Il Ministro Sacconi fa la morale alle nuove generazioni esortandoli a “non piangersi addosso”. Il ministro del lavoro, in una intervista rilasciata a Klaus Davi ha infatti affermato: “Ci si deve vergognare di prostituirsi, non certo di lavorare, anche se questo significa avere impieghi umili nella fase iniziale del percorso di lavoro”.
“I giovani non devono piangersi addosso, la parola chiave è responsabilità. In condizioni difficili occorre un colpo di reni individuale, mentre sta a noi offrire condizioni di contesto favorevoli. Questo significa accettare qualunque opportunità lavorativa. Qualunque lavoro, purchè regolare, è meglio del non lavoro”. Poi, Sacconi torna sul tema delle famiglie “iperprotettive” che possono “rovinare i giovani”, criticando il sistema educativo quando non favorisce l’incontro con il mondo del lavoro e ribadisce la sua posizione favorevole all’apprendistato.
Credo che “i giovani” non hanno bisogno della morale del ministro Sacconi; non ci ritroviamo con un tasso di disoccupazione mai visto prima, perchè le nuove generazioni non hanno voglia di lavorare,nè tantomeno, preferiscono anche a 40 anni, rimanere sotto lo stesso tetto di mamma e papà, perchè è più bello stare in famiglia che non intraprendere una propria strada in piena autonomia.
”Ci si deve vergognare a prostituirsi”: forse non è prostituzione lavorare 14 ore al giorno in un call center venendo addirittura frustati? non è forse prostituzione accettare lavori precari che non tutelano in niente, non danno alcuna garanzia nel futuro e ci costringono a lavorare perennemente “sotto ricatto” di licenziamento?
Non siamo, per natura e cultura una popolazione che si arrende, in noi è insita “l’arte dell’arrangiarci”, pertanto non ci si venga a ricordare di accettare qualunque lavoro, perchè è quello che già facciamo da anni. E anche se non è un lavoro regolare (con assunzione e quant’altro), di certo non lo rifiutiamo perchè, diversamente, resteremmo senza mangiare!
Probabilmente, per la prima volta nella storia, noi siamo l’unica generazione in cui i figli stanno peggio dei genitori e non riescono a progredire! Ma certo, cosa ne può sapere il ministro di giovani coppie che per comprarsi un tetto sulla testa, devono ricorrere ai genitori perchè non riescono a pagare il mutuo; non siamo mica tutti così fortunati da trovare persone che ci comprano la casa a nostra insaputa!
Lavori umili? il lavoro è lavoro e comunque, come diceva qualcuno, “nobilita l’uomo”. Merita rispetto sia un manager che una signora delle pulizie o un netturbino! Poi, non credo ci si possa sentire più umiliati di una persona che nel pieno della giovinezza, magari con una laurea alle spalle, è costretta a rimanere a casa perchè non riesce a lavorare in quanto, quello che si sente ripetere tutti i giorni è “le faremo sapere”!
Pertanto, la morale la accettiamo, ma solo dopo che il governo ci metta effettivamente in condizione di lavorare e progredire a tutti; ricordando che “l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro” e non su altro.
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