La tredicesima è una mensilità aggiuntiva di retribuzione per lavoratori dipendenti e pensionati conosciuta anche con il nome di “tredicesima” o gratifica natalizia. Questo stipendio aggiuntivo viene erogato alla generalità dei lavoratori dipendenti privati e pubblici (anche a tempo determinato e part-time) in corrispondenza della busta paga di dicembre, ovvero prima della vigilia di Natale. Diverso è il discorso della tredicesima pensionati (ai quali abbiamo dedicato una guida apposita).
In questa guida vedremo insieme cos’è e come funziona la tredicesima mensilità per i lavoratori dipendenti: in particolare faremo un breve cenno al calcolo per vedere quanto spetta, a chi spetta, quando la pagano e ad altre informazioni utili.
Ma prima però facciamo un passo indietro e vediamo da dove nasce e quando stata introdotta nel nostro ordinamento.
Cos’è e come funziona la tredicesima mensilità
La tredicesima mensilità è una retribuzione aggiuntiva in occasione del Natale concessa ai lavoratori dal proprio datore di lavoro. All’inizio era una facoltà del datore di lavoro, dal 1937 è diventata obbligatoria all’interno del contratto collettivo metalmeccanica industria.
Solamente nel 1946 questo obbligo venne esteso anche agli operai. Bisogna attendere parecchi anni, precisamente il 1960, prima che l’estensione gratifichi i lavoratori di tutti i settori.
Oggi, quindi, questa mensilità aggiuntiva è di fatto obbligatoria per tutti i lavoratori sia che abbiano un contratto a tempo determinato, sia indeterminato, tanto a tempo parziale quanto pieno. Viene corrisposta una volta all’anno, in occasione appunto delle festività natalizie.
Vediamo in questa guida come calcolare la mensilità differita, anche in caso di assunzione in corso d’anno oppure di un contratto part-time e quali assenze possono incidere sulla sua maturazione, senza dimenticarci dei pensionati: infatti anche l’INPS eroga loro la tredicesima mensilità.
Quando arriva la tredicesima
La tredicesima arriva in busta paga intorno alle festività di Natale. A tutti gli effetti non esiste una data precisa di pagamento, sicuramente si percepisce generalmente prima o in concomitanza della vigilia di Natale; questa è la data indicativa entro la quale il datore di lavoro dovrebbe pagare la gratifica natalizia.
Chi invece prende la tredicesima in busta paga tutti i mesi, non riceverà la mensilità aggiuntiva a dicembre, in quanto i ratei vengono pagati mensilmente.
In ogni caso è sempre bene controllare il proprio CCNL o il contratto individuale di lavoro per sapere se si fa riferimento e/o prevede qualcosa di più specifico.
Come si calcola la tredicesima
Vediamo ora come calcolare la tredicesima. Dato che abbiamo preso confidenza con la retribuzione e con gli elementi che compongono la busta paga vediamo quali voci incidono nel calcolo della tredicesima.
Innanzitutto la tredicesima mensilità si calcola sulla retribuzione globale di fatto e nello specifico:
- minimo contrattuale o paga base;
- indennità di contingenza;
- superminimi individuali o assorbibili;
- scatti di anzianità;
- eventuale EDR o terzo elemento.
Non dimentichiamoci che anche tutte le indennità corrisposte a carattere continuativo (come ad esempio l’indennità di cassa) e gli elementi presenti in maniera fissa nella parte iniziale del cedolino compongono la mensilità aggiuntiva.
I compensi legati, invece, a straordinari, festivi, maggiorazioni non devono essere considerate in quanto prive del carattere di continuità, questo il principio in linea generale, in quanto possono esserci situazioni in cui alcuni elementi rientrano nel computo della retribuzione utile al calcolo in quanto corrisposti in maniera assidua, come può essere il caso dell’indennità di turno notturno.
