Sono pensionato e dallo scorso 1° ottobre sono stato assunto a tempo determinato. L’azienda mi dice di fare attenzione all’Irpef e alle detrazioni ma io, lo dico sinceramente, non capisco nulla di tutto questo.
Non vorrei ritrovarmi a dover pagare delle tasse in più quando farò la dichiarazione dei redditi con il commercialista. Quali consigli potete darmi?
Pensionato con redditi da lavoro dipendente
Il calcolo delle imposte a Suo carico, dovute all’Erario, rispetta i seguenti passaggi:
- Si individua il reddito complessivo del periodo d’imposta interessato;
- In base al reddito si calcola l’imposta lorda, assumendo a riferimento gli “scaglioni” Irpef;
- Si calcolano le detrazioni fiscali spettanti;
- Dall’operazione imposta lorda – detrazioni si ottiene l’Irpef netta a Suo carico.
Di conseguenza, per coloro che, come Lei, percepiscono sia redditi da lavoro dipendente che da pensione, gli aspetti su cui intervenire, per evitare brutte sorprese, riguardano:
- Aliquota Irpef per il calcolo dell’imposta lorda;
- Detrazioni spettanti;
- Trattamento integrativo (ex “Bonus Renzi”).
Analizziamo la questione in dettaglio.
Chiedere l’applicazione di un’aliquota fissa
In assenza di comunicazioni contrarie da parte Sua, sia l’ente pensionistico che il datore di lavoro calcolano l’Irpef lorda in base ai redditi dagli stessi corrisposti. Di conseguenza, le imposte trattenute nel corso dell’anno vengono calcolate in base ad una situazione parziale, che non rispecchia il suo status fiscale reale.
Per ovviare a tutto questo, in sede di dichiarazione dei redditi l’Irpef è ricalcolata in funzione di tutti i redditi da Lei percepiti. A causa del ricalcolo sarà chiamato a corrispondere all’Erario altre tasse, aggiuntive a quelle già trattenute nel corso dell’anno.
Per evitare questa spiacevole situazione è bene chiedere al datore di lavoro e all’ente pensionistico l’applicazione di un’aliquota percentuale di Sua scelta, calcolata in base al reddito complessivo che si aspetta di percepire nel corso dell’anno.
Attenzione alle detrazioni!
I soggetti titolari di uno o più redditi di pensione hanno diritto ad una specifica detrazione, rapportata:
- Al periodo, nell’anno, in cui sono destinatari del trattamento pensionistico;
- Al reddito complessivo totalizzato nel periodo (anno) d’imposta;
in base alla seguente formula:
Reddito complessivo (in euro) |
Importo detrazione (in euro) |
Non superiore a 8.500 |
1.955,00 (*) |
Compreso tra 8.500 e 28.000 |
700 + [1.255 * (28.000 – reddito complessivo) / 19.500 (**) |
Compreso tra 28.000 e 50.000 |
700 * [(50.000 – reddito complessivo) / 22.000] (**) |
Oltre 50.000 |
0 |
(*) L’ammontare delle detrazioni effettivamente spettante non può essere inferiore a 713,00 euro. Limite quest’ultimo da non rapportare al periodo di lavoro
(**) Per i redditi da 25 mila a 29 mila euro l’importo dev’essere aumentato di 50 euro |
Dal momento che la detrazione in parola non è cumulabile con quella prevista per i redditi di lavoro dipendente (se nelle medesime giornate in cui si svolge il rapporto viene percepita anche la pensione) la scelta da fare in questi casi è quella di, in alternativa:
- Rinunciare alle detrazioni da lavoro dipendente, beneficiando esclusivamente di quelle per i redditi da pensione;
- Rinunciare alle detrazioni per i redditi da pensione, beneficiando esclusivamente di quelle per i redditi da lavoro dipendente.
Reddito complessivo per il calcolo delle detrazioni
A prescindere dal tipo di detrazione che si intende percepire è necessario segnalare all’ente pensionistico / datore di lavoro che il reddito complessivo da considerare ai fini del calcolo delle detrazioni stesse, sarà costituito da:
- Redditi erogati dallo stesso datore di lavoro / ente pensionistico;
- Altri redditi provenienti da un soggetto terzo, che Lei sarà tenuto a comunicare.
Ipotizziamo che, nel suo caso, la scelta cada sulle detrazioni da lavoro dipendente. All’azienda dovrà pertanto chiedere di considerare nel reddito complessivo:
- I redditi da lavoro dipendente erogati dalla stessa azienda;
- I redditi da pensione che Lei stesso sarà tenuto a comunicare.
Con riferimento a quest’ultimo aspetto è bene precisare che si assume a riferimento, com’è logico, un importo ipotetico. Per ottenere la cifra interessata è possibile adottare il metodo storico, facendo una media dei redditi da pensione percepiti nel triennio (o quadriennio) precedente.
Come fare per non correre alcun rischio sulle detrazioni?
La linea estremamente prudenziale è quella di rinunciare alle detrazioni sia da lavoro dipendente che per i redditi da pensione. In tal caso potrà fruire della detrazione direttamente in sede di trasmissione della dichiarazione dei redditi, quando sarà sicuro il reddito complessivo percepito nel periodo d’imposta interessato.
Trattamento integrativo
Il terzo ed ultimo aspetto che merita attenzione è il trattamento integrativo. Quest’ultimo si concretizza in un importo netto pari a 1.200 euro annui (100 euro medi mensili) per quanti hanno un reddito complessivo pari o inferiore a 15 mila euro.
Al contrario, quanti totalizzano redditi superiori a 15 mila euro, ma pari o inferiori a 28 mila euro, hanno diritto alla misura soltanto se l’imposta lorda, determinata in ragione del reddito complessivo, è di ammontare superiore alle detrazioni per carichi di famiglia, per redditi di lavoro dipendente, per interessi su mutui contratti fino al 31 dicembre 2021, per le rate relative alle detrazioni per spese sanitarie e per detrazioni edilizie, per spese sostenute fino al 31 dicembre 2021, nelle misure applicabili nell’anno interessato dal credito.
In queste situazioni il bonus spetta per un ammontare, comunque non eccedente i 1.200 euro annui, pari alla differenza tra la somma delle detrazioni citate e l’imposta lorda.
Posto che anche il bonus, come le detrazioni, si determina in funzione del reddito complessivo, è bene, in alternativa:
- Segnalare al datore di lavoro (il quale riconosce già le detrazioni da lavoro dipendente) di considerare gli ulteriori redditi da pensione (ipotetici) per determinare il diritto e l’ammontare del bonus;
- Rinunciare al bonus, percependolo (se spettante) in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi.
A chi comunicare le scelte?
Le scelte in materia di Irpef e detrazioni per ciò che concerne i redditi da pensione devono essere comunicate direttamente all’ente che eroga il trattamento pensionistico (con i canali consueti che lo stesso prevede).
Al contrario, tutto ciò che riguarda i redditi da lavoro dipendente (compreso il trattamento integrativo) dev’essere segnalato direttamente al datore di lavoro, utilizzando il modello cosiddetto “D23”, di norma consegnato in bianco in sede di assunzione.