Per collocamento obbligatorio disabili si intende il complesso di strumenti che permettono di valutare correttamente le capacità e la professionalità delle persone con disabilità e di inserirle nel posto adatto a loro. Questo specifico istituto si concretizza attraverso le assunzioni obbligatorie da parte delle aziende di lavoratori con disabilità.
In linea generale il datore di lavoro può sempre scegliere liberamente il personale da assumere alle proprie dipendenze. Tuttavia in determinati casi, le leggi sul lavoro prevedono alcuni obblighi per le aziende. E’ il caso appunto del collocamento disabili, la legge prevede infatti che per le aziende con almeno 15 dipendenti, una quota di assunzioni va riservata obbligatoriamente ai lavoratori disabili in quanto meritevoli di una particolare tutela. E’ il caso quindi delle cosiddette quote di riserva.
Collocamento obbligatorio disabili, come funziona
Il D. Lgs n. 185/2016 (decreto correttivo del Jobs Act) ha apportato alcuni correttivi in materia di collocamento dei lavoratori disabili, che è regolato dalla Legge 68/99.
Al momento la normativa prevede che i datori di lavoro che impiegano un numero di dipendenti:
- dai 15 ai 35, sono obbligati ad assumere un lavoratore disabile;
- dai 36 ai 50, devono assumere 2 lavoratori disabili;
- oltre i 50, devono riservare il 7% dei posti a favore dei disabili più l’1% a favore dei familiari degli invalidi e dei profughi rimpatriati.
A partire dal 1° gennaio 2018 è scattato l’obbligo, dal giorno successivo al raggiungimento della soglia dei 15 dipendenti, dell’assunzione di un disabile e l’azienda ha quindi 60 giorni di tempo per adempiere, trascorsi i quali troverà applicazione la sanzione amministrativa di euro 153,20 per ogni giorno di scopertura.
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