Buongiorno, lavoro presso un’azienda da diversi anni. Nell’ultima busta paga ho notato una trattenuta che non mi era familiare. Ho controllato il cedolino e sembra essere legata a un aspetto fiscale che non comprendo appieno. Posso chiedere all’azienda di spiegarmi meglio questa trattenuta? Inoltre, vorrei capire quali sono le trattenute fiscali che si trovano normalmente nel cedolino e se ci sono azioni che posso intraprendere per ridurre l’impatto fiscale sulla mia busta paga. Grazie mille per l’aiuto!
Trattenute fiscali in busta paga: quali sono
Caro lettore, la normativa fiscale italiana, attraverso il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) approvato con Decreto del Presidente della Repubblica del 22 dicembre 1986 numero 917, dispone all’articolo 51, comma 1, che il reddito di lavoro dipendente è costituito da “tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d’imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto”.
L’articolo citato promuove il “principio di omnicomprensività” dal momento che risultano soggette a tassazione le somme e i valori, anche se riconosciuti da soggetti terzi rispetto al datore di lavoro, per il semplice fatto che sono riconducibili al rapporto di lavoro dipendente.
La tassazione sui redditi di lavoro dipendente, come poc’anzi individuati, si esprime attraverso l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF).
IRPEF lorda e netta
L’IRPEF lorda si determina in ragione dell’ammontare delle somme imponibili, con applicazione di aliquote percentuali diverse in base alla porzione di reddito interessata, come di seguito descritto:
- Aliquota del 23% per i redditi e le porzioni di reddito fino a 28 mila euro;
- Aliquota del 35% per i redditi e le porzioni di reddito oltre 28 mila e fino a 50 mila euro;
- Aliquota del 43% per i redditi e le porzioni di reddito oltre 50 mila euro.
Grazie alle aliquote citate si ottiene l’IRPEF lorda, visionabile all’interno del cedolino paga, di norma nella parte inferiore dello stesso.
L’IRPEF lorda è successivamente diminuita delle detrazioni fiscali, anch’esse riportate in cedolino.
Dall’operazione IRPEF lorda – detrazioni si ottiene l’IRPEF netta effettivamente a suo carico, come tale trattenuta in busta paga, al pari di quanto avviene per le altre trattenute, ad esempio quelle a titolo di contributi previdenziali ed assistenziali conto dipendente.
Addizionali Regionali e Comunali
Da ultimo, altre trattenute che può riscontrare in cedolino sono quelle a titolo di addizionale regionale, addizionale comunale ed acconto addizionale comunale.
Le addizionali regionali sono trattenute nella busta paga da gennaio a novembre. Le addizionali comunali invece sono trattenute in busta paga come segue:
- saldo anno precedente da gennaio a dicembre
- acconto dell’anno corrente da marzo a novembre.
Le addizionali regionali e comunali si calcolano sul reddito complessivo ai fini Irpef del contribuente e le aliquote sono stabilite annualmente dal Comune e dalla Regione di residenza del lavoratore. Va da sé che ove il lavoratore non paghi l’IRPEF in quanto in No Tax Area non pagherà neanche le addizionali all’IRPEF.
Contributi previdenziali a carico del lavoratore (IVS)
Un’altra trattenuta in busta paga è costituita dai contributi previdenziali a carico del lavoratore (IVS). Seppur non si trova fra le voci del cedolino e non ha natura fiscale, ma si trova solo nella parte dei calcoli per arrivare al netto, costituisce comunque una importante trattenuta a carico del lavoratore ed è pari generalmente al 9.19% dello stipendio lordo.
In generale il calcolo dei contributi previdenziali viene effettuato applicando determinate aliquote alla retribuzione lorda, sempre nel rispetto di determinati minimali di retribuzione imponibile previsti dalla legge. Le aliquote delle contribuzioni ai fini pensionistici (IVS) sono nella generalità dei casi pari al 33%, con la seguente modulazione:
- 23,81% a carico del datore di lavoro;
- 9,19% a carico del lavoratore (che vanno a diminuire il netto in busta paga).
In pratica una volta ottenuto lo stipendio lordo, il datore di lavoro calcola e trattiene il 9.19% e lo versa all’INPS.
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Come diminuire le “tasse” in busta paga
Alla luce del Suo quesito Le confermo che è possibile ridurre l’impatto delle trattenute fiscali in busta paga.
Trattamento integrativo (ex Bonus Renzi)
Un primo esempio, è quello dell’applicazione del trattamento integrativo, rappresentato dall’erogazione di una somma netta, comunque non superiore a 1.200,00 euro annui.
Detrazioni
Inoltre, è possibile ottenere il riconoscimento delle detrazioni d’imposta il cui compito è appunto quello di ridurre l’IRPEF a carico del contribuente. Due esempi di detrazioni potenzialmente spettanti (previa verifica delle Sue condizioni personali e di reddito) sono:
- Detrazioni per redditi di lavoro dipendente ed assimilati;
- Detrazioni per familiari a carico (coniuge e figli oltre i 21 anni).
In ogni caso, sia per la fruizione del trattamento integrativo che delle detrazioni è necessario trasmettere un’apposita dichiarazione al datore di lavoro, a mezzo del cosiddetto “Modello D23”.
Taglio del Cuneo Fiscale
Infine per abbattere la quota di contributi a carico del dipendente troviamo l’agevolazione denominata “taglio del cuneo fiscale” o “esonero contributivo”. Si tratta di un beneficio che taglia fino a 6 o 7 punti percentuali il contributo IVS del 9.19% restituendolo al lavoratore direttamente in busta paga.
Richiesta di informazioni all’azienda
Il cedolino paga, da consegnare al dipendente all’atto del pagamento della retribuzione, oltre a corrispondere esattamente a quanto riportato nel Libro Unico del Lavoro (LUL), deve obbligatoriamente riportare:
- I dati del lavoratore;
- Il periodo cui la retribuzione si riferisce;
- Gli elementi della retribuzione, in particolare, per le retribuzioni pagate in denaro e in parte in natura, è necessario riportare le somme in denaro, mentre la retribuzione in natura esclusivamente se e nella misura in cui porta ad un incremento della retribuzione imponibile ai fini previdenziali e fiscali;
- Le trattenute a carico del dipendente.
Trattandosi di un documento complesso, per interpretarlo è certamente possibile rivolgersi direttamente al datore di lavoro, ad altri soggetti dallo stesso delegati, nonché all’ufficio personale.
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