al 2 per mille. Indicando nell’apposita casella il codice del partito prescelto. La scelta deve essere fatta esclusivamente per uno solo dei partiti politici beneficiari. L’elenco con i codici relativiai partiti è riportato nella tabella “Partiti politici ammessi al beneficio della destinazione volontaria del due per mille dell’Irpef” nell’ultima pagina delle istruzioni del Modello Redditi persone fisiche – fascicolo 1 e nelle istruzioni del Modello 730.
Per esprimere la scelta a favore di una delle associazioni culturali ammesse al beneficio, il contribuente deve apporre la propria firma nell’apposito riquadro presente nella scheda indicando il codice fiscale dell’associazione cui vuole destinare la quota del due per mille. La scelta deve essere fatta per una sola delle associazioni culturali beneficiarie. L’apposizione nel riquadro di segno non riconducibile a firma rende nulla la scelta effettuata.
Le associazioni culturali alle quali può essere destinato il 2 per mille sono qui elencate.
Se non si presenta la dichiarazione dei redditi
La scelta su come destinare il 2 per mille può essere espressa anche laddove non si presenta la dichiarazione, ad esempio perchè si beneficia di un esonero. Infatti nel modello Redditi è specificato che la scheda per la scelta della destinazione dell’8 per mille, del 5 per mille e del 2 per mille dell’IRPEF è
da utilizzare sia in caso di presentazione della dichiarazione che in caso di esonero.
La scelta può essere espressa anche con l’apposita scheda allegata alla Certificazione Unica laddove il contribuente è esonerato dalla presentazione del 730.
In tali casi di esonero, la scheda in busta chiusa, può essere presentata ad un ufficio postale che provvederà a trasmettere la scelta all’Agenzia delle entrate. Il servizio offerto dalla posta è gratuito. L’ufficio postale rilascia un’apposita ricevuta. La presentazione deve avvenire entro il 30 novembre 2021.
In alternativa, la scheda può essere presentata:
- a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (professionista, Caf, ecc.), quest’ultimo deve rilasciare, anche se non richiesta, una ricevuta attestante l’impegno a trasmettere la scelta (gli intermediari hanno facoltà di accettare la scheda e possono chiedere un corrispettivo per l’effettuazione del servizio prestato);
- direttamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia (Fonte portale Agenzia delle entrate).
Ad ogni modo, la busta da utilizzare per la presentazione della scheda deve recare l’indicazione “Scheda per le scelte della destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’Irpef”, il codice fiscale, il cognome e nome del contribuente. La scheda deve essere integralmente presentata anche se è stata espressa soltanto una delle scelte consentite (8, 5 o 2 per mille dell’Irpef).