La categoria dei lavoratori domestici comprende coloro che con la propria opera contribuiscono, a qualsiasi titolo, al funzionamento della vita familiare. Tali si intendono gli addetti alle incombenze quotidiane della famiglia, come camerieri, baby-sitter, autisti, cuochi e, ultimi ma non meno importanti, colf e badanti.
Per non vedersi contestare l’occupazione “in nero” è necessario regolarizzare il rapporto di lavoro. Ma come? Le alternative sono due.
- La prima prevede l’assunzione con contratto di lavoro subordinato, regolato dalla legge (L. n. 339/1958) e dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dell’8 settembre 2020. Tra le forme contrattuali attivabili figura l’assunzione a tempo indeterminato o a termine, anche in regime di somministrazione da parte di un’agenzia interinale.
- L’altra strada è quella di avvalersi del cosiddetto “Libretto di famiglia”, strumento utile per prestazioni di breve durata e con compensi ridotti.
Aggiornamento: con un comunicato stampa del 14 aprile 2023 l’INPS annuncia il rilascio della procedura per l’assunzione di colf e badanti semplificata tramite App INPS Mobile (per Android e iOS). Da tale data quindi una il soggetto che intende effettuare l’assunzione di un lavoratore domestico avrà questo nuovo canale ufficiale via smartphone, che si affianca quindi alla consueta comunicazione telematica tramite sito web INPS.
Analizziamo in dettaglio, partendo dal contratto di lavoro subordinato, quali adempimenti (in ordine temporale) sono in carico al datore di lavoro per regolare colf e badanti.
Assunzione colf e badanti diretta o tramite intermediari
Una volta individuata la persona da assumere, l’interessato dovrà decidere:
- se procedere direttamente all’assunzione, facendosi carico di persona di tutti gli adempimenti conseguenti,
- o in alternativa avvalersi dei servizi offerti dai sindacati di categoria o enti di patronato autorizzati dal Ministero del lavoro.
Nel secondo caso si occuperà di tutta la parte burocratica l’intermediario.
Si ricorda che l’informazione dell’assunzione deve pervenire entro le 24 ore del giorno precedente a quello dell’instaurazione del rapporto di lavoro e che tale comunicazione può essere effettuata, oltre che con l’App INPS MOBILE come detto in premessa, anche attraverso:
- il portale www.inps.it;
- il contact center multicanale dell’Istituto;
- gli intermediari abilitati.
Di seguito invece analizzeremo le azioni necessarie per procedere in autonomia all’assunzione di un lavoratore domestico.
1. raccogliere i documenti del lavoratore
Il lavoratore è tenuto a consegnare (articolo 4 del CCNL) al datore di lavoro, in data anteriore all’assunzione, i documenti necessari per instaurare il rapporto, quali:
- Documento di identità e codice fiscale;
- Documentazione assicurativa e previdenziale, ad esempio l’eventuale iscrizione all’INPS in virtù di altri rapporti di lavoro;
- Documenti attestanti l’idoneità al lavoro e l’assenza di patologie idonee a recare pregiudizio al lavoratore o alla famiglia del datore;
- Eventuali diplomi o attestati professionali specifici.
2. redigere e consegnare la lettera di assunzione (contratto lavoratore domestico)
Ai sensi dell’articolo 6 del CCNL, il datore di lavoro, prima dell’inizio dell’attività lavorativa, è tenuto a rilasciare copia scritta del contratto di lavoro (o lettera di assunzione o contratto lavoratore domestico), contenente:
- Data di inizio del rapporto;
- Livello di inquadramento e mansioni;
- Residenza del lavoratore ed eventuale diverso domicilio (per i lavoratori conviventi sarà necessario indicare l’eventuale proprio domicilio diverso da quello della convivenza);
- Durata e distribuzione dell’orario di lavoro;
- Collocazione della mezza giornata di riposo settimanale in aggiunta alla domenica;
- Retribuzione pattuita;
- Corresponsione dei contributi di assistenza contrattuale;
- Luogo di svolgimento della prestazione e previsione di eventuali spostamenti (ad esempio verso il luogo di villeggiatura del datore di lavoro);
- Durata delle ferie annuali;
- Eventuali impianti audiovisivi presenti all’interno dell’abitazione.
Ulteriori aspetti (se previsti) da indicare nella lettera, riguardano:
- Durata del periodo di prova;
- Tenuta di lavoro fornita dal datore;
- Spazio assegnato al lavoratore per custodire gli effetti personali;
- L’assunzione per prestazioni discontinue assistenziali di attesa notturna ovvero per la sola presenza notturna o in regime di convivenza a servizio ridotto.
Copia della lettera di assunzione, firmata da datore e lavoratore, dovrà essere conservata in originale da entrambe le parti.
Firmando il contratto, l’assunzione è formalizzata. A questo punto non resta che comunicare l’evento all’INPS.
4. comunicare l’assunzione all’INPS
Entro le ore 24 del giorno precedente (anche se festivo) quello di instaurazione del rapporto di lavoro (da intendersi come il primo giorno di vigenza del contratto) il datore di lavoro è tenuto a comunicare l’assunzione all’INPS.
L’adempimento ha la funzione di assolvere tutti gli obblighi previsti dalla legge in termini di denuncia dei rapporti di lavoro agli enti previdenziali, ed in generale alla Pubblica Amministrazione.
Per inviare la comunicazione è necessario collegarsi al portale “inps.it – Prestazioni – Formalizzare l’assunzione di un lavoratore domestico” muniti delle credenziali SPID, CIE o CNS.
In alternativa, è possibile:
- Chiamare il Contact center dell’Istituto al numero 803.164 (gratuito da rete fissa) o lo 06.164.164 (da rete mobile);
- tramite App INPS Mobile (da aprile 2023);
- Rivolgersi agli intermediari dell’Istituto.