Per sapere se a dicembre l’importo spettante della tredicesima sarà completo o meno bisogna innanzitutto individuare il periodo di maturazione che coincide con l’anno solare: la tredicesima matura durante il rapporto di lavoro in tanti ratei quanti sono i mesi dell’anno, ossia 12.
Come si calcola per i contratti a termine
A questo punto non ci resta che analizzare due fattori: l’eventuale assunzione, o cessazione, intervenuta durante l’anno e le assenze che incidono negativamente sulla maturazione.
Nel primo caso, quello di assunzione o cessazione del rapporto di lavoro in corso d’anno la tredicesima va rapportata all’effettivo servizio prestato; devono quindi essere liquidati tanti dodicesimi quanti sono i mesi di lavoro prestato. Quindi se la tredicesima è composta di 12 dodicesimi di una paga mensile, questa sarà pari ad esempio a 6/12 se il rapporto di lavoro in un anno dura 6 mesi si se assunto in corso d’anno, sia se il rapporto è cessato in corso d’anno.
Facciamo un esempio.
Se il lavoratore Mario Bianchi inizia a lavorare il 01.06.2018 a dicembre avrà diritto a 7/12 di tredicesima, ovvero la maturazione a decorrere dal mese di giugno fino a dicembre.
La variabile nella circostanza di assunzione e cessazione in corso d’anno è legata ai giorni di servizio effettivamente prestati: se in un mese sono superiori a 15 allora la maturazione si considera piena, se sono invece inferiori per quel mese non vi sarà alcuna maturazione.
Pertanto se il nostro lavoratore Mario Bianchi invece di essere stato assunto il 01.06.2018 fosse stato assunto il 20.06.2018, per il mese di giugno non avrebbe avuto diritto ad alcuna maturazione e di conseguenza a dicembre gli sarebbero stati liquidati 6 ratei anziché 7, su 12.
L’altro aspetto che dobbiamo considerare è legato alle assenze che sono intervenute durante l’anno e le dividiamo in due categorie: le prime danno la possibilità di assentarsi dal lavoro ma di mantenere il diritto alla maturazione, le seconde invece incidono negativamente.
Tredicesima per i part-time
Un altro caso particolare è il contratto part-time nel quale la maturazione segue le stesse regole di un classico contratto full time. Nel part-time però l’importo è maturato in proporzione all’orario di lavoro part time.
Consideriamo quindi un part-time di 20 ore settimanali, su 40, avendo un part-time al 50% anche i ratei relativi alla tredicesima mensilità matureranno al 50%.
Più complesso è il caso di trasformazione dell’orario durante l’anno. In questa situazione bisogna considerare per ogni periodo la percentuale corrispondente al part-time, facendo quindi un calcolo distinto per ogni rateo. Così come se in un determinato periodo il contratto fosse stato full time la maturazione dovrà essere completa.
Leggi anche: tredicesima part-time
Calcolo tredicesima netta
In linea generale la gratifica natalizia si corrisponde attraverso l’elaborazione di un cedolino paga a parte nel quale si indica la retribuzione lorda corrispondente all’importo della mensilità aggiuntiva.
A questo punto mettiamo in pratica i consigli della guida “come calcolare lo stipendio netto partendo dal lordo”. Innanzitutto, applichiamo la quota legata al contributo previdenziale, pari generalmente al 9,19%.
A questo punto abbiamo individuato l’imponibile fiscale da assoggettare agli scaglioni IRPEF. Ma prestiamo attenzione ad una novità: a differenza di qualsiasi altro cedolino nel quale, a questo punto saremmo andati a calcolare le detrazioni fiscali da applicare, nelle mensilità supplementari non si applicano detrazioni e conseguentemente la tassazione sarà più elevata rispetto agli altri mesi.
A chi spetta la gratifica natalizia
Infine, come abbiamo accennato in premessa, la “gratifica natalizia” spetta a tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati (anche in cassa integrazione), comprendendo inoltre anche colf e badanti ed infine anche i pensionati.
