Nel nostro spazio La Posta di Lavoro e Diritti, dove rispondiamo ai dubbi dei lettori su lavoro, previdenza e welfare, oggi affrontiamo una domanda semplice ma che può generare confusione, soprattutto per chi è appena entrato nel mondo del lavoro. Parliamo del Venerdì Santo, giornata che precede la Pasqua e che in alcune realtà sembra essere considerata “di festa”. Ecco cosa ci ha scritto una nostra lettrice:
Buongiorno, sono al mio primo impiego e sto pensando che nel periodo di Pasqua molte scuole, uffici e anche aziende rimangono chiusi già dal Venerdì Santo. Ma è davvero un giorno festivo o si lavora normalmente? Non vorrei prendere una svista e fare una brutta figura con il mio datore di lavoro.
Grazie per la tua domanda, è più che legittima! Vediamo insieme come stanno davvero le cose.
Il Venerdì Santo si lavora, non è una festività riconosciuta in Italia
Cara lettrice, partiamo da un principio fondamentale: il Venerdì Santo, pur essendo una giornata di grande rilievo religioso per la tradizione cristiana, in Italia non è una festività civile. Questo vuol dire che, a livello normativo, è un giorno lavorativo ordinario, esattamente come un qualsiasi venerdì dell’anno.
Se hai letto che le scuole restano chiuse, non ti sei sbagliata: molte lo fanno, ma non perché il Venerdì Santo sia un festivo. La chiusura dipende semplicemente dal calendario scolastico, che include le vacanze pasquali in quei giorni. Lo stesso vale per alcuni uffici pubblici o aziende private che, per consuetudine o per accordi interni, potrebbero decidere di concedere un giorno di chiusura anticipata in vista delle festività pasquali.
Posso chiedere un giorno di ferie o permesso?
Se per te il Venerdì Santo ha un valore particolare, ad esempio per motivi religiosi o familiari, puoi senz’altro chiedere un giorno di ferie o un permesso, secondo le regole previste dal tuo contratto collettivo e dal regolamento aziendale.
Ti consigliamo, però, di parlarne per tempo con il tuo responsabile o con l’ufficio del personale. Essendo un giorno lavorativo a tutti gli effetti, l’azienda potrebbe avere bisogno della tua presenza, soprattutto se si tratta di un’attività che non prevede una chiusura programmata per Pasqua.
Facciamo un esempio pratico: se lavori in un supermercato, in un ristorante o in un’azienda di produzione, il Venerdì Santo sarà molto probabilmente una giornata operativa. Diverso il caso di uno studio professionale o di un ufficio dove, magari, si decide ogni anno di chiudere qualche giorno prima per concedere una pausa più lunga ai dipendenti.
Cosa succede se non mi presento al lavoro?
Ecco un punto importante: non presentarsi al lavoro il Venerdì Santo senza aver concordato nulla con il datore può essere considerato assenza ingiustificata. Questo vale anche se molti altri colleghi sono in ferie o se l’ambiente di lavoro sembra “vuoto”. Se sei in dubbio, chiedi sempre: non è mai sbagliato fare una domanda in più.
E per Pasqua e Pasquetta cosa succede?
Diverso è il discorso per Pasqua e Pasquetta, che nel 2025 cadono domenica 20 e lunedì 21 aprile. La domenica di Pasqua, in quanto giorno festivo coincidente con la domenica, non dà diritto a un compenso aggiuntivo. Pasquetta invece è riconosciuta come festività nazionale non domenicale, quindi dà diritto al pagamento specifico in busta paga se si lavora, oppure al normale trattamento se si è a riposo. Abbiamo pubblicato una guida completa sull’argomento.
Puoi leggerla qui → Pasqua e Pasquetta 2025 in busta paga.
Tutte le festività nazionali in Italia nel 2025
Il Venerdì Santo non è tra le festività civili riconosciute in Italia. Se vuoi conoscere l’elenco aggiornato dei giorni festivi del 2025, comprese le date dei ponti lavorativi più interessanti per programmare le ferie, ti consigliamo di dare un’occhiata a questa guida:
Leggi la nostra guida → Ponti lavorativi e giorni festivi 2025.
In sintesi
In conclusione, il Venerdì Santo non è un giorno festivo riconosciuto dalla legge italiana. Si lavora regolarmente, a meno che non sia stato concordato diversamente in azienda. Se desideri assentarti, la strada corretta è quella di chiedere un giorno di ferie o permesso, con anticipo e in modo trasparente.
Hai fatto benissimo a porre questa domanda: essere ben informati è il primo passo per vivere il lavoro con serenità, soprattutto se si è all’inizio del proprio percorso professionale.
Se anche tu, come la nostra lettrice, hai dubbi su ferie, festività o altri aspetti del lavoro, scrivici! Le domande più interessanti verranno selezionate per la rubrica La Posta di Lavoro e Diritti, pubblicata ogni settimana sul nostro sito e condivisa sui nostri canali social.
La Redazione di Lavoro e Diritti
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