Il Consiglio dei ministri del 30 aprile 2024 ha approvato in esame preliminare, un decreto legislativo in attuazione della legge delega sulla riforma fiscale (Legge 9 agosto 2023 numero 111).
In tema di redditi da lavoro dipendente, ha avuto grande risalto un nuovo bonus di 100 euro in busta paga, che dovrebbe arrivare ai lavoratori dipendenti nel prossimo mese di gennaio 2025. Oltre a questa misura abbiamo visto in una precedente guida le novità in tema di fringe benefit.
Qui di seguito invece vedremo, basandoci sul comunicato stampa del Governo, il cosiddetto bonus tredicesima o anche bonus befana, ovvero la nuovo aiuto economico pari a 100 euro in arrivo a gennaio.
Bonus 100 euro in busta paga: quando arriva
Sulla base del comunicato stampa del Governo la previsione del bonus 100 euro, in sostituzione di un intervento sul trattamento fiscale delle tredicesime, comporterà il riconoscimento della misura in argomento “nel mese di gennaio 2025” (comunicato stampa pubblicato a margine del CDM su “governo.it”).
L’indennità arriverà presumibilmente nella busta busta paga dei lavoratori tra circa otto mesi, ovvero a gennaio 2025. Tuttavia per conoscere i tempi di erogazione e le istruzioni dettagliate sul bonus, compreso il calcolo dell’indennità netta, occorrerà attendere il testo ufficiale del decreto che deve ancora essere pubblicato in GU.
Stando a quanto anticipato dal quotidiano “La Repubblica” il bonus interesserà circa “1,1 milioni di famiglie”.
A chi spetta il nuovo bonus 100 euro in busta paga: i requisiti richiesti
Sempre stando a quanto anticipato nel comunicato stampa, il bonus 100 euro spetta a coloro che, nel 2024, hanno rispettato i seguenti requisiti:
- Reddito complessivo non superiore a 28 mila euro;
- Coniuge non separato e almeno un figlio, entrambi a carico, ovvero almeno un figlio a carico, ove l’altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio e il contribuente non sia coniugato ovvero, se coniugato, si sia successivamente separato o, se vi siano figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato;
- Imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente (eccezion fatta per pensioni e assegni ad esse equiparati) percepiti dal lavoratore, d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti.
Bonus 100 euro e detrazioni da lavoro dipendente
Quest’ultimo aspetto merita particolare attenzione, dal momento che, se confermato, il terzo requisito escluderà dal bonus coloro che non subiscono alcuna ritenuta fiscale (cosiddetti “incapienti” nella No Tax Area), posto che l’Irpef lorda è annullata dalle detrazioni d’imposta.
Una situazione simile accade, ad esempio, per quanti totalizzano un reddito complessivo di 8.500,00 euro.
Applicando l’aliquota al 23%, l’Irpef lorda risulta pari a 1.955,00 euro (8.500,00 * 23% = 1.955,00).
Tuttavia, la normativa fiscale, rappresentata dal TUIR riconosce una detrazione d’imposta per quanti totalizzano redditi da lavoro dipendente e taluni redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente.
Posto che:
- La detrazione in argomento, per quanti totalizzano redditi non superiori a 15 mila euro, è pari ad euro 1.955,00 (per l’anno 2024);
- La funzione della detrazione è quella di abbattere l’Irpef lorda;
in presenza di un reddito complessivo di 8.500,00 euro, cui corrisponde un’Irpef lorda di 1.955,00 euro, la detrazione ex articolo 13 del TUIR azzera le ritenute fiscali.
Di conseguenza, nell’esempio considerato, non spetterebbe il bonus 100 euro, in quanto l’imposta lorda non è di importo superiore alle detrazioni spettanti.
Leggi anche: Detrazioni da lavoro dipendente: ecco cosa cambia nel 2024
Come si ottiene il bonus?
L’erogazione del bonus dovrebbe essere subordinata ad un’apposita richiesta scritta del dipendente, indirizzata al datore di lavoro, completa del codice fiscale del coniuge e dei figli. Ricevute le domande, i datori di lavoro riconosceranno il bonus in busta paga, per conto dell’Erario.
Le somme anticipate saranno poi compensate in F24 con le imposte e i contributi da versare, rispettivamente, all’Erario e all’Inps.
Inoltre saranno sempre i sostituti d’imposta (datori di lavoro) a verificare in sede di conguaglio il diritto all’indennità “e, se la stessa si riveli non spettante, saranno loro a recuperarli”.
Qual è l’importo spettante in busta paga?
Nonostante la denominazione della misura “bonus 100 euro”, in concreto l’importo potrà avere una consistenza inferiore, dal momento che:
- La somma è soggetta alle normali ritenute fiscali pari, come minimo, al 23%;
- L’importo spettante sarà rapportato al periodo di lavoro.
Con riguardo al primo aspetto, il viceministro Maurizio Leo ha spiegato che sul bonus, applicando l’aliquota fiscale al 23%, la somma al netto delle imposte, da liquidare al dipendente beneficiario, sarà pari a “77 euro” (fonte “La Repubblica”) quale risultato di:
- 100,00 – (100,00 * 23%) = 77,00 euro.
Tuttavia, ancora Leo, se il contribuente ha “qualche detrazione o deduzione più o meno stiamo attorno a 80 euro, parenti degli 80 euro” dell’ex Bonus Renzi.
Per quanto concerne invece i periodi lavorati se, ad esempio, l’interessato è stato assunto il 1° luglio 2024, il bonus lordo spettante non sarà di 100,00 euro ma, al contrario, la metà (50,00 euro).
Si precisa che sull’importo dimezzato di 50,00 euro saranno applicate, come già descritto, le ritenute fiscali.
Conclusioni
Per concludere ribadiamo che per ora siamo ancora nel campo delle ipotesi in quanto ci siamo basati esclusivamente sul comunicato stampa del Governo e sulle anticipazioni sull’argomento sui vari giornali nazionali.
Pertanto per la guida definitiva vi invitiamo a tornare sul nostro sito non appena si avranno informazioni certe e documenti ufficiali sull’argomento.