La sigla RAL sta per retribuzione annua lorda e rappresenta il metodo migliore per indicare il compenso spettante al dipendente negli annunci di lavoro, durante un colloquio conoscitivo o nel corso del rapporto. Il motivo è che, a differenza del netto, la RAL non viene influenzata da elementi variabili di mese in mese, in quanto comprende anche i contributi a carico del lavoratore (IVS) o la tassazione (ritenute e detrazioni fiscali) che portano poi al netto in busta paga. Solo i rinnovi contrattuali, gli aumenti di livello o l’attribuzione di superminimi / indennità da parte del datore di lavoro possono modificare la RAL.
Il nome “retribuzione lorda” indica appunto che l’importo è quanto spetta al dipendente prima delle trattenute contributive e fiscali.
Analizziamo in dettaglio dove si trova la RAL e come calcolarla.
Cos’è e quando si parla di RAL?
Come detto in premessa la retribuzione annua lorda è la somma totale di denaro che viene pagata dal datore di lavoro al lavoratore e viene generalmente versata nell’arco di 12 mesi, anche se suddivisa generalmente in 13 o 14 mensilità.
Essendo un importo che raggruppa gli elementi di paga fissi a beneficio del dipendente e che non è influenzato da numerose variabili, eccezion fatta per:
- I rinnovi contrattuali;
- I passaggi di livello;
- Aumenti decisi dal datore di lavoro;
la RAL è considerata come il valore che, con il più alto livello di stabilità, permette di comprendere quanto percepisce il lavoratore interessato nell’anno, per effetto del contratto di lavoro dipendente.
La retribuzione annua lorda viene utilizzata di norma:
- Negli annunci di lavoro, per riportare la retribuzione prevista per la posizione aperta;
- Nei curriculum vitae per indicare, con riferimento ad ogni esperienza lavorativa, il compenso percepito;
- Nelle negoziazioni tra azienda e lavoratore sia in sede pre-assuntiva che nel corso del rapporto di lavoro.
A proposito di RAL negli annunci di lavoro una recente direttiva UE rende di fatto obbligatorio l’inserimento di questa voce negli annunci pubblicati online o negli altri media.
Dove si trova la RAL in busta paga?
Purtroppo la retribuzione annua lorda non viene di norma indicata in cedolino ma, come vedremo tra poco, calcolarla non è difficile.
Innanzitutto è necessario individuare il compenso lordo mensile, da intendersi come l’insieme delle voci di paga fisse quelle, per intenderci, che:
- Spettano al lavoratore in ogni cedolino;
- Non sono legate alla quantità e alla collocazione delle ore lavorate;
dal momento che sono previste direttamente da Ccnl, accordi territoriali e / o aziendali, contratti di lavoro o intese successive.
La retribuzione lorda mensile è in generale riportata nella parte alta del cedolino in un’apposita casella che, a seconda dei casi, può assumere come denominazione “Retribuzione lorda mensile” o “Totale elementi fissi”.
Le stesse voci di paga fisse che compongono la retribuzione mensile lorda sono indicate nella medesima riga del cedolino o in quella immediatamente sopra. Vi appartengono:
- Paga base, scatti di anzianità ed altre indennità previste dal Ccnl applicato;
- Superminimi, indennità ad personam ed altre somme previste nella lettera di assunzione o nelle intese successivamente intercorse;
- Elementi di paga previsti dai contratti collettivi territoriali o aziendali.
Come si calcola la RAL?
Per ottenere la RAL è sufficiente moltiplicare la retribuzione lorda mensile per le dodici mensilità ordinarie più le mensilità aggiuntive previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato (di norma tredicesima ed eventuale quattordicesima).
Eventuali mensilità aggiuntive previste dall’accordo aziendale devono comunque essere considerate nel calcolo del RAL.
Ipotizziamo che il Ccnl preveda tredici mensilità. In tal caso la RAL si ottiene moltiplicando la retribuzione mensile lorda per tredici.
Se il contratto aziendale prevede altresì la quattordicesima, la retribuzione annua si calcola moltiplicando il compenso mensile per quattordici.
Leggi anche: Calcolo dello stipendio, dal lordo al netto in busta paga: guida completa e aggiornata
La RAL viene indicata nel contratto di assunzione?
La legge (Decreto legislativo 26 maggio 1997 numero 152, articolo 1, comma 1) impone al datore di lavoro di comunicare una serie di informazioni, all’atto dell’instaurazione del rapporto e prima dell’inizio dell’attività, mediante la consegna, in alternativa:
- Del contratto individuale di lavoro redatto per iscritto;
- Della copia della comunicazione di instaurazione del rapporto di cui all’articolo 9-bis del D.L. 1° ottobre 1996 numero 510, convertito con modificazioni dalla Legge 28 novembre 1996 numero 608 (comunicazione telematica “UnificatoLav” detta anche “UniLav”).
Tra le condizioni da portare a conoscenza del dipendente figura (articolo 1, comma 1, lettera n) l’importo iniziale della retribuzione o comunque il compenso e i relativi elementi costitutivi, con l’indicazione del periodo e delle modalità di pagamento.
Nonostante per assolvere l’obbligo di legge sia sufficiente riportare l’ammontare della retribuzione mensile, nulla vieta al datore di lavori di indicare, per prassi, la RAL.
Cosa cambia tra RAL e netto annuo?
Mentre la RAL esprime il compenso lordo spettante in un anno di lavoro al dipendente, il netto annuo è il risultato di:
- Competenze fisse (RAL) e variabili +
- Contributi previdenziali e assistenziali a carico dipendente –
- Irpef netta –
- = netto annuo.
Pertanto, a parità di RAL, un dipendente potrebbe avere un determinato netto il primo anno ed un valore diverso il secondo, posto che le somme da liquidare al lavoratore sono influenzate da una serie di elementi che, al contrario, non interessano la retribuzione lorda.
Si può calcolare la RAL partendo dal netto?
Non è possibile calcolare la RAL partendo dal netto. Il motivo? La RAL è composta esclusivamente dagli elementi fissi della retribuzione mentre il netto da liquidare al dipendente è influenzato da:
- Compensi variabili come straordinari, supplementari e maggiorazioni che non è detto siano presenti tutti i mesi;
- Trattenute a titolo di pignoramenti e cessioni dello stipendio,
- Trattenute variabili di mese in mese come quelle a titolo di contributi previdenziali ed assistenziali ovvero di Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef).
Si può avere un aumento della RAL?
Come in parte anticipato, la RAL varia soltanto in presenza di:
- Rinnovi del contratto collettivo nazionale di lavoro applicato;
- Rinnovi del contratto collettivo territoriale o aziendale.
Alle ipotesi citate si aggiunge il riconoscimento, da parte del datore di lavoro, di un livello di inquadramento superiore ovvero l’attribuzione di un ulteriore elemento fisso di paga nonché la modifica di un importo già assegnato. In queste circostanze è lo stesso lavoratore che può eventualmente domandare / sollecitare un ritocco della RAL, mentre i rinnovi contrattuali sono appannaggio delle parti sociali.