Con le stesse modalità è peraltro possibile annullare una comunicazione di assunzione, entro cinque giorni dalla data indicata quale inizio del rapporto. Superato il termine, è ammessa la sola comunicazione di cessazione.
Cosa si rischia in caso di omessa comunicazione INPS?
Il datore di lavoro che omette di comunicare l’assunzione all’INPS incorre nella sanzione amministrativa da 100 a 500 euro per ciascun soggetto interessato.
Non è prevista, a differenza dei lavoratori subordinati, la maxisanzione per “lavoro nero”.
Come tuttavia precisato dalla Nota dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro del 20 aprile 2022 numero 856, l’esclusione appena citata non opera “nel caso in cui il datore di lavoro occupi il lavoratore assunto come domestico in altra attività imprenditoriale o professionale”.
Di conseguenza, gli assunti come lavoratori domestici (per esigenze e necessità private e familiari del datore di lavoro, in veste di privato cittadino) rispetto ai quali sono stati altresì posti in essere gli adempimenti di formalizzazione del rapporto (compresa la comunicazione all’INPS) restano lavoratori “in nero” nell’ipotesi in cui vengano impiegati “in attività d’impresa o professionale facente capo al medesimo datore di lavoro”.
Come regolarizzare i lavoratori stranieri?
La procedura appena descritta si applica a:
- Lavoratori italiani;
- Lavoratori stranieri comunitari;
- Lavoratori extra-comunitari già presenti in Italia, in possesso di un permesso di soggiorno valido per l’attività lavorativa.
Discorso diverso per i lavoratori residenti all’estero. In tal caso l’assunzione (e gli altri adempimenti di cui sopra) devono essere preceduti dalla richiesta di nulla osta al lavoro.
Come assumere colf e badanti con Libretto di Famiglia
I privati cittadini, al di fuori dell’esercizio di attività professionali o d’impresa, possono ricorrere ad una serie tassativa di prestazioni, remunerate attraverso il cosiddetto “Libretto di Famiglia”.
Dal momento che le attività autorizzate sono, nello specifico:
- Piccoli lavori domestici, inclusi lavori di pulizia, manutenzione e giardinaggio;
- Assistenza domiciliare a bambini e persone anziane, malate o con disabilità;
- Insegnamento privato supplementare;
colf e badanti possono essere regolarizzate con questa tipologia di rapporto.
La stessa INPS ammette il ricorso a prestazioni occasionali (da non confondere con il lavoro autonomo occasionale ex articolo 2222 Codice Civile) per gli addetti al lavoro domestico (vedi pagina “Come assumere un lavoratore domestico” disponibile su “inps.it – Prestazioni e Servizi – Orientamento – Come assumere un lavoratore domestico”).
Quali sono i limiti del Libretto di Famiglia?
Il ricorso a prestazioni di lavoro occasionali è concesso nel rispetto dei seguenti limiti, riferiti all’anno civile di svolgimento delle attività (1° gennaio – 31 dicembre):
- Per ciascun prestatore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori (i privati), compensi di importo complessivamente non superiore a 5 mila euro;
- Per ciascun utilizzatore, rispetto alla totalità dei prestatori, compensi di importo complessivamente non eccedente i 5 mila euro;
- Per le prestazioni rese dal singolo prestatore in favore dell’utilizzatore, compensi non eccedenti i 2.500,00 euro.
Gli importi in questione coincidono con i compensi percepiti dal prestatore, al netto di contributi, premi e costi di gestione.
E’ altresì previsto un meccanismo sanzionatorio in base al quale, a fronte del superamento dell’importo di 2.500 euro, per ciascuna prestazione resa da un singolo prestatore in favore di un singolo utilizzatore, o comunque del limite di durata della prestazione pari a 280 ore nell’arco dello stesso anno civile, il rapporto si trasforma in un contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato.
Come regolarizzare colf e badanti con libretto di famiglia INPS
Di seguito gli adempimenti richiesti per regolarizzare colf e badanti tramite il Libretto di Famiglia.
1. Registrazione del prestatore
Il prestatore individuato per rendere l’attività occasionale è tenuto a registrarsi sulla piattaforma telematica INPS dedicata, disponibile sul portale “inps.it – Prestazioni e Servizi – Prestazioni – Prestazioni di lavoro occasionale: libretto di famiglia” (richiesto il possesso delle credenziali SPID, CIE o CNS).
In alternativa è possibile:
- Chiamare il Contact Center INPS;
- Rivolgersi agli intermediari dell’Istituto.
2. registrazione dell’utilizzatore
Il soggetto utilizzatore, se non l’ha già fatto per precedenti rapporti, è obbligato a registrarsi, con le stesse modalità del prestatore, sulla piattaforma telematica INPS.
3. ricarica del portafoglio virtuale
L’utilizzatore alimenta il proprio “portafoglio virtuale”, disponibile sulla consueta piattaforma INPS, versando le somme necessarie per gli oneri retributivi ed assicurativi richiesti.
Il portafoglio sarà pertanto il veicolo utilizzato per l’accredito dei compensi al prestatore.
4. comunicazione della prestazione
Una volta resa la prestazione, l’utilizzatore (entro il giorno tre del mese successivo quello di svolgimento dell’attività), comunica all’INPS (attraverso la piattaforma telematica):
- I dati identificativi del prestatore;
- Il compenso pattuito;
- Il luogo di svolgimento, la durata e l’ambito della prestazione;
- Ogni altra informazione necessaria ai fini della gestione del rapporto.
Il prestatore riceverà il compenso entro il giorno 15 del mese successivo quello di svolgimento della prestazione.