Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale in data 17.10.2022 del D.lgs. 149/2022 (che, in particolare, all’art. 9 ha introdotto l’art. 2ter della Legge 162/2014), è stata resa possibile la negoziazione assistita nelle controversie di lavoro, la quale tuttavia presenta tratti distintivi diversi rispetto alla negoziazione assistita nelle controversie civili.
Andremo ad analizzare tutti i punti di svolta e in dettaglio le novità dell’Istituto, andando a riprendere quelle che sono le caratteristiche principali di una negoziazione assistita e soffermandoci sui dettagli operativi salienti in caso di controversia di lavoro.
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Negoziazione assistita nelle controversie di lavoro: qual è la normativa di riferimento
Tra i progetti di riforma che sono stati inseriti nel PNRR vi è, tra gli altri, quello che riguarda la riforma del processo civile, che ha come obiettivo principale quello di ridurre, come sappiamo i tempi della giustizia e il numero di cause pendenti innanzi ai tribunali e alle Corti d’appello.
In questo contesto vi è stata la pubblicazione del decreto legislativo 149/2022 del 17 ottobre del 2022 che ha introdotto l’articolo 2-ter della legge 162 del 2014 il quale, ha reso possibile la negoziazione assistita nelle controversie di lavoro. Questa norma entra in vigore il 30 giugno del 2023 e quindi introduce la possibilità anche in ambito di controversie di lavoro, di svolgere una negoziazione assistita con la presenza di un avvocato per ognuna delle parti. E’ novità assoluta la possibilità di far partecipare in aggiunta gli avvocati alla negoziazione assistita, anche un consulente del lavoro.
Si tratta quindi di una nuova sede protetta in buona sostanza che viene ad essere introdotta nel nostro ordinamento giuridico e che si aggiunge a quelle già esistenti:
- Commissione di conciliazione presso l’Ispettorato del lavoro,
- sede sindacale,
- commissioni di certificazione
- e alla sede giudiziale.
La norma prevede espressamente che si applichi agli accordi raggiunti in sede di negoziazione assistita l’articolo 2113, comma quattro, quindi la immediata inoppugnabilità degli accordi che vengono raggiunti.
A cosa serve la negoziazione assistita nelle controversie di lavoro
Con l’introduzione della negoziazione assistita nel nostro ordinamento giuridico, avremo sicuramente una velocizzazione del processo conciliativo. Ribadisco che trattasi di una procedura facoltativa non è obbligatoria, quindi non è una condizione di procedibilità per l’espletamento poi dell’azione, dell’azione giudiziaria.
C’è questa previsione che determinerà sicuramente un’accelerazione soprattutto in alcuni ambiti dove normalmente la presenza sindacale non c’è o dove normalmente diciamo c’è più difficoltà a raggiungere accordi per figure apicali, per esempio i quadri dirigenti, che non si rivolgono ai sindacati ma si rivolgono si rivolgono in genere agli avvocati.
Ecco, quando tra gli avvocati si raggiungono le intese con la procedura di negoziazione assistita sicuramente si eviterà:
- quell’ulteriore passaggio del deposito del verbale presso il sindacato
- oppure della presenza sindacale per dare inoppugnabilità al verbale.
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