Vediamo come funziona in questi casi, ma senza scendere troppo nei dettagli, per i quali vi suggeriamo le lettura delle singole guide approfondite.
Domande frequenti
Come funziona la tredicesima in Cassa Integrazione?
La tredicesima per chi ha avuto periodi di cassa integrazione nel corso del 2020. Per fare un computo esatto dei periodi utili alla tredicesima mensilità bisogna prima distinguere fra cassa integrazione a zero ore e cassa integrazione a orario ridotto.
In questa utile guida facciamo il punto della situazione, con molti esempi pratici per il calcolo.
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Come funziona la tredicesima per colf e badanti?
Il CCNL del lavoro domestico all’art. 38 prevede l’erogazione della tredicesima mensilità. In occasione del Natale, e comunque entro il mese di dicembre, spetta al lavoratore una mensilità aggiuntiva. Questa è pari alla retribuzione globale di fatto, in essa compresa l’indennità sostitutiva di vitto e alloggio.
Anche in questo caso vige la regola del calcolo in dodicesimi, pertanto nel caso in cui non vi sia la prestazione di un anno intero di servizio l’importo della tredicesima deve essere rapportato a quanti sono i mesi di servizio.
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Come funziona la tredicesima per i pensionati?
Nel caso, invece, dei pensionati sarà l’ente previdenziale ad erogare la mensilità aggiuntiva, seguendo generalmente le regole fino ad ora esposte. Questi soggetti saranno fra i primi a riceverla, in quanto l’accredito o il pagamento diretto avverranno già dall’ultima settimana di novembre.
Purtroppo si potrebbe verificare il caso di decesso del pensionato nel corso dell’anno. In questa situazione gli eredi hanno diritto a percepire dall’ente previdenziale la quota di tredicesima maturata e non riscossa dal defunto.
Dovranno fare una richiesta, sottoscritta da tutti gli eredi ed indicando a quale titolo si è acquisita la qualità di erede, all’ente preposto all’erogazione.
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Come funziona la tredicesima NoiPA?
In ultimo vediamo come avviene il pagamento della Tredicesima NoiPa ovvero per i dipendenti della Pubblica Amministrazione. L’accredito della gratifica natalizia arriva anticipatamente per i dipendenti pubblici.
Infatti il pagamento della 13° avviene in concomitanza dell’accredito sul cedolino di dicembre quindi entro le prime due settimane del mese.
Conclusioni
La tredicesima mensilità rappresenta un importante beneficio per i lavoratori dipendenti, offrendo un sostegno economico aggiuntivo durante il periodo natalizio. Comprendere il funzionamento della tredicesima, dai diritti e requisiti per ottenerla alle modalità di calcolo e tassazione, è essenziale per gestire al meglio le proprie finanze personali e pianificare le spese di fine anno.
In sintesi, ecco i punti chiave da ricordare:
- Diritti: La tredicesima spetta a tutti i lavoratori dipendenti, indipendentemente dal tipo di contratto.
- Calcolo: L’importo della tredicesima è proporzionato ai mesi lavorati nell’anno e si basa sulla retribuzione lorda.
- Pagamento: Solitamente viene erogata a dicembre, ma le tempistiche esatte possono variare.
- Tassazione: La tredicesima è soggetta a tassazione come il resto dello stipendio, sebbene possano esistere alcune agevolazioni fiscali.
Essere informati sui propri diritti e doveri riguardo la tredicesima permette di evitare sorprese e di usufruire al meglio di questo beneficio. In caso di dubbi o problemi, è sempre consigliabile rivolgersi a un consulente del lavoro o al proprio sindacato per ottenere chiarimenti e assistenza specifica. Con una buona pianificazione e conoscenza, la tredicesima può diventare un’opportunità per migliorare il proprio benessere economico e godersi le festività con maggiore serenità.