Cosa aspettarsi in busta paga per le festività di Natale e Santo Stefano 2024 (25 e 26 dicembre)? Domanda che tanti lavoratori si faranno in questo mese natalizio. È bene innanzitutto precisare che le conseguenze nel cedolino sono differenti tra lavoratori con retribuzione fissa mensile o pagati ad ore.
Non solo, la disciplina è diversa in caso di festività goduta (quando in sostanza il dipendente si assenta dal lavoro) o non goduta se la festività cade in un giorno di riposo settimanale come la domenica (quindi il lavoratore si sarebbe comunque assentato dal lavoro). Una regolamentazione a parte quindi è riservata al 25 e al 26 dicembre 2024, quest’anno cadenti di mercoledì e giovedì. La normativa cambia infine rispetto alle ipotesi in cui, a seguito di specifico accordo scritto con l’azienda, il festivo si va comunque a lavoro. Pensiamo ad esempio ai lavoratori del turismo e della ristorazione, oppure a chi lavora nella sicurezza oppure negli ospedali. Analizziamo quindi la disciplina nel dettaglio.
Festività in busta paga: la regola generale
Le festività, per regola generale, devono essere godute e il dipendente pertanto ha diritto di astenersi dal rendere l’attività lavorativa, mantenendo comunque il diritto alla retribuzione. A fronte dell’eventuale richiesta dell’azienda di lavorare nel giorno festivo il dipendente può legittimamente rifiutarsi, mantenendo comunque il diritto alla retribuzione festiva. Il ricorso alla prestazione nelle festività è ammesso inoltre soltanto in presenza di apposito accordo scritto tra azienda e dipendente.
Nei paragrafi seguenti vedremo la differenza tra:
- Festività non lavorata;
- Festività lavorata;
- Festività cadente di domenica (o altro giorno di riposo).
Festività Natale e Santo Stefano 2024 in busta paga
Nel 2024 Natale e Santo Stefano cadono rispettivamente di mercoledì e giovedì. Differente è il caso di festività che cade di domenica come nel 2022 in cui la giornata del 25 dicembre cadeva di domenica e quindi in un giorno già di riposo e si parlava di festività non goduta.
Nel 2024 invece 25 e 26 dicembre cadono in giorni lavorativi e quindi e si tratta in entrambi i casi di festività goduta o infrasettimanale.
Come anticipato, il dipendente ha diritto di assentarsi dal lavoro durante i giorni festivi, mantenendo comunque il diritto alla retribuzione.
Di conseguenza, coloro che il 25 e il 26 dicembre non lavoreranno percepiranno:
- La normale retribuzione mensile (senza alcuna decurtazione per la festività goduta) per i lavoratori pagati in misura fissa;
- Un elemento retributivo accessorio a titolo di festività, per chi è pagato ad ore.
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Natale e Santo Stefano a lavoro: festività lavorata in busta paga
Quando un dipendente presta servizio in un giorno festivo senza ricevere un riposo compensativo, la prestazione viene considerata lavoro straordinario. In questo caso, è importante notare che, oltre al pagamento della festività, il datore di lavoro deve corrispondere anche la retribuzione per le ore lavorate, con l’aggiunta della maggiorazione prevista per il lavoro straordinario festivo.
Se, invece, è previsto un riposo compensativo in un altro giorno, il dipendente ha diritto al pagamento della festività e alla maggiorazione per il lavoro festivo, ma non alla retribuzione ordinaria per le ore lavorate durante il giorno festivo.
Festività non goduta cadente di domenica
Solo per ampliare il discorso ricordiamo che nel caso in cui, come nel 2022 la festività del 25 dicembre cade di domenica (o altro giorno di riposo), ai dipendenti spetta un’ulteriore quota di retribuzione pari a:
- Retribuzione lorda mensile divisa per 26 nei confronti dei lavoratori pagati in misura fissa;
- Retribuzione pari ad 1/6 dell’orario settimanale (ad esempio retribuzione oraria * 6,67 in caso di 40 ore settimanali) per i pagati ad ore.
Naturalmente l’azienda è libera di introdurre condizioni di maggior favore rispetto a quanto previsto dal CCNL, ad esempio riconoscendo la festività in base alle ore lavorabili il 25 dicembre anziché secondo il coefficiente richiesto dal contratto.
Il lavoratore può rifiutarsi di lavorare nei festivi?
Un dipendente ha il diritto di rifiutarsi di lavorare nei giorni festivi? La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18887 del 15 luglio 2019, ha chiarito che lavorare durante le festività non è un obbligo, ma richiede un accordo tra datore di lavoro e dipendente.
La Corte ha stabilito che il lavoratore può scegliere di non prestare servizio nei giorni festivi infrasettimanali, e tale diritto non può essere revocato unilateralmente dal datore, anche in presenza di necessità aziendali. In assenza di un’intesa tra le parti, il dipendente può quindi legittimamente astenersi dal lavoro durante le festività.
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Questa tutela permette ai lavoratori di preservare i propri periodi di riposo e di celebrare le festività civili e religiose. Quindi l’obbligo di lavorare nei festivi deve essere previsto a monte nel contratto individuale di lavoro o lettera di assunzione.
Tuttavia, esistono eccezioni, in particolare nel settore sanitario, dove il personale può essere tenuto a lavorare nei giorni festivi per garantire la continuità del servizio, considerato essenziale e non interrompibile.