Il Fondo di garanzia INPS per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è stato istituito presso per il pagamento del TFR in sostituzione del datore di lavoro insolvente. Ma prima di spiegare come funziona e quando interviene il fondo INPS ricordiamo in breve che il TFR. Si tratta in sostanza di un tesoretto che il lavoratore matura durante tutto il rapporto di lavoro; una volta terminato il lavoratore può goderne, quasi come una sorta di salvadanaio.
Il lavoratore può decidere di accantonare la sua quota di TFR maturata mensilmente in azienda o in un fondo pensione; nel primo caso sarà onere del datore di lavoro accantonare ogni rateo di maturazione per erogarlo poi successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro. Una delle preoccupazioni in questi casi però è che le cose in azienda non vadano molto bene e il datore di lavoro non sia effettivamente in grado di erogare il TFR a fine rapporto.
Cosa succede quindi se il datore di lavoro dovesse essere insolvente e come si tutela il lavoratore rispetto al suo TFR? È una domanda di non poco conto, considerando che a tutti gli effetti il trattamento di fine rapporto è un diritto del lavoratore e matura proprio in costanza del suo lavoro. Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Insolvenza del datore di lavoro: cosa significa
Con stato di insolvenza si intende una situazione in cui sia innanzitutto chiesto l’apertura di un procedimento concorsuale riguardante il patrimonio del datore di lavoro insolvente al fine di soddisfare i suoi creditori, come appunto i lavoratori in attesa di ricevere il loro TFR. Questo procedimento viene avvallato dalla chiusura definitiva dell’impresa.
I casi in cui ricorre l’insolvenza del datore di lavoro possono essere il fallimento, il concordato preventivo, la liquidazione coatta amministrativa, l’amministrazione straordinaria o controllata.
Nelle situazioni di crisi in cui il datore di lavoro è insolvente esiste effettivamente uno strumento di tutela, nato apposta per poter liquidare il trattamento di fine rapporto ma anche alcuni crediti di lavoro diversi dal TFR.
Questo mezzo di tutela è il fondo di garanzia.
Fondo di garanzia INPS: cos’è e come funziona
Il fondo di garanzia INPS interessa tutti i lavoratori dipendenti assunti da datori di lavoro che sono tenuti al versamento del contributo che alimenta la gestione del fondo, senza distinzione di qualifica di assunzione.
Avendo lo scopo di garanzia, questa opera senza distinzione della causa che ha determinato la cessazione del rapporto di lavoro; quindi tutela allo stesso modo per dimissioni o licenziamento ed anche per scadenza naturale del contratto a tempo determinato.
Il fondo di garanzia si pone quindi in sostituzione del datore di lavoro nell’erogazione di alcuni trattamenti economici che appunto questo non riesce a sostenere.
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TFR ed altri crediti di fine rapporto
Come detto in premessa, il TFR è l’elemento chiave dell’intervento del fondo di garanzia INPS.
Gli altri crediti del lavoratore che possono essere oggetto dell’intervento del fondo di garanzia sono quelli riguardanti gli ultimi tre mesi del rapporto di lavoro purché rientrino nei 12 mesi precedenti la data del provvedimento che determina l’apertura della procedura che determina l’insolvenza.
In questo caso il credito è determinato dalla retribuzione maturata nell’ultimo trimestre, inclusi i ratei delle mensilità supplementari con l’esclusione di quanto riguarda indennità di mancato preavviso, ratei non goduti e quanto avrebbe dovuto anticipare il datore di lavoro per conto dell’INPS.
L’ulteriore requisito è legato al rapporto di lavoro che ovviamente deve essere cessato tra le parti e l’effettiva sussistenza di crediti da riscuotere.
Chi può accedere al Fondo di Garanzia INPS
Possono accedere all’intervento del Fondo di garanzia INPS tutti i lavoratori dipendenti da datori di lavoro tenuti al versamento del contributo a questo Fondo, compresi gli apprendisti e i dirigenti di aziende industriali, che abbiano cessato un rapporto di lavoro subordinato.
Domanda al fondo di garanzia INPS
Per eccedere a questa speciale tutela il lavoratore deve effettuare una apposita domanda all’INPS; deve cioè chiedere l’intervento al Fondo di garanzia all’INPS di riferimento della sua residenza.
La domanda viene fatta utilizzando il modello Inps TFR/CL – SR50 che potrà essere inviato in modo telematico:
- direttamente dal lavoratore accedendo con le proprie credenziali al portale INPS,
- lo stesso può inoltre decidere di farsi assistere da un patronato o da un sindacato.
Decorsi 60 giorni dalla data di presentazione della domanda l’INPS deve liquidare i crediti spettanti al lavoratore.
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Domanda al fondo di garanzia: entro quando
Gli ulteriori tempi che deve considerare il lavoratore sono quelli legati alla prescrizione.
Il diritto alla prestazione da parte del Fondo di garanzia INPS rispetto al TFR si prescrive in 5 anni dalla data della risoluzione del rapporto.
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Gli altri crediti hanno invece un tempo più ristretto, pari ad un anno, decorrente dal momento in cui il diritto può essere fatto valere.
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